venerdì 29 aprile 2016

Vaticano. Rapporto Aif: prosegue impegno per la trasparenza finanziaria



In Vaticano aumenta l’attività di intelligence dell’Aif, l'Autorità di Informazione Finanziaria. E’ quanto emerge dal rapporto 2015 presentato oggi nella Sala Stampa della Santa Sede. In particolar modo nel 2015 sono state ricevute 544 segnalazioni di attività sospette, il triplo rispetto al 2014. Alessandro Guarasci: 

L’obiettivo dell’AIF è proseguire nel segno della trasparenza finanziaria in Vaticano. “La piena attuazione e applicazione” dei regolamenti interni “ha mostrato l’effettività del quadro regolamentare della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”, ha affermato René Brülhart, presidente dell’Aif.

Dunque, le 544 segnalazioni del 2015 segnano un forte aumento rispetto agli anni precedenti, e in particolar modo rispetto al 2014. Nei tre anni passati, sono state trattate 893 segnalazioni di attività sospette. Ma questo, fa notare l’Aif, non per un più elevato tasso di criminalità, ma per una serie di fattori tra cui il “rafforzamento dei sistemi di segnalazione", dice il direttore Tommaso Di Ruzza:

"Il 2015 ha segnato una chiave di volta nell’attività dell’Autorità di Informazione Finanziaria e, con questa, un po’ nell’attività della Santa Sede, intesa come giurisdizione, che si è dotata negli ultimi anni di un quadro regolamentare e di un sistema di prevenzione e contrasto degli illeciti finanziari. Quindi è importante collocare anche l’attività svolta dall’Aif nel quadro della giurisdizione intesa nel suo insieme".

Aumentano anche le informazioni scambiate con le autorità della Santa Sede e vaticane: 108 casi rispetto ai 41 del 2014, così come i rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia: 17 rispetto ai 7 nel 2014. Rafforzata anche la collaborazione a livello internazionale: 380 casi nel 2015, il triplo rispetto ai 113 del 2014:

"L’Aif nel 2015 ha avuto un ruolo attivo e propulsivo e non solo collaborativo. Quindi sono stati maggiori casi in cui è stata l’Aif a richiedere la collaborazione e spontaneamente fornire delle informazioni, rispetto a quello di ricevere richieste da parte delle controparti estere".

Attenzione poi al terrorismo, vista anche la congiuntura internazionale sono stati rafforzati i rapporti con gli uffici finanziari degli Stati esposti al rischio di attacchi. Sui rapporti con Bankitalia, c’è “dialogo nella fiducia reciproca e nel rispetto delle rispettive competenze" ha detto Di Ruzza, che si è detto “fiducioso” sulla possibilità di arrivare a un’intesa.

In notevole aumento poi i controlli sulle transazioni. Nel 2015 sono state sospese operazioni per oltre 8 milioni di euro e un milione e 700 mila dollari Usa. Dal 2012, poi, il numero di dichiarazioni transfrontaliere di denaro contante in uscita al di sopra di 10.000 euro si è ridotto costantemente: da 1.782 alle 1.196 del 2015. Anche le dichiarazioni transfrontaliere di denaro contante in entrata sono diminuite da 598 del 2012 a 367 nel 2015. “Ciò è dovuto – fanno notare dall’Aif - ad un crescente monitoraggio da parte delle autorità competenti e all’introduzione di procedure rafforzate per gli enti vigilati”. Ed ancora, lo Ior: nell’ottobre 2015 si è conclusa la revisione dei rapporti, che ha portato all’estinzione di 4.800 casi.

Fonte Radio Vaticana - Marilina Lince Grassi



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