giovedì 18 dicembre 2014

Marò, 1032 giorni di vergogna !


Di Giuseppe Salomone

Sulla questione dei nostri due Fucilieri di Marina, come del resto per qualsiasi vicenda italiana, ci sarebbe da scrivere libri tanto si è fatta complessa e intricata, la conseguenza è che anche una soluzione diventa per forza di cose molto complessa. Si doveva chiedere un Arbitrato internazionale, certo, sarebbe stata una mediazione accettabile anche se non esattamente la più corretta, la si invoca adesso, meglio tardi che mai, si potevano fare molte cose magari complesse ma una si doveva e poteva fare subito e per nulla complessa perchè riguardava degli italiani, beh italiani, esponenti di governi e istituzioni, italiani quindi, ma pur sempre...roba nostra, perchè a tutti sembra sfuggire uno dei non del tutto secondari aspetti di questa faccenda. Il 3 Gennaio 2013, i due Fucilieri di Marina rientrano in India dopo un permesso di due settimane trascorso in Italia. 22 Febbraio 2013 viene dato un permesso di 4 settimane per partecipare alle elezioni con la semplice garanzia di una lettera firmata dal nostro ambasciatore. 11 Marzo 2013 il Ministro degli Esteri Giulio Terzi annuncia che i due militari non faranno rientro in India stante la controversia ormai conclamata sulla questione della giurisdizione, rafforzata anche dal fatto che la Corte Suprema indiana il 18 Gennaio precedente aveva sentenziato che lo Stato del Kerala non aveva giurisdizione sulla materia essendosi i fatti svolti in "acque internazionali", serve quindi una corte speciale basata su non si capisce bene quale Diritto. qui si inserisce la vicenda del "sequestro" del nostro ambasciatore in India evento non più verificatosi dai tempi, credo, degli Unni ma va bene. il 21 Marzo 2013 un comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri annuncia che i due militari rientreranno in India avendo ricevuto assicurazioni che la pena di morte non verrà applicata anche se poi il Ministro degli Esteri Indiano smentirà anche questo dettaglio dicendo che era solo un chiarimento sull'applicabilità o meno della pena di morte in questo caso. il 22 Marzo 2013 i due militari vengono per la seconda volta estradati in India, perchè di estradizione si tratta. Questi i fatti nudi e crudi, senza addentrarmi negli articoli di Legge che regolano l'estradizione nel nostro Paese, mi limito a citare gli articoli 10 e 26 della Costituzione ma soprattutto la sentenza della Corte Costituzionale che vieta tassativamente l'estradizione verso Paesi dove sia contemplata la pena di morte e specifica che anche una eventuale dichiarazione scritta del Paese richiedente che non verrà applicata è da prendersi in sine cura. Mi e vi chiedo, non hanno forse i responsabili del Governo Monti violato palesemente le nostre Leggi vigenti in materia di estradizione ivi compresa la Costituzione Italiana che hanno invece giurato di osservare? Qualcuno mi spiega per quale stravagante motivo questi signori non sono stati incriminati , tenendo conto che simili violazioni da parte di esponenti di Governo configurano oltre che lo spergiuro anche l'Alto Tradimento? Mi sapete dire come mai anche gli esponenti politici delle opposizioni non abbiano preteso che le Leggi venissero applicate? Mi sapete spiegare come mai la Magistratura, che afferma di non poter non agire in presenza della cognizione di reato e questi reati erano...su tutti i media,non ha preso i dovuti provvedimenti? Risolvere la vicenda con l'India a questo punto è cosa assai complessa, certo, ma incriminare questi soggetti e cosa semplice semplice, che cosa si aspetta a pretenderlo?

fonte : https://www.facebook.com/giuseppe.salomone.79?fref=nf



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