Osho
Ogni volta che diciamo o pensiamo frasi del tipo “senza di te non vivo” oppure “ti amo perché mi completi” o ancora “non sono niente senza di te” viviamo uno stato di dipendenza, non di amore.
Questo modo malsano di pensare all’amore riguarda molte relazioni, non solo quelle di coppia. Pensate alla relazione tra genitore e figlio oppure a quella tra nonni e nipoti e anche alla relazione amicale. Difficile oggigiorno trovare in questi legami la libertà di essere sé stessi e la libertà di lasciar vivere autenticamente gli altri.
Eppure la libertà è il pilastro della relazione matura. Se non vi è libertà non esiste relazione sana, se non vi è prima di tutto individualità non può esistere alcun legame buono.
Libertà non intesa come “ti faccio fare tutto quello che vuoi e faccio tutto quello che voglio” ma libertà intesa come “riconosco e rispetto la mia individualità, riconosco e rispetto la tua individualità. Non voglio fonderti in me, nei miei ideali, nelle mie convinzioni e non voglio che tu faccia altrettanto. Parliamo, comprendiamoci, avviciniamoci o allontaniamoci… ma rimaniamo noi stessi”.
E’ complicato fare ciò, prima di tutto perché spesso ci perdiamo, non sappiamo più chi siamo e quindi come facciamo a riconoscere che siamo fusi con altri o che la nostra vita dipende totalmente da altri e non da noi stessi?
E’ necessario fermarci e riflettere sul nostro modo di vivere, sulle emozioni che nascono dalle relazioni con gli altri Sapete per esempio che chi vi fa arrabbiare vi domina? Accade ciò perché quella determinata persona è in grado di toccare tasti della nostra anima facilmente influenzabili e deboli. Non prendiamocela con quella persona, lavoriamo su noi stessi: la rabbia è un’occasione importante per riuscire a conoscerci meglio!
Tutto ciò che accade nelle nostre vite è un’occasione per riflettere, per comprenderci e per migliorarci. Lamentarsi, cercare sempre un colpevole esterno a noi ed essere sempre pessimisti sono atteggiamenti che non portano a nulla, ci consumano e nel tempo ci danneggiano fisicamente e mentalmente.
Conosciamoci a fondo, chiediamoci perché abbiamo reagito così in quella determinata circostanza, perché quella persona ci suscita quelle emozioni… spogliamoci delle difese che mettiamo in atto con l’intento di proteggerci e che invece nascondono il nostro vero Io.
Solo capendo chi siamo possiamo vivere in modo armonico con gli altri. Le relazioni si trasformano così in relazioni d’amore e di affetto autentiche, mature, costruttive e sane. Non esiste dipendenza, fusione, necessità, bisogno… tutte caratteristiche primitive, necessarie al neonato per sbocciare in un secondo momento ma assolutamente deleterie per l’adulto.
Chiedetevi cosa vi lega ad una persona e se la risposta è dipendenza, fusione, necessità o bisogno allora dovete cambiare direzione di vita: potete farlo rimanendo accanto a quella persona e rivoluzionare pensieri, atteggiamenti ed emozioni alla ricerca del vostro vero Io (situazione complicata da gestire ma fattibile!) oppure allontanatevi, raccoglietevi in voi stessi, trovatevi.
Ritrovate voi stessi e scoprirete che deciderete di trascorrere del tempo con una persona non perché senza di lei non riuscite a vivere, non perché senza di lei la situazione è troppo complicata da gestire, non perché insieme potete avere una sicurezza economica e via dicendo ma semplicemente e meravigliosamente perché la vostra individualità che si incontra con la sua individualità crea momenti stupendi di arricchimento da entrambe le parti.
“Per imparare l’arte di vivere, bisogna innanzitutto cominciare ad ascoltare il corpo, i suoi dolori, i cambiamenti fisici, come l’aumento o il calo di peso, il suo bisogno di un determinato alimento, se è agile o stanco, se la voce si modifica… In un secondo tempo, bisogna concentrarsi sulla testa, le idee, i pensieri, i sentimenti e i desideri. Soppesare pensieri positivi e negativi. Capire se le idee che abbiamo in noi ci aiutano a evolvere o ci impediscono di migliorare. Poi dobbiamo imparare ad analizzare i nostri sentimenti. Per capire se ci fanno crescere. E riflettere prima di parlare, per poi non pentirsi. Il terzo passo è saper scegliere la propria strada ed essere pronti a lasciarla se non è quella giusta. Per capirlo, bisogna imparare dalla vita, fare più esperienze possibili. Solo conoscendo a fondo la vita, scopriremo il nostro destino. prima il sapere, poi l’azione. Quarto: gli essere umani vivono costantemente in bilico tra i propri desideri e le aspettative degli altri. Stare bene significa essere disposti ad adattarsi all’ambiente e imparare a modificarlo in base alle circostanze. Questo implica la capacità di cambiare idea, abitudini, stile di vita. La flessibilità e l’apertura mentale verso esperienze nuove è un atteggiamento sano. Se saremo in grado di ascoltarci attentamente, analizzarci, fare le scelte giuste e adattarci, avremo imparato l’arte di vivere in maniera salubre e felice.”
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