La Brigata Marina San Marco sta completando un processo di
riorganizzazione funzionale e di modifiche ordinative che mira a
razionalizzare l’intera componente anfibia della Forza Armata ed a
renderla di impiego più flessibile ed efficace.
Come noto la Brigata ingloba la Forza da Sbarco e raggruppa sotto un
unico comando le funzioni di proiezione di forza dal mare, di supporto
alle operazioni di interdizione marittima ed antipirateria e quelle di
difesa delle basi ed installazioni della Marina. Con un organico
complessivo di circa 3.800 uomini, dipende dal punto di vista operativo e
funzionale dal Cincnav, il comando in capo della squadra navale, e
costituisce l’intelaiatura portante della Capacità Nazionale di
Proiezione dal Mare.
Al momento della sua recente costituzione, avvenuta il 1° marzo 2013,
la Brigata San Marco includeva, oltre al Comando Brigata con elementi
di staff appartenenti anche all’Esercito Italiano ed all’Infanteria de
Marina spagnola, il Quartier Generale, il Battaglione di Supporto al
Comando, il Gruppo Mezzi da Sbarco e tre Reggimenti, ciascuno con
compiti e funzioni differenti.
La Brigata
Il
Quartier Generale assicurava il funzionamento e la gestione delle
infrastrutture in Patria, mentre il Battaglione Supporto al Comando
raggruppava alcuni assetti specialistici pregiati, quali la Compagnia
Recon UDT (già Compagnia Operazioni Speciali e successivamente COSLA –
Compagnia Operazioni Speciali Lotta Anfibia) incaricata delle operazioni
di ricognizione avanzata prima dello sbarco, la Compagnia C4 per la
gestione delle telecomunicazioni e la Compagnia Supporto Tecnico per
gli interventi manutentivi e di riparazione su tutte le apparecchiature
elettroniche, optoelettroniche e gli armamenti.
Il Gruppo Mezzi da Sbarco includeva invece il personale destinato
alla condotta e gestione di mezzi da sbarco e battelli pneumatici a
scafo rigido (RHIB), oltre ad assicurare l’organizzazione della spiaggia
di sbarco.
Il
1° Reggimento San Marco, erede delle tradizioni del glorioso
Battaglione San Marco e pedina di manovra della brigata, comprendeva un
Battaglione Assalto, il “Grado”, su tre compagnie assalto ed una
compagnia armi, il Battaglione Combat Support, con mortai pesanti,
guastatori e capacità controcarro, ed il Battaglione Combat Service
Support, in grado di fornire la logistica di aderenza con le compagnie
supporto logistico, trasporti e sanità. Completava l’organico
reggimentale la Compagnia C2 Supporto Aerotattico e Fuoco, che
raggruppava vari elementi per il coordinamento del fuoco di supporto
aereo, terrestre e navale.
Il 2° Reggimento San Marco, con i due battaglioni Operazioni Navali e
Force Protection, entrambi su due compagnie, comprendeva i Boarding
Team ed i Nuclei Militari di Protezione ed era incaricato di fornire
alle navi della flotta i team di sicurezza per gli abbordaggi e le
ispezioni, i controlli di vigilanza pesca ed il contrasto
all’immigrazione clandestina, oltre ad assicurare la costituzione dei
nuclei di protezione anti pirateria da imbarcarsi sui mercantili
battenti bandiera italiana.
Il 3° Reggimento San Marco, infine, assumeva la duplice funzione di
assicurare la formazione del personale, grazie al Battaglione Scuole
“Caorle”, e di garantire la protezione delle basi, delle installazioni e
dei siti sensibili della Marina, inglobando il precedente Servizio
Difesa Installazioni. Il reggimento poteva inoltre concorrere ad
attività di ordine pubblico e sicurezza sul territorio nazionale.
Nella
seconda metà del 2015, dopo pochi anni di vita, la composizione della
brigata è stata oggetto di un ulteriore processo di revisione organica,
dettato dall’esperienza operativa. Ne sono scaturite diverse modifiche
ordinative, che hanno interessato in maniera particolare la componente
di proiezione, resa più autonoma, flessibile e modulare.
