lunedì 24 settembre 2018

Macron bombarda la Siria, dove sarebbe la “pace” dell’Ue?




Il principale motivo per cui è nata l’Unione Europea è quello di evitare e non ripetere le guerre che nella sola prima metà del Novecento hanno fatto più di 50 milioni di morti. Quanto volte avete sentito recitare questa frase a difesa dell’esistenza di un organismo sovranazionale come la Ue? Mentre la preghierina veniva ripetuta ogni qualvolta qualcuno osava porre dei dubbi sui trattati europei e sull’intero progetto dell’Eurozona, i bravi “europei” – bombe a mano e pugnale tra i denti –  continuavano imperterriti a provocare conflitti armati ed a mietere vittime innocenti. Ciò avveniva spesso entro i propri confini naturali, come nel caso della Jugoslavia e dell’Ucraina; altre volte ai danni di nazioni extraeuropee come la Libia e nel recentissimo caso siriano. E’ notizia di queste ore, infatti, che la Franciaabbia attaccato alcune città siriane come il porto di Latakia, fornendo supporto ad Israele, regista indiscussa del raid con aerei F-16. Alcuni missili sarebbero partiti dalla fregata francese Auvergne di stanza nel Mediterraneo al largo delle coste siriane. Ovviamente, la nostra stampa in queste ore parla solo di un velivolo russo “abbattuto per errore dalla contraerea siriana”.
La notizia di un fuoco amico, sparata dalla stampa con titoli roboanti, nasconde e squalifica l’aspetto più rilevante dell’episodio, e cioè che un paese dell’Unione Europea ha lanciato dei missili contro un altro paese, senza avvisare le altre Macronnazioni dell’Unione, senza alcuna formale dichiarazione di guerra, senza motivazioni politiche palesate all’opinione pubblica francese, e, a quanto pare, senza nemmeno centrare i bersagli. E non è nemmeno la prima volta che succede. La verità è che nei 28 anni di Unione Europea i morti in conflitti armati (6 in tutto) svoltisi nel continente sono stati 38.589 contro i 18.409 dei 25 anni di Cee prima che l’Ue nascesse nel 1992. Tutto il resto è fuffa mediatica, spruzzata di buonismo falsamente pacifista. Dunque, non solo in queste ore un paese europeo come la Francia bombarda un paese straniero, mettendo a repentaglio l’incolumità di cittadini siriani innocenti e inconsapevoli di un attacco vigliacco, ma basta leggere pochi dati, anche della storia più recente, per scoprire che gli Stati membri della Ue sono stati responsabili di stragi e disastri umanitari, o direttamente, come nel caso libico, oppure indirettamente, come quando l’Italia sotto la presidenza D’Alema fornì la logistica per bombardare le città della Serbia (nazione europea).
I più noti conflitti armati scoppiati in Europa dopo la nascita della Ue sono: ex Jugoslavia (1993-1997) costata quasi 10mila morti; la guerra in Kosovo (1998-1999), costata oltre 8mila vite; le varie guerre locali in Georgia, Ucraina e Donbass, appoggiate da paesi targati Ue come la Germania per una cifra che sfiora le 20mila vittime. (fonte: statista.com). Rimane inteso che il numero di queste vittime non è per nulla paragonabile all’immane tragedia delle due guerre mondiali. Tuttavia, un terzo conflitto di quella portata è stato sinora evitato perchè esiste il deterrente atomico e non certo perché esistono i burocrati di Bruxelles e Strasburgo. Anzi, i dati succitati mostrano chiaramente come ci siano stati meno morti per guerra in Europa con la Ceka e la Cee – dal 1952 al 1992 – che poi, con la Ue.
(Massimo Bordin, «L’Unione Europea garantisce la pace» è il nuovo «enlarge your penis», dal blog “Micidial” del 18 settembre 2018).
http://www.libreidee.org/2018/09/macron-bombarda-la-siria-dove-sarebbe-la-pace-dellue/

