lunedì 20 luglio 2015

NON STRATTONARE MAI I BAMBINI



Strattonare i bambini: tirare i bambini per il braccio, alzarli dal letto dalle braccia, tutte queste azioni che sembrano innocenti possono causare disturbi

Tutti noi abbiamo almeno una volta nella vita portato a passeggio un bimbo piccolo.

Ma non tutti però sanno quanto un semplice gesto come quello di tenere per mano un bambino mentre si cammina deve essere fatto con molta cura.

Siamo consapevoli che tenere il bimbo troppo stretto o troppo distante implica qualche ‘controindicazione’, ma non sempre si sa invece come sia giusto tenerli.

Spesso inoltre facciamo più attenzione a come tenere un neonato piuttosto che un bimbo che ha già acquisito qualche nozione di autonomia, spesso pensando proprio che i bimbi più grandicelli sappiano mantenersi da soli.

Strattonare i Bambini: NON Fatelo Mai




Oltretutto spesso le persone che portano i bimbi in giro lo fanno in modo diverso dai genitori, e persino i genitori stessi, mamma e papà, hanno un approccio differente nei confronti del loro piccolo: qualcuno (in genere la mamma) è più sicuro e disinvolto, altri mettono più attenzione al modo di prenderli in braccio, di tenerli, di farli sentire comodi e confortati.

Purtroppo però il modo di tenere I bimbi per mano a volte non è perfettamente proprio, e a volte il bimbo stesso si ritrova disturbato da questa condizione.

E il modo di portare i bimbi oltretutto si diversifica da cultura a cultura.

Nel subcontinente africano ad esempio le persone portano i piccoli lateralmente, allargando le gambe per metterle attorno ai fianchi e tenendogli la schiena.

All’inizio magari il bambino è un po’ scomodo, ma poi si abitua alla posizione e ci resta.

In messico e in Guatemala invece i bimbi vengono avvolti in fazzoletti di stoffa e fatti letteralmente roteare per essere posizionati sulla schiena

Anche in Perù, Equador e Bolivia le ‘manta’, questi pareo servono allo stesso scopo, ovvero legare al corpo della mamma i bimbi, anche in età infantile avanzata, fino ai 2-3 anni.

I popoli indonesiani usano delle sorte di abiti e gonne per tenere i bimbi al loro corpo

A Bali invece è vietato ai bambini di toccare il suolo fino a una certa età, e questi vengono presi in braccio da persona a persona. Intorno ai 3 mesi di età poi una cerimonia consente ai piccoli di poter toccare la terra.

In India, il paese delle caste, questo sistema non consente un interscambio tra persone a meno che non siano della stessa casta, e i piccoli vengono avvolti nei sari delle donne (gli abiti tradizionali indiani)

Per tornare a parlare di bimbi più grandi, che sono già in grado di camminare, ecco qualche consiglio su come tenere e non strattonare i bambini.

Strattonare i bambini. Un’abitudine generalizzata

E’ facile intendere che le ossa dei bambini sono più fragili e delicate di quelle degli adulti.


Per questo bisognerebbe comprendere come tenere i bambini per mano.

In effetti una volta diventati più grandicelli, i bimbi perdono, agli occhi degli adulti, quest’aura di delicatezza e di fragilità.

In effetti non è proprio così.

Quando un adulto tiene per mano un bambino applica una forza alle giunzioni delle ossa di quest’ultimo.

Applichiamo ugualmente forza per dirigere il bimbo, mano con la mano, verso una direzione piuttosto che un’altra. La giunzione che più soffre in questo caso è il gomito.

Succede inoltre che il bimbo tenti di allontanarsi o di sfuggire alla presa dell’adulto, e soprattutto in questo caso la pressione esercitata è ancora maggiore.

Strattonare i bambini può provocare lussazioni

Nei casi più seri, quando ad esempio si strattona un bimbo, può accadere una pronazione dolorosa dell’avambraccio, ovvero di una parziale fuoriuscita della testa del radio (osso del braccio), che può essere manipolata dal pediatra o dall’ortopedico, ma che non è comunque infrequente in bambini, soprattutto dai 2 ai 6 anni, poiché in questa fascia di età il capitello e il collo del radio hanno le stesse dimensioni, e tendono a slittare fuori dal legamento anulare (fonte: Atlantemedicina )

Un’altra area nella quale noi adulti esercitiamo pressione è la mano dei piccoli, nel semplice atto di tenerla.

In effetti la mano di un bimbo di 3-4 anni è piccola e delicata, dal polso fino alle dita e spesso questo viene sottovalutato nella presa dell’adulto.

Molti si diranno, ma questo è un modo del quale non si può fare a meno, se si vuole tenere a sé il bambino ed evitare che scappi dalla nostra cura.

Quali potrebbero essere le alternative per portare senza Strattonare i bambini?

Beh, qui tata Lucia verrà contro a questa affermazione, ma l’alternativa a tenere per mano un bimbo potrebbe essere il passeggino o la carrozzina (che hanno senz’altro differenti effetti collaterali).

Ma in alcuni casi l’uso del passeggino è senz’altro più comodo, ed evita il rischio di lussazioni articolari.

In alcune culture si usano una sorta di bretelle, come un collare, ma quasi tutti, esperti psicomotricisti ed educatori sconsigliano questo metodo, perché anche le bretelle scompensano l’assetto del bimbo, che potrebbe avere ripercussioni nello schema motorio in seguito.

L’alternativa più possibile è infine l’attenzione massima quando si tiene per mano un bambino, che va controllato anche fisicamente, ma con la dovuta delicatezza che le piccole ossa di questo esserino necessitano.





Fonte Vita da mamma





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