E la Boldrini, famosa per avere dato dei potenziali stupratori a tutti gli utenti del blog di Grillo più che per la sua attitudine nel ruolo di presidente della Camera, prende immediatamente la palla al balzo e dopo l’attentato di ieri a Parigi torna a rilanciare il tema del controllo della rete.
“Bisogna lavorare molto con l’intelligence. Bisogna riuscire a fare in modo che questi individui vengano individuati anche nelle attività del web. Il web oggi è una grande opportunità, ma può anche facilitare appunto tutto questo [ndr: il terrorismo] e quindic’abbiamo bisogno di strumenti nuovi per vincere questa sfida“.
Del resto, proprio dopo Charlie Hebdo i leader UE si erano riuniti e avevano stabilito un giro di vite sul web.
“Siamo preoccupati dalla frequenza crescente dell’uso di internet per alimentare odio e disprezzo e segnaliamo la nostra determinazione ad assicurare che non si abusi di internet in questa direzione, salvaguardando, nel pieno rispetto delle libertà fondamentali, la libertà di espressione. Con questo in mente, la collaborazione dei maggiori internet provider è essenziale per creare le condizioni per avere segnalazioni veloci di materiale teso a fomentare odio e terrore e per la sua rimozione, ove possibile e appropriato.” [questa fu la dichiarazione congiunta]
Ricordo all’esimia Laura Boldrini che Ed è curioso che proprio in Francia da anni è in vigore una legge, chiamata LOPPSI 2, che consente al Ministero degli Interni di oscurare a piacimento (e senza neppure dichiarare chi è nella lista) molti siti, nonché alla polizia di installare sui computer di persone considerate potenzialmente pericolose software in grado di controllare tutte le loro attività online e leggere tutto ciò che scrivono. Eppure, mi risulta che Parigi sia proprio in Francia. Forse la Boldrini pensa a “strumenti nuovi” che siano ancora più invasivi?
Fonte: ByoBlu
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