Nell’ambito del 1° Reggimento San Marco è stato infatti costituito un
secondo Battaglione Assalto, il “Venezia”, identico al “Grado” ed
ottenuto per trasformazione del Battaglione Combat Support e con la
ridistribuzione delle armi di sostegno di quest’ultimo tra le compagnie
fucilieri dei due reparti.
Naturalmente in tempi di revisione della spesa e di contrazione degli
organici non era possibile programmare un incremento numerico
complessivo degli effettivi del reggimento. Pertanto i due battaglioni
assalto annoverano, almeno al momento, ciascuno due sole compagnie
assalto, tutte dotate di assetti e supporti al combattimento identici.
Nonostante
l’assenza di una terza pedina di manovra la nuova struttura consente
comunque una maggiore flessibilità di impiego del reggimento o di sue
aliquote, assicura una turnazione tra i due battaglioni in presenza di
operazioni di stabilizzazione di lunga durata e permette di suddividere
la componente operativa fra due differenti missioni.
Nell’adozione di questo provvedimento non deve essere risultata
estranea l’esperienza maturata nell’estate-autunno del 2011, quando il
battaglione Grado, con pochi rinforzi, dovette fornire
contemporaneamente e non senza difficoltà una Task Force di battaglione
alla missione ISAF in Afghanistan ed assetti aggiuntivi in stand-by con i
quali poter fronteggiare eventuali emergenze improvvise. Era infatti in
corso l’intervento militare in Libia (operazione Odyssey Dawn), che
avrebbe potuto richiedere missioni di Personnel Recovery o di bonifica e
messa in sicurezza delle installazioni estrattive poste al largo della
costa africana.
Per assicurare al 1° Reggimento un maggior livello di autonomia
operativa sono inoltre confluite nel suo organico la Compagnia
Comunicazioni e la Compagnia Recon/UDT, quest’ultima destinata ad
includere gli specialisti del controllo del Supporto Aerotattico e Fuoco
ed a subire l’ennesimo cambio di denominazione.
Privato
di queste due pedine operative il Battaglione di Supporto al Comando è
stato quindi sciolto, trasferendo le sue funzionalità residue al
Quartier Generale.
Esaminando più nel dettaglio l’organizzazione del 1° Reggimento San Marco, notiamo che la sua struttura di comando è più complessa ed articolata di quella di un analogo reparto dell’esercito, avvicinandosi per taluni aspetti a quella di una brigata di manovra.
Esaminando più nel dettaglio l’organizzazione del 1° Reggimento San Marco, notiamo che la sua struttura di comando è più complessa ed articolata di quella di un analogo reparto dell’esercito, avvicinandosi per taluni aspetti a quella di una brigata di manovra.
Dal comandante, un Capitano di Vascello, dipendono infatti, oltre
agli Aiutanti ed alla Segreteria, sia un Comandante in Seconda ad
incarico esclusivo che un Capo di Stato Maggiore (Capo Ufficio Comando),
cui fanno capo le abituali sezioni di staff S1-Personale,
S2-Informazioni, S3-Operazioni, S4Logistica, S6-Comunicazioni ed
S8-Amministrazione.
Il Comandante in Seconda dirige e coordina alcune pedine di supporto:
la Compagnia Comunicazioni, che assicura al reggimento ed all’intera
brigata i collegamenti verso le unità dipendenti ed i comandi superiori,
il Plotone Guastatori, che garantisce alle forze operative la
necessaria libertà di movimento e costituisce i nuclei di bonifica
ostacoli esplosivi di tipo tradizionale ed improvvisati, e la Cellula
Humint e di Cooperazione Civile-Militare.
Direttamente
dal Comandante dipendono invece i due Battaglioni Assalto “Grado” e
“Venezia”, il Battaglione Logistico di Supporto al Combattimento
“Golametto” e la Compagnia Nuotatori Paracadutisti NP.
