Dalla lettura dell’edizione odierna de La Voce di Mantova apprendiamo come dopo il dramma causato dal terremoto sia arrivata la beffa causa mancanza di fondi destinati alle popolazioni lombarde colpite dal sisma.
Lega della Terra ringrazia il quotidiano La Voce di Mantova nella persona del Direttore Alessio Tarpini per la disponibilità e sensibilità dimostrata nei confronti della nostra Associazione ed in particolare verso tutte le tematiche relative al territorio ed al sociale.
Lega della Terra ringrazia il quotidiano La Voce di Mantova nella persona del Direttore Alessio Tarpini per la disponibilità e sensibilità dimostrata nei confronti della nostra Associazione ed in particolare verso tutte le tematiche relative al territorio ed al sociale.
Il sindaco di Quistello, Luca Malavasi, lancia un grido dall’arme, rosso lo definisce lui: “da oggi sono bloccate le assegnazioni dei contributi per le private abitazioni; le imprese agricole e gli immobili strumentali all’attività agricola rischiano di perdere definitivamente il contributo”. La mancata elargizione dei 330 milioni di euro, promessi dal Governo ma mai darti (nonostante le richieste), sono la causa.
“Ricostruzione post sisma: allarme rosso. Mantova chiama, Renzi rispondi”. Questo è il testo dell’hashtag lanciato dal sindaco di Quistello, Luca Malavasi , all’indomani della pubblicazione dell’ennesima ordinanza di Roberto Maroni. In questa si legge che “in attesa di definire l’esatto ordine cronologico di presentazione delle domande, l’assegnazione dei contributi è sospesa; sarà così definito – entro una quindicina di giorni – il momento sino a cui le richieste di contributo possono trovare copertura con i fondi attuali e per quelle che dovranno attendere successivi provvedimenti”.
«L’atto è il primo concreto effetto della mancanza degli oltre 330 milioni di euro più volte segnalata, frutto dell’iniziale errore di ripartizione regionale dell’emergenza e del sottodimensionamento del danno nella provincia di Mantova – ha dichiarato il sindaco Malavasi, portavoce di tutti quelli che amministrano i Comuni terremotati -. L’ordine cronologico di presentazione delle domande, come sempre sottolineato dai sindaci, diventa poi una beffa, in quanto le ultime pratiche presentate sono ovviamente le più complesse, così chi ha avuto meno danni riesce ad essere finanziato, i cittadini colpiti da danni più gravi esclusi. E’ un assurdità, se pensiamo che in Emilia Romagna è ancora possibile presentare le domande per la ricostruzione e se consideriamo che Regione Lombardia vanta un residuo fiscale di oltre 56 miliardi di euro l’anno, pari al 17% del Pil. In una regione così ricca non è accettabile che i cittadini colpiti da una catastrofe come quella del terremoto del maggio 2012 siano abbandonati. Il problema più grande riguarda poi le aziende agricole – prosegue -. Un regolamento europeo prevede, infatti, che ai proprietari di aziende agricole colpite da calamità naturali possano essere assegnatari di contributi pubblici entro 3 anni dall’evento calamitoso. Il 29 maggio 2015 è l’ultimo giorno utile per l’emissione delle ordinanze, ma a quella data è concreto il rischio che gli uffici non abbiano completato l’istruttoria delle pratiche e che non vi siano sufficienti fondi disponibili. Senza una proroga, nel solo comune di Quistello 26 pratiche (il 10%) per oltre 11 milioni di euro non potranno mai trovare finanziamento. Ci sentiamo abbandonati. Non dovremmo essere costretti a forti azioni dimostrative per ottenere l’attenzione del Governo».
“Ricostruzione post sisma: allarme rosso. Mantova chiama, Renzi rispondi”. Questo è il testo dell’hashtag lanciato dal sindaco di Quistello, Luca Malavasi , all’indomani della pubblicazione dell’ennesima ordinanza di Roberto Maroni. In questa si legge che “in attesa di definire l’esatto ordine cronologico di presentazione delle domande, l’assegnazione dei contributi è sospesa; sarà così definito – entro una quindicina di giorni – il momento sino a cui le richieste di contributo possono trovare copertura con i fondi attuali e per quelle che dovranno attendere successivi provvedimenti”.
«L’atto è il primo concreto effetto della mancanza degli oltre 330 milioni di euro più volte segnalata, frutto dell’iniziale errore di ripartizione regionale dell’emergenza e del sottodimensionamento del danno nella provincia di Mantova – ha dichiarato il sindaco Malavasi, portavoce di tutti quelli che amministrano i Comuni terremotati -. L’ordine cronologico di presentazione delle domande, come sempre sottolineato dai sindaci, diventa poi una beffa, in quanto le ultime pratiche presentate sono ovviamente le più complesse, così chi ha avuto meno danni riesce ad essere finanziato, i cittadini colpiti da danni più gravi esclusi. E’ un assurdità, se pensiamo che in Emilia Romagna è ancora possibile presentare le domande per la ricostruzione e se consideriamo che Regione Lombardia vanta un residuo fiscale di oltre 56 miliardi di euro l’anno, pari al 17% del Pil. In una regione così ricca non è accettabile che i cittadini colpiti da una catastrofe come quella del terremoto del maggio 2012 siano abbandonati. Il problema più grande riguarda poi le aziende agricole – prosegue -. Un regolamento europeo prevede, infatti, che ai proprietari di aziende agricole colpite da calamità naturali possano essere assegnatari di contributi pubblici entro 3 anni dall’evento calamitoso. Il 29 maggio 2015 è l’ultimo giorno utile per l’emissione delle ordinanze, ma a quella data è concreto il rischio che gli uffici non abbiano completato l’istruttoria delle pratiche e che non vi siano sufficienti fondi disponibili. Senza una proroga, nel solo comune di Quistello 26 pratiche (il 10%) per oltre 11 milioni di euro non potranno mai trovare finanziamento. Ci sentiamo abbandonati. Non dovremmo essere costretti a forti azioni dimostrative per ottenere l’attenzione del Governo».
Dr. Nicola Gozzoli
http://www.legadellaterra.it/nemmeno-1-cent-ai-terremotati-mantovani-dopo-il-dramma-del-2012-arriva-la-beffa/
http://www.legadellaterra.it/nemmeno-1-cent-ai-terremotati-mantovani-dopo-il-dramma-del-2012-arriva-la-beffa/
Nessun commento:
Posta un commento