Una nuova fragranza nell'aria:
Già. pare si cominci già a sentire profumo di quorum, cioè la partecipazione al voto del 50% più uno degli aventi diritto, nel referendum contro le trivelle e le lobby del petrolio, che si svolgerà domenica 17 aprile dalle 7 alle 23.. Lo rivela Affaritaliani.it, pubblicando un sondaggio dell’Istituto Piepoli, che sta facendo tremare il matteopoldo e il suoi "bravi", autori di un incredibile, quanto illegale, boicottaggio per far fallire la consultazione popolare.
Secondo le dichiarazioni degli intervistati nel sondaggio
Il 52% CERTAMENTE andrà votare ed un altro 23% PROBABILMENTE andrà alle urne. Ricalcolando l’affluenza dichiarata se tariamo quel 52% allo 0,8, e si ha quindi l’80% di probabilità, si ottiene il 40% di partecipazione al voto. Il restante 23% può essere classificato allo 0,5 (quindi 50% di probabilità che si realizzi) e così arriviamo al 10% e, complessivamente, al 50% di partecipazione al voto, ovvero al quorum richiesto. Ma se quel 23% viene tarato allo 0,3 viene fuori l’8% e, quindi, si ha il 48% di affluenza alle urne. Siamo a ridosso del quorum e tutto può essere.
Secondo le dichiarazioni degli intervistati nel sondaggio
Il 52% CERTAMENTE andrà votare ed un altro 23% PROBABILMENTE andrà alle urne. Ricalcolando l’affluenza dichiarata se tariamo quel 52% allo 0,8, e si ha quindi l’80% di probabilità, si ottiene il 40% di partecipazione al voto. Il restante 23% può essere classificato allo 0,5 (quindi 50% di probabilità che si realizzi) e così arriviamo al 10% e, complessivamente, al 50% di partecipazione al voto, ovvero al quorum richiesto. Ma se quel 23% viene tarato allo 0,3 viene fuori l’8% e, quindi, si ha il 48% di affluenza alle urne. Siamo a ridosso del quorum e tutto può essere.
Dicono gli esperti dell'Istituto che “Molto dipenderà dalla partecipazione a metà giornata, perché la gente in quel momento capirà se può essere superato il quorum, e quindi vale la pena andare a votare nel pomeriggio e la sera, oppure no. Se l’affluenza è al 30% a metà giornata, si chiude al 60% ed è un successo, ma se è al 15%, si finisce al 20% circa e il quorum resta lontano”.
Non stupisce che anche Forza Italia ora spinga per far fallire il referendum, sorprende che lo stesso faccia il Pd ma, soprattutto è inammissibile un premier che impersona l’anti-Stato senza che venga preso un provvedimento che sia uno.
Comunque se anche poi le astensioni dovessero invece affossare il voto, per il "dernier" non ci sarà nessuna gloria, anzi. Agli occhi della maggioranza degli italiani sarà ormai evidente il trucco di gonfiare il fronte del "no" con l'area del non voto e alle amministrative ne pagherebbe le conseguenze con gli interessi. Ad ogni buon conto se i votanti supereranno il 40% la sconfitta politica del matteopoldo sarà netta.
Stefano Davidson
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