Non è una sterile provocazione sulla scia delle poche simpatie che ultimamente i nostri amici tedeschi hanno collezionato dopo la gestione della crisi greca, ma una operazione tecnica per riequilibrare l’enorme surplus commerciale accumulato dalla stessa Germania negli ultimi anni. Spieghiamoci meglio: il Six Pack prevede che un paese membro non possa accumulare annualmente un surplus commerciale superiore al 6% del proprio PIL pena sanzioni e riequilibrio sotto tale soglia, mentre la Germania da ben 8 anni “sfora” questo parametro nell’indifferenza delle istituzioni europee e degli altri governi dell’eurozona.
E’ la più palese delle prove che l’attuale aggregazione monetaria europea sta favorendo la Germania rispetto a tutti gli altri paesi, mentre la stessa costruzione europea e dell’euro non erano state concepite per favorirla oltremodo con la ovvia conseguenza di creare nell’ambito dell’eurozona aree sempre più ricche a discapito di aree sempre più povere.
Se, come molti, pensate che questo squilibrio sia immaginario o, alla fine , venga a favorire tutti i paesi europei, vi forniamo alcuni dati aggiornati che vi permetteranno di creare un vostro giudizio autonomo sulla questione.
Vi presentiamo la bilancia commerciale tedesca :
Possiamo notare come il surplus, continuo e notevole, sia stato pari a 19,6 miliardi di euro a maggio.
Se compariamo questo valore con ba bilancia commerciale dell’intera aerea euro:
Possiamo vedere che, per quanto notevole, il surplus commerciale dell’intera area euro è inferiore a quello della sola Germania,essendo pari a soli 16,7 miliardi di euro. Questo perché una notevole quantità del surplus tedesco si genera all’interno dell’area euro e della UE: infatti se passiamo ad analizzare i dati disaggregati dell’export tedesco vedremo che, prima di tutto, il surplus tende ad allargarsi, essendo passato da 17,6 miliardi di surplus nel 2014 a 19,6 di maggio 2015.
Per dare i valore assoluti dell Import/Export tedesco avremo:
EXPORT TOTALE 95,9 IMPORT TOTALE 76,3 (MILIARDI EURO)
Per fornire un metro di comparazione mondiale ulteriore avremo:
L’ultimo valore del surplus cinese è di 789 milioni di dollari USA, pari a circa 718 milioni di euro. Il dragone cinese genera un surplus di bilancia commerciale molto inferiore a quello tedesco.
Ad aprile, prima del record di maggio, il surplus di bilancia commerciale tedesco era pari al 8,4% del PIL. La Cina ha un surplus di bilancia commerciale pari al 2,1 % del PIL. Ancor più grave la Germania è un avanzo commerciale nei confronti della UE nel suo complesso, per 5,4 miliardi, e la situazione di avanzo è presente nei confronti sia dei paesi di area euro, sia di quelli che non hanno adottato l’euro.
Quindi è evidente che la Germania genera un avanzo enorme, sproporzionato, e lo genera non solo verso l’esterno, ma anche drenando risorse all’interno della UE.
L’invito a boicottare i prodotti tedeschi pertanto non scaturisce da stupide ritorsioni nei confronti della Germania, ma semplicemente teso a correggere e riequilibrare un grossissimo problema che non si vuole affrontare nelle preposte sedi europee. Visto che i governi non alzano un dito e fanno orecchio da mercante sugli enormi surplus commerciali accumulati dalla Germania grazie al fatto che si avvalgono della stessa moneta di tutti gli altri ma notevolmente sottovalutata rispetto ai loro fondamentali macroeconomici, l’unico altro sistema per ridurlo è smettere di comprare i loro prodotti!
Riequilibrio che avverrebbe automaticamente e sistematicamente se ognuno avesse ancora la propria valuta, in quanto gli squilibri sarebbero compensati da aggiustamenti dei valori di cambio fra le proprie monete per effetto dei flussi generati dai saldi di export/import e dai trasferimenti monetari per investimenti.
Se tutte le volte che effettuiamo un acquisto di qualsiasi genere verificassimo preventivamente il paese di produzione, avremmo la possibilità di scartare quelli tedeschi a favore di quelli italiani o di altro paese comunitario, contribuendo “granello di sabbia su granello di sabbia” nel ridurre sensibilmente questo enorme surplus.
Non vi nascondiamo che l’altro logico sistema di riequilibro sarebbe quello che la Germania “ridistribuisse” all’interno dell’eurozona la parte eccedente di surplus commerciale generato grazie all’appartenenza all’euro, ma crediamo ragionevolmente che dopo 8 anni di “cuccagna” permessa per il totale lassismo reverenziale di tutti gli altri governi europei, sia una opzione difficile se non impossibile da percorrere.
Pertanto noi semplici cittadini abbiamo la possibilità concreta di poter correggere ciò che a Bruxelles non si vuole correggere, semplicemente effettuando quotidianamente delle scelte in funzione della provenienza del bene che stiamo acquistando.
Quando ci rechiamo al supermercato evitiamo di comprare formaggi o salumi tedeschi (fra l’altro ricordiamo che per le solite normative europee, gran parte dei prodotti caseari teutonici sono prodotti con latte in polvere) a favore di quelli nazionali sicuramente più genuini (almeno sono fatti con latte vaccino), oppure quando acquistiamo un prodotto tecnologico verifichiamo se è disponibile anche un altro proveniente da un altro paese. Ripetiamo non si tratta di “ritorsioni” nei confronti della Germania, ma semplicemente di una autodifesa, visto che sia la governance europea ne tantomeno il Governo italiano hanno dimostrato di saper correggere questo palese squilibrio che si è creato all’interno della stessa area valutaria euro.
Sarebbe la giusta lezione all’Europa per dimostrare che non si può andare contro gli interessi di molti paesi membri e a favore del più forte e che in futuro tutte le eventuali distorsioni che incautamente rimangono insolute vengono poi corrette dal buon senso dei cittadini. Tanto per ribadire che l’Europa deve essere al servizio di tutti i suoi cittadini e non per favorire i soliti noti!
Buona spesa, noi abbiamo già cominciato!
Antonio M. Rinaldi e Fabio Lugano
http://scenarieconomici.it/iniziamo-a-boicottare-i-prodotti-tedeschi-cosi-imparano-a-ridurre-il-loro-surplus/
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