Gli scienziati iniziano ad avere sempre più conferme del fatto che gli alberi sono capaci di comunicare fra loro e soprattutto di imparare. Già da molto sappiamo che gli alberi sono in grado di sentire dolore quando ad esempio si intacca la loro radice. È anche noto che si organizzano in comunità e si prendono cura dei loro vicini, ad esempio mandando nutrimento in aiuto ad alberi malati o bisognosi.
Molti sono gli studi condotti su foreste e alberi ma naturalmente, come per le ricerche sugli animali, per l’uomo non è facile capire come funzioni un sistema diametralmente opposto al suo. Chiunque passi abbastanza tempo in mezzo ai boschi però avrà di certo notato certi piccoli comportamenti degli alberi che sembrano insoliti. Come ad esempio il fatto che sulla carcassa di una vecchia pianta a volte possono nascere germogli della stessa specie.
La vita segreta degli alberi
Anche in Italia, all’università di Torino, dei ricercatori lavorano tutti i giorni su questi argomenti. Il professore Massimo Maffei ha svolto una ricerca che dimostra come gli alberi possono distinguere le radici di alberi della loro specie da quelle di altri tipi di piante. Inoltre possono anche districare le loro radici e farle crescere altrove se non vogliono venire in contato con uno specifico esemplare. Alcuni intrecciano le loro radici in modo così fitto da morire insieme nel caso uno dei due si ammali.
Sembra quindi che gli alberi, nonostante quello che potremmo pensare vivano in comunità organizzatissime, come ad esempio quelle dei formicai. Hanno anche una sorta di comportamento di auto-aiuto. Sono in grado di individuare se una pianta è bisognosa di nutrimento o ammalata e con le loro radici decidono di raggiungerla per evitare che muoia da sola.
Come parlano gli alberi
Un’altra interessante ricerca invece è stata condotta a Vancouver. All’università British Columbia la dottoressa Suzanne Simard da anni studia il comportamento delle piante nei boschi del Canada. Ha scoperto che gli alberi possono inviare tra di loro dei segnali di allarme. Questo attraverso impulsi elettrici e segnali chimici inviati nel sottosuolo, dove sono presenti network di funghi che abitano tra le radici.
Questo sistema viene chiamato “Wood Wide Web” e si basa interamente sui filamenti dei funghi che si trovano nel terreno. Le loro particelle hanno una densità elevatissima nella terra e gli permettono di arrivare molto lontano, funzionando quasi come i cavi a fibra ottica che noi usiamo per internet. Attraverso questa rete gli alberi riescono a mandare segnali anche grazie all’aiuto degli insetti.
Fonte: Pixabay
A.K. Informa - N. 39
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2016/09/gli-alberi-parlano-ora-abbiamo-le-prove.html