6 Maggio 2014
E mentre i giorni passano la Farnesina in ossequio ai poteri forti e ai precedenti governi continua a fare "ammuina "
Dopo i roboanti annunci ( spot elettorali ? ) degli scorsi giorni ad opera dei neo ministri dell' esecutivo Renzi è passata in silenzio la notizia di una richiesta di riportare il processo in Kerala, con una petizione alla suprema corte indiana firmata dal buon pinocchio Freddy Bosco.
Tutto questo è conseguente alle dichiarazioni del M.A.E. Mogherini guarda caso prodotte all' indomani del tweetstorm per i #marò tenutosi il 22 aprile u.s. nel quale la rete è stata bombardata dai cinguettii di migliaia di Italiani stanchi e delusi da quest' immobilismo, dal nostro punto di vista e sempre cari al famoso detto " a pensare a male si commette peccato ma spesso si azzecca " sembra quasi che il nuovo esecutivo si auguri che scenda il solito muro di gomma da parte dei media sulla vicenda, che venga accolta questa richiesta, che tutto ritorni al Kerala... per poi poter dire non possiamo avviare pronunciamenti internazionali nei confronti di uno stato federale.... Renzi e Mogherini non ci prenderete per i fondelli come hanno fatto finora i vostri cari amici e compagni di partito... vero Presidente Napolitano ? Lei è sempre eccelso nel ricordarli nelle Grandi Occasioni, ma poi alle parole non seguono i fatti e le azioni.....
A questo punto è bene leggere con molta attenzione lo scritto del Generale (r) Termentini da sempre impegnato nel sostegno ai Nostri Fucilieri abbandonati e venduti da oltre 800 giorni, il Generale apre ipotesi inquietanti riguardo alla sorte dei Fucilieri sequestrati e venduti dal Sen. Monti ai suoi compari di merende indiani, qui di seguito le parole del Generale, ai posteri l' ardua sentenza !
martedì 6 maggio 2014
Marò : prepariamoci alla sesta nota verbale della Farnesina
Il silenzio istituzionale e mediatico sulla vicenda dei due Marò oggi è rotto da un’Agenzia ANSA dall’India che informa:”a speciale 'petition' mirante a trasferire in Kerala il processo in corso nei confronti dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e' stata formalmente registrata presso la Corte Suprema indiana, ma ha poche possibilità di essere esaminata prima dell'inizio il 12 maggio, delle vacanze estive del massimo tribunale indiano. La 'Transfer Petition', di cui l'ANSA ha visionato il testo a fine aprile, e' stata firmata da Freddy John Bosco, proprietario dei peschereccio St. Antony coinvolto nell'incidente in cui il 15 febbraio 2012 morirono due pescatori, e secondo l'avvocato che la patrocina, Usha Nandini V., "mira a portare la causa nel suo luogo naturale, il Kerala".
Il ricorso e' stato registrato il 25 aprile 2014 con il n.14241/14 e con il titolo "Freddy vs U.O.I. & ORS".
Dalla stessa Agenzia viene confermato che fino al 29 giugno i Tribunali indiani rimarranno chiusi e quindi è lecito dedurre che fino a quella data nessuno si occuperà sul piano giudiziario dei due nostri Fucilieri di Marina e che presumibilmente andrà in vacanza anche il MAE indiano e quindi la quinta nota verbale italiana rimarrà all’ombra in qualche cassetto dei Palazzi di Nuova Delhi.
Siamo di fronte allo stesso film a cui abbiamo assistito fin dall’inizio della vicenda. Forse leggendo un mio modesto pensiero pubblicato il 6 marzo 2012 sarà più chiara questa mia affermazione (http://fernandotermentini.blogspot.it/2012/03/i-nostri-militari-prigionieri-in-india.html).
In quella occasione scrissi in maniera sicuramente critica “i nostri militari prigionieri in India : RABBRIVIDISCO”, oggi non posso che confermare quella mia sensazione aggravata da un senso di nausea per l’approccio con cui l’Italia affronta la vicenda. Qualcosa che lascia sgomenti e di cui non si riesce a comprendere le ragioni, nemmeno si volesse difendere un “segreto di Stato” legato alla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
L’agenzia ci informa, infatti, che la sede di Delhi dell’ANSA sia a conoscenza della “transfer petition” da aprile. Non risulta che a livello istituzionale italiano il problema fosse noto o meritevole di particolare attenzione e tale da suggerire di accelerare i tempi dell’arbitrato. Pur trattandosi, infatti, di un aspetto rilevante, nulla è emerso nemmeno dalle audizioni parlamentari dei vari Ministri che si occupano della vicenda.
Importante per la sorte dei due Marò in quanto se venisse accolta la petizione essi correrebbero il rischio di essere riconsegnati al Kerala, forse anche imprigionati e, comunque, giudicati da un tribunale sicuramente non imparziale vanificando la sentenza della Corte Suprema del 18 gennaio 2013.
Altrettanto fondamentale per le ricadute di immagine internazionale dell’Italia nel momento che l’organo giudicante farebbe parte di uno “Stato Federale” che come tale non ha contatti diplomatici o di altra natura istituzionale con l’Italia, rendendo più difficile la gestione del problema sul piano bilaterale e per quanto attiene l’avvio di arbitrati a livello internazionale.
Tutti tacciano. Stanno meditando o dilazionando i tempi mutuando l’approccio indiano ? Aspettiamoci che ci annuncino una “sesta nota verbale” attagliata magari alla richiesta di “transfer petition” a premessa dell’avvio dell’internazionalizzazione della vicenda. Probabilmente un modo come un altro per poi poter dire “ora l’arbitrato non è possibile perchè lo Stato coinvolto è uno Stato Federale e non un’entità con sovranità nazionale” e non è possibile invocare il riconoscimento del Kerala del diritto di immunità funzionale.
Mi risponderà mai qualcuno ?
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