Se l'altro ieri Nicola Porro, conduttore di Virus, aveva reagito con understatement alla comunicazione ufficiale della chiusura del suo programma, ieri invece ha tirato fuori tutta la sua rabbia.
Prima, nella trasmissione radiofonica di Selvaggia Lucarelli attacca: «Non voglio fare la vittima, ma ovviamente mi hanno fatto fuori. Non si chiude una trasmissione proprio ora, prima del 23 giugno, una data nodale per chi ne capisce di politica interna e internazionale tra referendum inglesi per la Brexit e ballottaggi delle amministrative italiane». Poi ritorna sulla vicenda parlando a La Zanzara su Radio 24. «Campo Dall'Orto? Ho chiamato la sua segretaria per un appuntamento due mesi fa e ancora sto aspettando di essere ricevuto. Il direttore di rete (Ilaria Dallatana) mi ha detto soltanto che chiudono Virus perché vogliono sperimentare nuovi linguaggi. Forse metteranno dei telefilm americani...». Porro non si capacita della scelta dei vertici Rai di cassare un programma che, nonostante un budget risicato, comunque veniva apprezzato dal pubblico: l'ultima puntata di Virus andrà in onda giovedì prossimo. «Il programma dice ancora il giornalista andava bene. Ha sempre guadagnato rispetto all'anno precedente, siamo arrivati a un milione e centomila persone, e costava 45mila euro a puntata, metà se non un terzo degli altri talk d'approfondimento». Renzi ha avuto un ruolo nella tua cacciata, gli chiedono a La zanzara? «Non ne ho la più pallida idea. Tempo fa lo volevo ospite e lui mi ha scritto un messaggio sms: Non stare sereno. Il contrario di quanto aveva scritto a Letta. Ma non ci si può fidare. Lo ha deciso Campo Dall'Orto, che è stato nominato da Renzi non da Babbo Natale, dunque chiedetelo a Renzi se mette bocca nei palinsesti Rai. Fosse accaduto con Berlusconi sarei stato un eroe, si parlerebbe di editto contro Porro, invece sto morendo nell'indifferenza completa». Anche se, in effetti, voci importanti si sono levate in difesa della trasmissione, da molti politici fino a Enrico Mentana che ha invitato il proprio editore Cairo a riportare Porro a La7.
Solo l'altra sera Renzi, rispondendo sulla sua pagina Facebook a un utente che chiedeva al social premier se avrebbe mandato in onda il suo #matteorisponde al posto di Virus, aveva detto: «Non mi occupo delle scelte Rai, lei è abituato a quelli di prima». Ma certo che no, figuriamoci se il presidente del consiglio ha voce in capitolo nelle scelte della televisione pubblica: ha «solo» indicato Antonio Campo dall'Orto, che stava con lui nei giorni della Leopolda, come direttore generale della Rai, fornendogli poteri più forti di qualunque suo predecessore. La sostanza è che Virus viene chiuso e, a questo punto, è difficile che possa andare in porto una trattativa per affidare a Porro un altro programma, che comunque avrebbe avuto una collocazione meno importante di quella attuale. Stessa sorte per Massimo Giannini, da sempre vicino alla sinistra, che si è permesso qualche critica alle decisioni del governo: viene sostituito alla conduzione di Ballarò. Il talk di Raitre potrebbe essere trasformato in un magazine con notizie leggere. Insomma, basta con i barbosi talk che cercano di decrittare le scelte politiche e soprattutto economiche del governo. L'idea dei vertici Rai è di fare un'informazione più moderna, pop, social. In molti sospettano che tutto si traduca in un'operazione per «non disturbare il manovratore». Vedremo.
Intanto ieri si è consumata un'altra rottura: Paolo Galletti è il nuovo capo del personale al posto di Valerio Fiorespino, entrato in collisione con il dg anche per la vicenda dell'assunzione di Francesco Merlo (che è un pensionato). Anche Luigi De Siervo, amministratore di RaiCom, per un certo periodo dato in ascesa in azienda, ha deciso di lasciare l'azienda.
Laura Rio
fonte http://www.ilgiornale.it/news/politica/porro-contro-purga-rai-io-fatto-fuori-renzi-1261235.html
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