Quest’ultima unità nasce dalla fusione dei precedenti reparti Recon/UDT e Supporto Aerotattico e Fuoco, e svolge compiti di ricognizione, bonifica ostacoli antisbarco, preassalto, messa in sicurezza della spiaggia, osservazione ed acquisizione obiettivi e coordinamento e direzione di tutte le sorgenti del fuoco di supporto: aereo, terrestre o navale. A tal fine comprende due Plotoni Recon/SDO (Sommozzatori Demolitori Ostacoli) e due Plotoni SALT – Supporting Arms Liaison Team, ognuno su 3 squadre FCT, Firepower Control Team, i nuclei per l’osservazione, direzione e controllo del fuoco.
Quest’ultima unità nasce dalla fusione dei precedenti reparti Recon/UDT e Supporto Aerotattico e Fuoco, e svolge compiti di ricognizione, bonifica ostacoli antisbarco, preassalto, messa in sicurezza della spiaggia, osservazione ed acquisizione obiettivi e coordinamento e direzione di tutte le sorgenti del fuoco di supporto: aereo, terrestre o navale. A tal fine comprende due Plotoni Recon/SDO (Sommozzatori Demolitori Ostacoli) e due Plotoni SALT – Supporting Arms Liaison Team, ognuno su 3 squadre FCT, Firepower Control Team, i nuclei per l’osservazione, direzione e controllo del fuoco.
I due Battaglioni Assalto comprendono, oltre al Comando ed alla
segreteria, la Compagnia Supporto al Comando e due Compagnie Assalto: 1°
Bafile e 2° Tobruk per il battaglione Grado, 3° An Nassiriya e 4°
Monfalcone per il battaglione Venezia.
Le
Compagnie di Supporto al Comando di entrambi i reparti includono due
plotoni: un Plotone Supporto al Comando, che assicura la funzionalità
del posto comando, garantisce le comunicazioni sia in sede che in
operazioni e fornisce un primo livello di logistica di aderenza, ed un
Plotone A.A.V. dotato di cingolati anfibi AAV-7, che permette al
battaglione di operare almeno parzialmente in veste meccanizzata.
Le compagnie assalto sono strutturate in modo identico su quattro
plotoni: tre assalto ed uno di supporto. I plotoni assalto comprendono
tre squadre di 8 uomini, composte da due gruppi di fuoco dotati ciascuno
di una mitragliatrice leggera Minimi in calibro 5,56 o 7,62mm, più una
quarta squadra che costituisce nucleo comando, per un totale di 31
uomini. Ogni plotone dispone al proprio interno di elementi
specializzati come soccorritori, addetti alla bonifica NBC e tiratori
scelti, questi ultimi muniti di fucili HK 417.
Il personale assegnato a questo reparto dispone generalmente di una
maggiore esperienza operativa e di servizio, che ne rende possibile
l’impiego, secondo le necessità specifiche della missione, come quarta
pedina fucilieri o come elemento per il supporto di fuoco, potendo
disporre di sistemi missilistici controcarro Milan e Spike e di mortai
da 60, 81 e 120 mm lisci.
Quello che emerge da questi provvedimenti è pertanto un reggimento in
grado di operare con breve preavviso in completa autonomia logistica e
con l’apporto di numerosi assetti organici di supporto al
combattimento.
Incrementare le capacità operatuve
Queste modifiche organizzative, per quanto opportune e funzionali, non sono certamente sufficienti, di per sé, a realizzare e concretizzare quel salto qualitativo auspicato dalla Marina Militare, che mira sempre più a fare della propria componente anfibia una nicchia di eccellenza, riconosciuta non solo in ambito nazionale.
Queste modifiche organizzative, per quanto opportune e funzionali, non sono certamente sufficienti, di per sé, a realizzare e concretizzare quel salto qualitativo auspicato dalla Marina Militare, che mira sempre più a fare della propria componente anfibia una nicchia di eccellenza, riconosciuta non solo in ambito nazionale.
