Il ddl di riforma della Pubblica Amministrazione, approvato dal Senato martedì, pone le basi per l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato in un’altra forza (forse i Carabinieri, forse la Polizia di Stato). In attesa di ulteriori indicazioni sul trasferimento del personale, ricordiamo attualmente non militarizzato, abbiamo cercato di comprendere l’importanza di questa forza di Polizia per il Novarese. Novara infatti può vantare storicamente il primato di avere ospitato il Corpo Forestale dalla sua nascita. Lo racconta il Dirigente superiore (equivalente al grado di Generale di Divisione) Pier Luigi Macco, Comandante provinciale a Novara dal 1989 al 1998 e poi comandante regionale del Piemonte fino al 2012 quando è andato in pensione. Macco è autore del libro “Corpo Forestale: cronotassi dei comandanti regionali e provinciali in Piemonte e Valle d’Aosta: dalla fondazione del Corpo al 190° Annuale: 18222012”.
Da appassionato storico spiega: «Il Corpo forestale dello Stato nasce con le “Regie patenti” di Carlo Felice di Savoia che il 15 ottobre del 1822 costituì l’Amministrazione forestale per la custodia e la tutela dei boschi. Il 31 dicembre di quell’anno fu nominato il primo comandante provinciale di Novara l’ingegner Antonio Agnelli nato a Novara nel 1788. Il primo gennaio 1823 la Forestale iniziava l’attività nel Novarese». Attualmente il Corpo Forestale nel Novarese è composto da sei Comandi Stazione (Novara, Borgolavezzaro, Carpignano Sesia, Gozzano, Nebbiuno e Oleggio).
La Forestale nel Novarese seguì le sorti nazionali. Con le “Regie patenti” del 15 dicembre 1833 il re Carlo Alberto diede nuovo impulso all’Amministrazione forestale piemontese e ne stabilì la riorganizzazione su base territoriale. A partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, nel 1861, fu avviato il processo di unificazione della legislazione in materia forestale vigente negli Stati preunitari. Il 2 giugno 1910, con la legge e “Luzzatti” veniva riorganizzato il Corpo Reale delle Foreste. Con l’instaurazione della dittatura fascista, nel 1926 viene soppresso il Corpo Reale delle Foreste e viene istituita la Milizia Nazionale Forestale. La 3a Legione milizia nazionale forestale a Torino è composta dalle Coorti territoriali di Torino, Cuneo, Novara, Genova. Dopo la guerra nel 1948 nasce il Corpo forestale dello Stato. Negli anni ’80, diviene una delle cinque Forze di Polizia. Nel 2004, la legge n. 36 ha ribadito i compiti di polizia ambientale e forestale, nonché quelli di pubblica sicurezza e di protezione civile affidati al Corpo forestale dello Stato.
In merito a questa nuova decisione amministrativa che sopprime il Corpo, il Generale Macco esprime un suo parere: «La soppressione è una scelta. Al di là delle mie ragioni “di cuore” ho letto che viene fatta per motivi di risparmio. Vorrei fare alcune considerazioni. Il Corpo Forestale costa 490 milioni di euro all’anno, di cui 460 per il personale. Queste persone non saranno licenziate ma trasferite, quindi questo costo rimarrà. Resta quindi un costo di circa 30 milioni. Il Corpo forestale fa incassare allo Stato come sanzioni oltre 28 milioni all’anno. Il risparmio sarebbe quindi di 2 milioni di euro. Sul territorio nazionale, il Corpo Forestale dello Stato attualmente ha circa 8milapersone. Attenzione però resterebbero in servizio i cinque Corpi delle Regioni a Statuto autonomo e delle province autonome. Attualmente i Corpi forestali di Sicilia e Sardegna costano di più del Corpo nazionale. Per non parlare della dispersione del patrimonio tecnico e di esperienza. Ho letto che si vuole spezzettare tutto. Il servizio antincendio ai Vigili del Fuoco, il Nucleo Agroalimentare e Forestale a Carabinieri e Polizia di Stato. Un patrimonio di esperienza di quasi 200 anni viene vanificato per un risparmio quanto reale?». Va precisato che nel Corpo vi sono anche 1.340 operai che si occupano di 130 riserve naturali. Un numero non elevato ma, come precisato più volte dal Corpo, non centrano nulla con le decine di migliaia di operai forestali assunti da alcune Regioni per la manutenzione dei boschi, spesso al centro di polemiche relative agli sprechi pubblici. Tornando alla storia del Corpo forestale a Novara Pier Luigi Macco accenna a una nota polemica nel ricordare la figura del primo comandante Antonio Agnelli: «La Forestale è sempre stata particolare. Non è un caso che il primo capo fosse un ingegnere. L’esperienza tecnica ci ha sempre contraddistinto. Questo uomo ha dato molto a Novara. Quanti ricordano che come membro straordinario della Commissione di Pubblico Ornato fu lui a disegnare la Barriera Albertina? Fu sempre lui a progettare la Strada Regia, attuale via XX Settembre, naturale complemento della Barriera inaugurata nel 1837. La pavimentazione di San Gaudenzio e i lavori di ristrutturazione del Teatro “Morelli” antenato del Coccia sono alcune delle altre sue opere. Suo il Piano regolatore del 1840 e l’idea della statua a Carlo Emanuele III in piazza Puccini. Quest’anno è il 150° anniversario della morte, scomparve infatti il 9 aprile 1865 e recentemente ho visitato la sua tomba nel cimitero di Novara, nel secondo campo a sinistra. Non è in buone condizioni. Agnelli aveva sposato nel 1841, Giuditta Gallarini di importante famiglia novarese. Infatti lui è sepolto nella tomba della famiglia Gallarini. Giuditta alla Bicocca ha una via dedicata con il cognome Agnelli! Per lui nessun ricordo. Il motivo della dedicazione è che la donna è considerata una antesignana delle “crocerossine” prima della fondazione della Croce Rossa nel 1864. Durante la Battaglia della Bicocca, si occupò dei feriti. Antonio Agnelli fu anche il comandante della Forestale (Ispettore delle Foreste) rimasto più a lungo in carica a Novara. Dal 1823 al 1859 quasi all’avvento del Regno d’Italia unificato. Perché non ricordarlo?».
Fonte OkNovara.it
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