13 Luglio 2014, giorno 875
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto."
Horacio Verbitsky
(1942 – vivente), giornalista e scrittore argentino.
Anche oggi tocca tenere alta l' attenzione su questo sequestro, mentre chi dovrebbe farlo di professione ha deciso di tacere sin dal primo momento per non andare contro i poteri forti.
Ricordiamo l' appello di Massimiliano Latorre ai giornalisti al seguito della delegazione parlamentare che si recò all' ambasciata a Delhi a gennaio per visitarli, le parole rivolte ai giornalisti furono " dite la verità " e quindi noi continuiamo a raccontarla la verità, noi non abbiamo paura di informare e di raccontare la verità, non siamo prezzolati e sopratutto non siamo in vendita, noi siamo al fianco dei nostri soldati.
Oggi più di ieri e domani più di oggi, #iostoconimarò.
Ringraziamo la " sporca mezza dozzina " e chi ha deciso di non tacere, ringraziamo la pagina Facebook " Comunità Militare " per l' immagine in testa all' articolo, ringraziamo " Imola Oggi " per la citazione di Horacio Verbitsky, e dopo i ringraziamenti ecco portare alla luce altre verità nascoste
Apriamo con un intervista ai Fucilieri in cui dicono chiaramente :
" siamo innocenti e non ci sentiamo responsabili "
E dopo questo contributo ecco le domande che nessuno vuol fare, manca il coraggio ?
Perchè restano nascosti da oltre due anni i tracciati Radar?
Perchè le analisi balistiche sono state falsificate ?
Perchè li si è rispediti in India nel 2013 ?
Perchè, perchè, perchè ?
Enrica Lexie: Analisi Tecnica RADAR e Satelliti
Per aver chiarezza su questa serie di evidenze basterebbe avere a disposizione i nastri radar della Capitaneria di Porto di Kochi (Cochin) uno dei porti più moderni e tecnologici dell'India, o quelli di una delle numerose installazioni militari prospicenti il tratto di costa in cui avvengono i fatti, e incrociarli con i nastri radar delle navi mercantili recuperabili, con quelli delle navi militari e con le immagini satellitari.
Si potrebbero verificare le posizioni e le rotte di tutti gli attori della complessa vicenda senza possibilità di smentita.
Verificare gli attacchi sia alla Enrica Lexie che alla Olympic Flair e vedere dopo gli attacchi come tutti si sono mossi e dove sono andati.
Anni fa, nel corso dell'indagine sull'avvistamento di un presunto missile da parte dei passeggeri di un aereo civile in volo sull'Adriatico, chiesi di acquisire agli atti tutte le registrazioni dei radar militari e civili (fino all'aereoporto di Ciampino) e dei radar delle Capitanerie di porto da Vieste ad Ancona. Il fatto era avvenuto quattro giorni dopo l'attentato terroristico di Sharm el Shiek in cui persero la vita alcuni italiani, e l'aereo civile riportava da Il Cairo a Bologna turisti italiani. Dovevo verificare che non ci fosse in mare, piazzata sotto l'aereovia, qualche imbarcazione “sospetta” da cui fosse possibile lanciare un missile terra-aria di tipo spalleggiabile. E' vero che questo tipo di missili non riescono in genere a raggiungere le quote di volo degli aerei di linea, ma alcuni ci riescono. C'era stato tempo prima un agguato proprio di questo tipo ai danni di un aereo militare italiano G222, abbattuto con la perdita di tutto l'equipaggio. Per cui con i tracciati radar delle Capitanerie di Porto si sono esaminate le posizioni e i movimenti di tutte le imbarcazioni presenti in mare da Vieste ad Ancona posizionate sotto l'aereovia.
Nel “caso Ustica” è l'esame dei tracciati radar che consente di ricostruire posizioni, velocità e direzione dei velivoli coinvolti. Ma questo non è “eccezionale”, bensì è la norma in ogni indagine che si voglia dir tale.
Insomma, non stiamo più al tempo del Commissario Maigret. L'Italia ha fior di tecnici in grado di contribuire molto efficacemente a una indagine come questa. Senza scambiare un 7,62 per il proiettile dell'archibugio di Sandokan.
La Balistica Indiana
Il 14 aprile 2012 dal TG1 (13.30 - 17.00 - 20.00) e dal TG2 (13.00 e 20.30) è stato mandato un servizio del corrispondente RAI da New Delhi dove si mostravano stralci della cosidetta "Perizia Balistica" eseguita dalle autorità indiane e trasmessa alla locale magistratura.