Lo
Stato Maggiore ha deciso pertanto di promuovere un’analoga spinta
propulsiva ed innovativa nel settore della formazione del personale, al
fine di elevare gli standard qualitativi e professionali a tutti i
livelli.
In particolare, è stato deciso di attribuire ad entrambi i Battaglioni Assalto del 1° Reggimento San Marco la capacità “Commando”, ossia di specializzare le compagnie assalto nella conduzione di incursioni e raid anfibi e di mettere gli uomini e le unità in condizione di operare in tutte le condizioni, in ambienti non permissivi ed in completa autonomia, fino ai minimi livelli organici.
In particolare, è stato deciso di attribuire ad entrambi i Battaglioni Assalto del 1° Reggimento San Marco la capacità “Commando”, ossia di specializzare le compagnie assalto nella conduzione di incursioni e raid anfibi e di mettere gli uomini e le unità in condizione di operare in tutte le condizioni, in ambienti non permissivi ed in completa autonomia, fino ai minimi livelli organici.
Due plotoni assalto del reggimento sono stati inoltre destinati ad
assumere il suolo di “Combat Support”, ossia di fornire, in caso di
necessità, appoggio diretto e supporto tattico ai distaccamenti del
Gruppo Operativo Incursori di Comsubin impegnati nell’esecuzione di
un’Operazione Speciale in ambiente marittimo. Tale capacità è stata
raggiunta in seguito ad uno specifico ed intenso ciclo addestrativo con
le Forze Speciali, teso a sviluppare tecniche, tattiche e procedure
congiunte.
Queste
innovazioni consentono alla componente di proiezione della Brigata di
svolgere un’ampia gamma di missioni, che spaziano dalle operazioni
anfibie tradizionali a quelle di supporto alle crisi, dall’evacuazioni
di connazionali da zone ad alto rischio al soccorso alle popolazioni
colpite da gravi calamità naturali.
Specializzato nella conduzione di raid anfibi, il reparto può essere
impiegato quale “Initial Entry Force” per la creazione di una testa di
punte in cui far successivamente affluire forze terrestri nell’ambito
di un’operazione di più vasta portata, oltre ad essere utilizzabile in
operazioni di tipo prettamente terrestre, quale unità di fanteria
leggera specializzata.
Per quanto riguarda il 2° Reggimento si è deciso inoltre di innalzare
significativamente la capacità di interdizione marittima dei Boarding
Team, già oggi tutti in grado di operare in contesti non cooperativi
(ossia con l’equipaggio della nave da ispezionare che non segue le
direttive ricevute), per metterli progressivamente tutti nella
condizione di affrontare anche scenari “obstructed”, ossia
caratterizzati dall’aperto contrasto all’attività ispettiva del BT.
Sono
inoltre in formazione, previa selezione degli elementi più capaci,
alcuni Boarding Team abilitati a condurre anche abbordaggi in condizioni
“opposed”, ossia quando l’equipaggio della nave reagisce con le armi da
fuoco all’azione ispettiva.
A tal fine vengono posti in essere moduli addestrativi a cura degli
Incursori del GOI che contemplano scenari di complessità crescente e
prevedono movimento e combattimento in ambienti ristretti a livello di
squadra e tattiche di tiro dinamico a bordo di unità navali.
Il Battaglione Scuole “Caorle”, reso ora autonomo e posto alle
dirette dipendenze del Comando Brigata, ha ampliato di molto la propria
offerta formativa, rivolta ogni anno a circa 2500 allievi provenienti
sia dalla Marina Militare che da altre forze armate nazionali ed estere,
e dedica particolare attenzione e cura nel costante miglioramento del
livello qualitativo dei vari corsi gestiti.
Selezione e addestramento
Dal 2014 il Battaglione, oltre a svolgere corsi specialistici impegnativi e selettivi per la formazione dei futuri Fucilieri di Marina, ha assunto infatti la responsabilità della preparazione del personale di nuova immissione nella Forza Armata.
