Nella prima parte dell'intervista ad Alessandro Di Battista,
deputato M5S, abbiamo parlato di elezioni europee, immigrazione ed
Expo. Questa seconda parte di incentra sui temi della credibilità e del
prestigio a livello internazionale, prendendo ad esempio i casi Marò e
Alma Shalabayeva.
I Marò sarebbero una priorità del MoVimento 5 Stelle al governo?
La
priorità è la credibilità a livello internazionale. Io non so se i Marò
sono colpevoli o no, ma secondo me vanno processati in Italia e non in
India.
Se parliamo di credibilità internazionale, allora parliamo anche del caso Shalabayeva e dei laziali a Varsavia.
Questi,
sono tutti sintomi della mancanza di prestigio internazionale. Sul caso
Shalabayeva, ad esempio, sono sicuro che il Viminale sapesse e fosse
d’accordo con Eni, per restituire favori che Nazarbayev aveva fatto
all’Eni, e tra i favori c’era la restituzione di Almba Shalabayeva e sua
figlia. Io sono convinto di questo, ma non ho le prove. Pertanto, ho
presentato atti parlamentari, inchieste; questa settimana presenterò una
proposta di legge per istituire una Commissione d’Inchiesta sul caso,
perché secondo me è così. In ogni caso, tutto questo, come ho detto, è
sintomo della perdita di prestigio internazionale: siamo considerati
come quelli che obbediscono agli ordini di satrapi kazaki o come quelli
che non hanno alcun potere contrattuale per far sì che 2 soldati siano
restituiti all’Italia per essere processati nel nostro Paese. Ma nel
caso dei Marò, l’errore clamoroso è quello di mettere dei nostri soldati
su navi private senza una catena di comando. E di questo il
responsabile è La Russa, con un decreto vergognoso. I Marò forse avranno
sbagliato, ma se hanno commesso un errore, l’hanno fatto obbedendo a
degli ordini che hanno ricevuto e questo, per un militare, piaccia o no
l’esercito, fa parte del valore. Il punto è che poi i Marò sono stati
utilizzati come merce di scambio elettorale da Modi per fare campagna
contro Sonia Gandhi, visto che le sue origini sono italiane.
Dunque, come agirete?
I
Marò, e quindi la credibilità del nostro Paese, saranno priorità del
MoVimento 5 Stelle non solo se andremo al governo: già dopo le elezioni,
se Renzi e la Mogherini non li faranno tornare, come abbiamo già detto,
tratteremo direttamente con le autorità indiane. La mancanza di
credibilità, ce la portiamo dietro anche per colpa del Bunga Bunga,
perché veniamo considerati dal mondo come ‘mandolini, spaghetti e
troie’, e per ‘troie’ intendo i politici che si svendono per 4 soldi.
Fino a che non avremo prestigio e credibilità, non solo ci sarà un caso
Shalabayeva, non solo ci sarà un caso Marò, ma neppure ci saranno
investimenti dall’estero, perché la mancanza di credibilità e prestigio
si collegano anche alla mancanza di voglia da parte di certe aziende di
venire qui ad investire, se l’Italia è considerata il Paese della
corruzione.
Hai parlato di Marò come merce di scambio
elettorale. E chi sostiene che siano i rapporti commerciali alla base
del trattenimento dei Marò in India?
È una delle possibili
letture, che espressi anche io nel mio primo intervento alla Camera. Io
credo che in realtà i Marò siano stati rimandati in India sotto ricatto
di non pagare determinate commesse legate a Finmeccanica. Poi, una volta
lì, sono stati utilizzati come feticcio elettorale. E io nel mio
intervento, dissi che i quattrini evidentemente contano più delle vite
umane.
E invece la sovranità, in tutti i suoi aspetti, è un valore non negoziabile?
Assolutamente:
la sovranità non si baratta con nulla. Tutti questi casi sono l’emblema
della vittoria della grande finanza sulla politica. Al contrario, uno
Stato funziona quando la politica primeggia su tutto. Se lo Stato ha la
meglio sugli interessi economici e finanziari, vince anche sul crimine
organizzato. Come diceva Borsellino: “Lo Stato e la mafia sono due
poteri che si contendono un territorio: o si mettono d’accordo, o si
fanno la guerra”.
(Fonte)
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