COME PUO' UN PAESE ESSERE DIFESO SE NON DIFENDE I SUOI DIFENSORI?
Il prossimo 30 marzo al Tribunale Arbitrale dell'Aia si aprirà il dibattito sulla richiesta di misure provvisorie per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre: ultima speranza per permettere ai due militari di attendere in Italia la conclusione dell'iter dell'arbitrato internazionale che deciderà, non prima del 2018, a quale paese compete la giurisdizione sulla vicenda.
In attesa di queste scadenze il silenzio sta diventando sempre più fitto: nessun commento sulla stampa, nessun comunicato da parte del Governo.
Ma a questo silenzio, sempre più simile ad una congiura, non si sono arresi numerosi cittadini che, con costanza e determinazione, in questi anni si sono organizzati nella rete non solo per dimostrare solidarietà ai nostri due connazionali ma anche e soprattutto per lanciare campagne di informazione sulla vicenda e sulla sua strumentalizzazione da parte dell'India.
Più di quattro anni di messaggi lanciati dalle pagine di Facebook e dagli hastag di Twitter che hanno accompagnato le tappe di queste incredibile storia in un continuo tentativo , da una parte, di sollecitare i politici ad una reazione e, dall'altra, di mantenere alta l'attenzione di tutti gli italiani su questa violazione di trattati internazionali e di diritti umani.
Fra le tante iniziative, pensate, proposte e gestite autonomamente dallo spontaneo coordinamento in chat di semplici cittadini è ora nata l'idea di uscire dalla rete e scendere nelle piazze con un "Flash Mob" dedicato alla distribuzione di un volantino che ricordi agli italiani Salvatore e Massimiliano.
Ecco allora l'appuntamento che sta correndo nella rete per SABATO 26 MARZO ALLE ORE 10 nelle piazze delle nostre città: dove saremo e quanti saremo dipenderà solo dalla disponibilità di ciascun italiano a dedicare non solo un pensiero ma anche una azione per denunciare questa vergogna.
I gruppi si stanno formando sulla pagina dell'evento (Nelle nostre Piazze per Max e Salvo) e sono aperti a tutti, singoli cittadini ed Associazioni d'Arma ma non a simboli o bandiere di partiti o movimenti politici perchè questa vicenda è già stata troppo strumentalizzata dai politici indiani ed italiani.
Numerosi o pochi che saremo il 26 marzo non ha importanza: è solo una tappa fra le molte fatte e che saranno promosse nel futuro. Così come non ha importanza la firma di questo comunicato: non abbiamo sigle o nomi ma siamo solo cittadini che non vogliono abbandonare ad un destino deciso da altri il destino di due nostri connazionali.
Se vi piace l'idea e volete mettervi in gioco per tentare di risolvere questa grottesca situazione che vede due innocenti privati dei loro diritti umani partecipate. Il come, il dove e il quando lo trovate nella pagina Facebook "Nelle nostre Piazze per Max e Salvo" dedicata all'evento per i nostri marò.
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