Dal 2014 il Battaglione, oltre a svolgere corsi specialistici impegnativi e selettivi per la formazione dei futuri Fucilieri di Marina, ha assunto infatti la responsabilità della preparazione del personale di nuova immissione nella Forza Armata.
I
VFP1 appena arruolati affluiscono ora direttamente a Brindisi per un
periodo di 7 settimane. Le prime tre sono dedicate all’inquadramento
preliminare ed alla formazione militare di base, mentre le successive
quattro, trascorse in completo isolamento al fine di massimizzare il
rendimento del corso, portano al conseguimento dell’abilitazione alla
Force Protection (FP), con un’intensa attività fisica e lezioni pratiche
e teoriche di impiego delle armi e sulle tecniche e procedure per la
difesa delle installazioni.
Lo stesso corso FP viene svolto anche a favore degli allievi
dell’Accademia Navale di Livorno e della Scuola Marescialli, durante un
modulo denominato “FP ed Arte del Comando”.
La formazione di base dei Fucilieri di Marina prosegue invece, dopo
il corso FP, con una successiva fase addestrativa di 13 settimane che
intensifica ed approfondisce la formazione tecnica e professionale degli
allievi e porta al conseguimento delBrevetto di Abilitazione Anfibia.
Prima
dell’ammissione al corso gli aspiranti fucilieri vengono selezionati
sulla base di test di ammissione che prevedono, tra l’altro, 5000 metri
di corsa piana da eseguire nel tempo massimo di 28 minuti, 5 trazioni
alla sbarra in un minuto, 50 addominali in massimo due minuti, prove di
nuoto, apnea e galleggiamento.
Gli argomenti coperti includono addestramento individuale al
combattimento, topografia, formazione avanzata sull’uso delle armi,
tattiche e procedure della squadra fucilieri, addestramento anfibio,
tecniche di combattimento terrestre, superamento ostacoli verticali ed
impiego degli elicotteri. Costanti le marce in assetto tattico su
distanze crescenti.
Per buona parte del personale questo è solo un traguardo intermedio,
cui farà seguito la formazione avanzata, svolta sia al Grado che al
reparto di impiego.
In particolare, per quanto riguarda gli elementi assegnati al 1° Reggimento San Marco, l’iter prevede come accennato in precedenza il progressivo incremento del livello operativo ed il raggiungimento delle capacità “commando”.
Tale obiettivo viene perseguito con un progressivo affinamento della
forma fisica, sia a terra che in acqua, che culmina con l’effettuazione
di marce di resistenza di 40 chilometri ed esercitazioni di nuoto in
mare aperto per un miglio, e con la frequenza di specifici moduli
tattici sulla conduzione di raid anfibi, incursioni, colpi di mano,
sulle procedure di movimento e combattimento negli abitati ed in
ambiente montano e boschivo.
Il Battaglione Scuole offre molti altri corsi di alta
specializzazione istituiti per il personale già brevettato, al fine di
elevarne le caratteristiche professionali e metterlo in condizione di
ricoprire i veri incarichi specifici previsti nell’organico della
brigata.
Tra questi:
- Corso abilitazione RECON per operatori della Compagnia NP. Della durata di 18 settimane, abilità i frequentatori ad effettuare missioni di ricognizione anfibia avanzata ed azioni dirette nell’ambito di un’operazione anfibia. Copre in particolare gli aspetti legati alla topografia e navigazione terrestre, alle operazioni continuative in ambiente non permissivo, alla conduzione della pattuglia da ricognizione ed all’impiego degli apparati per le comunicazioni. Costituisce la prima fase, terrestre, della formazione degli operatori, che proseguirà con il conseguimento dei brevetti SDO presso Comsubin e Paracadutismo con fune di vincolo a Pisa.