Ubi, cancellate le chiamate segrete tra Mattarella e l'indagato Bazoli

Ubi, cancellate le chiamate segrete tra Mattarella e l'indagato Bazoli

Ubi, la procedura è stata avviata dalla Procura di Bergamo


La procedura è stata avviata dalla Procura di Bergamo in maniera molto riservata, senza che la notizia neppure filtrasse fuori dal palazzo di giustizia, scrive il Fatto. Al termine, secondo la legge, il gip, su richiesta del pm, ha disposto la distruzione delle registrazioni di alcune intercettazioni telefoniche in cui era rimasta impigliata la voce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Proprio come nel 2013 era già accaduto per le telefonate tra il suo predecessore al Colle, Giorgio Napolitano, e Nicola Mancino, allora indagato nell' inchiesta di Palermo sulla trattativa Stato-mafia.

fonte http://www.affaritaliani.it/politica/palazzo-potere/ubi-cancellate-le-chiamate-segrete-tra-mattarella-indagato-bazoli-560475.html

mercoledì 12 settembre 2018

Onu, Diego Fusaro: ‘Attacco frontale allo Stato nazionale, il vero obiettivo è imporre politiche globaliste’

onu-fusaro

“L’ultima novità è che adesso l’Onu manderà i suoi legati per sorvegliare sulla situazione, sull’emergenza del razzismo e dell’odio in Italia. In realtà il vero obiettivo, palese, è quello di imporre politiche globaliste”.
Così Diego Fusaro in un video pubblicato sui social nel quale spiega che con la loro iniziativa le Nazioni Unite stanno “scavalcando come sempre la potenza sovrana dello Stato nazionale per imporre le politiche che rispettino e tutelino i desiderata dell’élite turbo-finanziaria”.
“Ancora una volta – continua – siamo al cospetto di un attacco frontale diretto allo Stato nazionale, che avviene ora mediante associazioni non governative dette ong, ora addirittura mediante l’Onu come organismo internazionale, che viola i sacri confini nazionali per imporre una politica che vada al di là delle scelte politiche del popolo italiano e imponga ancora una volta il volere, tutto fuorché democratico, dell’élite finanziaria”.
Guarda il video:
Il filosofo ha affrontato la questione anche in un altro post pubblicato su Facebook nel quale si legge:
“Migranti, l’Onu: ‘In Italia violenza e razzismo, manderemo una squadra del nostro personale’. Cioè una potenza straniera occupa l’Italia e impone la linea politica mondialista della deportazione di schiavi dall’Africa per abbassare i salari e colpire la classe lavoratrice. La gravità di tutto ciò è inaudita. La politica nazionale è scavalcata del tutto dall’interesse globalista del capitale e dai banditi deportatori della classe dominante”.
fonte https://www.silenziefalsita.it/2018/09/11/onu-diego-fusaro-attacco-frontale-allo-stato-nazionale-il-vero-obiettivo-e-imporre-politiche-globaliste/

Rapporto ONU sulla “Immigrazione Sostitutiva”



Risultati immagini per onu logo

Risultati immagini per onu logo

Questo Rapporto ONU del 2000 afferma apertamente la “necessità” della cosiddetta “immigrazione sostitutiva” per far fronte al declino e all’invecchiamento della popolazione del vecchio continente, e in particolar modo dell’Italia. Invece di programmare politiche per la crescita e il sostegno della famiglia, si ipotizzano flussi migratori tali da sostituire dal 30 al 40% della popolazione, col risultato non solo di contenere il costo del lavoro grazie a un’abbondanza di lavoratori sbandati e disposti a tutto, ma anche di distruggere le identità nazionali che fanno ancora da argine al disegno liberista del mondialismo. Alla luce della resistenza a questo disegno da parte del nostro governo si può leggere il recente attacco al nostro paese da parte dell’ONU, che vuole mandare ispettori per verificare il livello di violenza razzista in Italia. Ricordiamo che l’Italia non è un paese razzista: è solo un paese comprensibilmente arrabbiato e impaurito dalla ipocrita e pericolosa retorica  dell’accoglienza



Comunicato stampa


NEW YORK, 17 marzo 2000 – La Divisione sulla popolazione del Dipartimento per gli affari economici e sociali (DESA) ha pubblicato un nuovo rapporto intitolato “Migrazione sostitutiva: è una soluzione per l’invecchiamento e il declino delle popolazioni?” La migrazione sostitutiva si riferisce alla migrazione internazionale di cui un paese avrebbe bisogno per prevenire il declino e l’invecchiamento della popolazione risultanti dai bassi livelli di fertilità e di mortalità.

