Al di là delle parole giuste e tossiche oserebbe dire uno dei narratori cooptati dall’alto in questa vicenda,non c’è niente assolutamente niente,l’abbandono totale,insieme a una lobomotizzazione totale. Ogni tanto qualche parlamentare fa finta di chiedere,ogni tanto qualche commissione chiede qualcosa,con garbo con molto garbo,senza turbare i sonni indiani e italiani,dei traditori,di quelli che hanno venduto i due marò,non è il momento di parlarne,di verificarne i nomi e le responsabilità. L’importante ora che si parli di saluti, compleanni,passeggiate a piedi e in mare ,tutti insieme compatibilmente. Il ministro degli esteri Federica Mogherini ha detto che riportare a casa i nostri Marò "non sarà un percorso facile, bisogna essere realisti e dire la verità a loro e agli italiani". ma la Mogherini rivendica la scelta fatta dal governo Renzi di aver internazionalizzato la vicenda. "Non è una questione bilaterale", ha detto Mogherini a Lisbona per un vertice euromediterraneo, ricordando che "i due marò partecipavano ad una missione internazionale". La Pinotti con orgoglio parla della guida italiana delle missioni antipirateria ,qualsiasi paese avrebbe cessato ogni forma di collaborazione,noi invece le guidiamo con orgoglio,forse il Presidente Napolitano aveva colto negli occhi di Ban Ki-moon anche questo segnale oltre al grande e profondo interesse per i marò,interesse così grande e profondo che ha portato il Capo delle forze armate a rimandarli in India,ma questa è un'altra storia ,Renzi Pinotti e Mogherini e la stampa non ve la racconteranno mai,forse tra 100 anni in un libro di memorie americano di qualche governante straniero ci sarà un capitolo dal titolo “quelli che vendevano i propri concittadini” e in quell’occasione ci saranno tutti i nomi e cognomi anche quelli dei giornalisti dei giornali e degli editori.
30 maggio 2014
Alfredo d'Ecclesia
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