- Corso abilitazione RECON per operatori della Compagnia NP. Della durata di 18 settimane, abilità i frequentatori ad effettuare missioni di ricognizione anfibia avanzata ed azioni dirette nell’ambito di un’operazione anfibia. Copre in particolare gli aspetti legati alla topografia e navigazione terrestre, alle operazioni continuative in ambiente non permissivo, alla conduzione della pattuglia da ricognizione ed all’impiego degli apparati per le comunicazioni. Costituisce la prima fase, terrestre, della formazione degli operatori, che proseguirà con il conseguimento dei brevetti SDO presso Comsubin e Paracadutismo con fune di vincolo a Pisa.
-
Corso per Tiratori Scelti Anfibi per qualificare personale destinato
sia al 1° che al 2° Reggimento all’impiego di armi di precisione, sia in
ambiente terrestre che da bordo di unità navali e degli elicotteri
della Forza Armata. Della durata complessiva di 5 settimane, comprende
un modulo terrestre di tre ed uno navale di due.
- Corso Osservatori Fuoco di Supporto – Joint Fire Observer, che
abilita alla richiesta, aggiustamento e controllo del fuoco di
superficie, aereo, terrestre e navale. Della durata di 8 settimane,
include anche lezioni di topografia, comunicazioni, riconoscimento mezzi
ed impiego di puntatori/designatori laser.
- Corso di Abilitazione Anfibia per Padroni di Barchini di 4
settimane, abilita alla condotta di battelli e barchini in ambiente
operativo durante un’operazione anfibia.
-
Modulo Basico per Boarding Team di 10 settimane, per far acquisire ai
team ispettivi del 2° Reggimento la capacità di operare in contesti “non
cooperativi” in concorso con i Tiratori Scelti Anfibi. Il livello
raggiunto, come abbiamo visto in precedenza, viene successivamente
approfondito con un corso avanzato, volto a far acquisire la capacità di
operare in ambienti apertamente ostili (“obstructed”).
- Corso di Medicina da Combattimento di 4 settimane per ufficiali
sanitari ed infermieri, per metterli in condizione di effettuare le
attività di soccorso a personale ferito in un contesto operativo e ad
alto rischio.
- Corso di abilitazione anfibia per Ufficiali di vascello. 23 settimane destinate ad abilitare i giovani ufficiali frequentatori a condurre le minori unità, quali plotoni e pattuglie, in attività di combattimento nell’ambito di un’operazione anfibia. Le tematiche di base, simili a quelle previste per tutti i i Fucilieri di Marina, sono integrate da lezioni ed addestramenti specifici legati al ruolo di comando da ricoprire.
- Corso di abilitazione anfibia per Ufficiali di vascello. 23 settimane destinate ad abilitare i giovani ufficiali frequentatori a condurre le minori unità, quali plotoni e pattuglie, in attività di combattimento nell’ambito di un’operazione anfibia. Le tematiche di base, simili a quelle previste per tutti i i Fucilieri di Marina, sono integrate da lezioni ed addestramenti specifici legati al ruolo di comando da ricoprire.
- Corso di Specializzazione Anfibia per Ufficiali di 25 settimane,
finalizzato ad approfondire la preparazione e le capacità di
pianificazione operativa, di sviluppo del processo decisionale e di
comando e controllo dei Tenenti di Vascello impiegati nel settore della
lotta anfibia.
Foto Marina Militare
di *Alberto Scarpitta - 7 marzo 2016
fonte: http://www.analisidifesa.it
* Nato
a Padova nel 1955, ex ufficiale dei Lagunari, collabora da molti anni a
riviste specializzate nel settore militare, tra cui ANALISI DIFESA, di
cui è assiduo collaboratore sin dalla nascita della pubblicazione,
distinguendosi per l’estrema professionalità ed il rigore tecnico dei
suoi lavori. Si occupa prevalentemente di equipaggiamenti, tecniche e
tattiche dei reparti di fanteria ed è uno dei giornalisti italiani
maggiormente esperti nel difficile settore delle Forze Speciali. Ha
realizzato alcuni volumi a carattere militare ed è coautore di
importanti pubblicazioni sulle Forze Speciali italiane ed
internazionali.
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