Già il sottoscritto aveva rilevato che i documenti mostrati, modesto stralcio del totale, si limitavano a mostrare un mero inventario di reperti senza nessun riscontro sugli elementi tecnici di supporto e nessuna conclusione.
Quanto mai criticabile averli diffusi come se avessero valore probatorio "a carico" senza chiarire appunto che si tratta di documenti di parte senza riscontro alcuno.
Ma poichè "poco" è comunque meglio del "niente" su cui erano state fatte anticipazioni di stampa circa quattro giorni prima, i documenti in questione possono almeno essere analizzati.
Su segnalazione di un cittadino, utente di questo sito web, si sono rilevati evidenti e grossolane falsificazioni di questo documento, proprio laddove si attribuisce la responsabilità dei militari italiani imbarcati sulla Enrica Lexie.
Vi riporto le evidenti falsificazioni.
Le falsificazioni
TG1 - img. 1-4 fotogramma 1370
Nei punti 6 e 7 si indica che i proiettili ai punti 1.4 e 2.3 sono stati sparati dai fucili contenuti ai punti 14 e 11, che sono due dei sei fucili Beretta SC 70/90 sequestrati sulla nave Enrica Lexie.
Nelle descrizioni del contenuto l'estensore (che scriveva con la macchina da scrivere meccanica, non col computer) è andato diligentemente a capo ogni volta, descrivendo l'etichetta dell' item partendo dal margine SINISTRO del foglio.
TG1 - img. 1-6 fotogramma 1583
Confrontando i numeri di protocollo e il nome del pescatore Mr. Ajeesh Pink, come scritto nell' item 1.4 e nell'item 1.5, appare evidente anche a occhio nudo che sono stati scritti con una macchina da scrivere diversa, dopo aver cancellato il testo precedente che ancora appare in tracce sul lato sinistro del foglio.
TG1 - img. 1-7 fotogramma 1622
L'evidenza si ripete per il pescatore Mr. Valentine Jelestine al punto 2.3;
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Comparazione da img. 1-7 fotogramma 1622
Dettaglio comparazione da img. 1-7 fotogramma 1622
In questo ingrandimento si evidenzia che i due testi sono stati scritti con una macchina da scrivere diversa.
Comparazione lineare da img. 1-7 fotogramma 1622
In questi ingrandimenti si evidenzia ancora come siano stati scritti con macchine da scrivere diverse.
Evidenze
Ovviamente sarebbe interessante evidenziare se la falsificazione è avvenuta dopo la scrittura del documento, o prima che esso uscisse dall'istituto che lo ha emesso.
Possiamo notare sul frontespizio un timbro a mano, che reca la data del 4-4-2012 e forse una firma o una sigla.
Da questa immagine dove viene evidenziato il timbro non sembra possibile definire se il timbro sia stato messo prima o dopo la falsificazione dello scritto relativo a Mr. Ajseeh Pink.
Da questa immagine invece sembra che il timbro sia stato messo dopo la falsificazione dello scritto relativo a Mr. Valentine Jalestine.
Nel documento presentato da TG1 e TG2 come uno stralcio della "Perizia Balistica" eseguita dalle autorità indiane appaiono evidenti segni di falsificazione dei risultati.
Dette falsificazioni consistono nell'aver modificato, in tempi successivi alla prima stesura, quegli elementi che indicano la responsabilità italiana negli omicidi.
Elementi che evidentemente nella prima stesura erano diversi, altrimenti non sarebbe stato necessario modificarli.
MARO':ABBIAMO OBBEDITO A ORDINI E MANTENUTO PAROLA MA SIAMO ANCORA QUI
" sono passati più di due anni e anche stavolta siamo costretti ad essere lontani dall' Italia, due anni che con dignità e serietà continuiamo ad andare avanti. Abbiamo obbedito agli ordini, abbiamo mantenuto e continuiamo a mantenere la parola data con grande dignità ma siamo ancora qui "
Salvatore Girone
2 giugno 2014, Nuova Delhi
fonte : http://alfredodecclesia.blogspot.com/2014/07/maroabbiamo-obbedito-ordini-e-mantenuto.html?spref=fb
Il racconto del testimone oculare :
Il servizio a firma di Toni Capuozzo, che solleva enormi dubbi sui fondamenti delle accuse indiane :
La Vera Italia non lascia nessuno indietro !
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