Il morbo di Parkinson è una patologia caratterizzata da un accumulo anomalo di una proteina, l’alfa-sinucleina, all’interno dei neuroni. Sebbene questi grumi proteici, chiamati corpi di Lewy, siano noti da tempo, i meccanismi con cui si sviluppano non sono ancora stati chiariti del tutto e costituiscono un enorme punto interrogativo nella ricerca di nuove potenziali cure per la malattia. Una svolta in questo senso arriva oggi dai ricercatori dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, che sulle pagine di Pnas illustrano un nuovo metodo per realizzare modelli animali e cellulari che riproducono con grande accuratezza lo sviluppo dei corpi di Lewy e l’evoluzione del Parkinson, con cui studiare in futuro nuovi farmaci contro la malattia.
Come abbiamo detto, i corpi di Lewy sono grumi sono formati dal l’alfa- sinucleina, una proteina coinvolta nella trasmissione di segnali neuronali, che nelmorbo di Parkinson si raggruppa formando grovigli di nodi filamentosi all’interno dei neuroni. Anche se questo è noto ormai da un secolo, gli scienziati però non sanno ancora perché questi grumi si formino e come contribuiscano alla progressione della malattia, perché fino ad oggi mancavano modelli animali che riproducessero con precisione la formazione di corpi di Lewy. Negli esseri umani infatti i corpi di Lewy si formano quando il cervello produce circa il doppio della quantità normale di alfa-sinucleina, ma quando la proteina viene prodotta in eccesso nel cervello di animali come i topi non si assiste alla formazione di grumi proteici.
I topi producono tre tipi di sinucleina, simili all’alfa-sinucleina umana e chiamati per questo “omologhi”. Una delle possibili spiegazioni per la mancata formazione di grumi proteici nel cervello di questi roditori è che l’alfa-sinucleina umana interagisca con i suoi omologhi murini, impedendogli di formare corpi di Lewy. Per verificare questa ipotesi, i ricercatori dell’Eplf hanno esaminato quello che succede quando l’alfa-sinucleina umana viene prodotta nei neuroni di topi geneticamente modificati per perdere uno o tutti e tre i loro omologhi della sinucleina.
Lo studio ha dimostrato che i neuroni carenti di uno o di tutti e tre queste proteine formano con successo dei grovigli molto simili ai corpi di Lewy. Gli scienziati hanno scoperto che gli omologhi murini interagiscono direttamente con le forme intermedie dell’alfa-sinucleina umana presenti durante la formazione dei corpi di Lewy, interferendo così con la loro crescita e diffusione in tutto il cervello. Questo significa che l’alfa-sinucleina non forma i corpi di Lewy nei topi perché i suoi omologhi le impediscono di farlo. La chiave per simulare con successo la malattia nei topi, hanno ragionato i ricercatori, è quindi sopprimere la produzione degli omologhi murini dell’alfa-sinucleina umana.
“Ora abbiamo un modello molto ben caratterizzato – spiega Hilal Lashuel, coordinatore del team di ricerca dell’Eplf – che offre un potente strumento per screening rapido di meccanismi molecolari coinvolti nella malattia di Parkinson. Comprendendo come le forme di alfa sinucleina umani formino fibrille all’interno dei neuroni e come ciò contribuisce alla progressione della malattia, siamo in grado di sviluppare migliori farmaci e strategie di intervento per prevenire questa malattia”.
Fonte Galileo
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