Papà, cos’è l’onore...?
Caro figlio mio, c'era una volta, l’art. 54 della Costituzione che, parlava di “onore” e alcuni versi, recitavano così: “...I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge...”
Un tempo non molto lontano, un Uomo umile disse:
“...Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo e l'anno prossimo e in seguito, avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto. L'era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori e dei ritardi, può considerarsi chiusa. Ora inizia il periodo delle azioni che producono delle conseguenze...”
Un discorso che, mai come oggi è di estrema attualità.
Il “comandare” per un Governo è confrontarsi e mettersi in discussione con l'intera Nazione che rappresenta.
Il “condurre” una Nazione è ponderare e valutare anche le parole e i pensieri di un POPOLO e di chi come Noi e con Noi, condivide azioni e parole che riguardano ed interessano I NOSTRI FUCILIERI DI MARINA, I NOSTRI MARO'...
Sempre lo stesso umile Uomo disse: “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” Quell'Uomo semplice e umile, era Winston Churchill.
Per questo motivo, alla fine di questo discorso probabilmente pletorico e che potrebbe sembrare senza senso, allego virtualmente, i sentimenti e le emozioni di tutte quelle migliaia di italiani che ormai da tre anni, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno, stanno seguendo l'Odissea di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Un Odissea che, al contrario del camaleontico Re di Itaca, che riconquistò il Suo trono e la Sua città, l'Odissea dei Nostri Marò, contemporaneamente al susseguirsi di numerosi appelli, migliaia di solleciti e preghiere fatte arrivare alle Istituzioni da un'infinità di persone che, personalmente e virtualmente hanno e continuano a condividere l'amaro evento, sembra non “voler trovare una fine...”
Se possibile caro Governo, vorrei sperare in un azione che, prima delle festività Natalizie, Vi veda contribuire in modo “sano” alla ricerca e all'immediata attuazione di una soluzione definitiva a questa penosa storia tutta Italiana...
Cordialmente, porgo distinti saluti.
Un Italiano
Giovanni Sergi
Un Italiano
Giovanni Sergi
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