Le proiezioni delle Nazioni Unite indicano che tra il 1995 e il 2050 la popolazione del Giappone e praticamente di tutti i paesi europei molto probabilmente diminuirà. In alcuni casi, tra cui Estonia, Bulgaria e Italia, i paesi potrebbero perdere tra un quarto e un terzo della loro popolazione. L’invecchiamento della popolazione sarà pervasivo, portandone l’età mediana a livelli elevati senza precedenti. Per esempio, in Italia, l’età mediana passerà da 41 anni nel 2000 a 53 anni nel 2050. Il rapporto potenziale tra giovani e anziani – vale a dire, il numero delle persone in età lavorativa (15-64 anni) per persona anziana – spesso risulterà dimezzato, da 4 o 5 a 2.

Concentrandosi su queste due critiche e impressionanti tendenze, il report esamina in dettaglio il caso di otto paesi a bassa fertilità (Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Federazione Russa, Regno Unito e Stati Uniti) e due regioni (Europa e Unione europea). In ciascun caso, vengono considerati scenari alternativi per il periodo 1995-2050, evidenziando l’impatto di diversi livelli di immigrazione sulla dimensione della popolazione e sul suo invecchiamento.

Ecco le principali conclusioni di questo rapporto.

– Nei prossimi 50 anni, è molto probabile che la maggior parte dei paesi sviluppati avrà una popolazione sempre più anziana, come risultato della bassa fertilità e di un aumento della longevità. Al contrario, la popolazione degli Stati Uniti dovrebbe aumentare di quasi un quarto. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite basate su una ipotesi media (medium variant), tra i paesi esaminati nel rapporto l’Italia è destinata a registrare il maggior declino della popolazione in termini relativi, perdendo il 28% della sua popolazione tra il 1995 e il 2050. La popolazione dell’Unione europea, che nel 1995 era maggiore di quella degli Stati Uniti di 105 milioni, nel 2050 diventerà più piccola di 18 milioni.

  •  Il declino della popolazione è inevitabile in assenza di immigrazione sostitutiva. La fertilità potrebbe riprendersi nei prossimi decenni, ma è improbabile che sarà in grado di recuperare.

  • – È necessario una certo livello di immigrazione per prevenire il declino della popolazione in tutti i paesi e le regioni esaminati. Tuttavia, il livello di immigrazione in relazione all’esperienza passata può variare notevolmente. Per l’Unione europea, una continuità dei livelli di immigrazione già osservati negli anni ’90 sarebbe appena sufficiente a impedire il declino della popolazione totale, mentre per l’Europa nel suo complesso l’immigrazione dovrebbe raddoppiare. La Repubblica di Corea avrebbe bisogno di un afflusso netto di migranti relativamente modesto – un grande cambiamento, tuttavia, per un paese che fino ad ora è stato un paese di emigranti. L’Italia e il Giappone avrebbero bisogno di registrare aumenti significativi nell’immigrazione netta. Al contrario, Francia, Regno Unito e Stati Uniti sarebbero in grado di mantenere la loro popolazione totale con un numero di immigrati inferiore a quello osservato negli ultimi anni.

– Il numero di immigrati necessari per prevenire il declino della popolazione totale è molto maggiore di quello previsto sinora dalle proiezioni delle Nazioni Unite. L’unica eccezione sono gli Stati Uniti.

– Il numero di immigrati necessari per prevenire il calo della popolazione attiva è maggiore di quello necessario per evitare un calo della popolazione totale. In alcuni casi, come la Repubblica di Corea, la Francia, il Regno Unito o gli Stati Uniti, molte volte più grande. Se tali flussi dovessero verificarsi, gli immigrati post-1995 e i loro discendenti rappresenterebbero nel 2050 una quota sorprendentemente ampia della popolazione totale – tra il 30 e il 39 per cento nel caso del Giappone, della Germania e dell’Italia.

– Rispetto alla dimensione della popolazione, l’Italia e la Germania avrebbero bisogno del maggior numero di migranti per mantenere la dimensione della popolazione in età lavorativa. L’Italia richiederebbe 6.500 migranti ogni milione di abitanti all’anno e la Germania 6.000. Gli Stati Uniti ne avrebbero bisogno meno di tutti gli altri paesi – 1.300 migranti per milione di abitanti all’anno.

– I livelli di migrazione necessari per prevenire l’invecchiamento della popolazione sono molto maggiori dei flussi che sarebbero necessari a prevenire semplicemente il declino della popolazione. Mantenere il rapporto tra giovani e anziani richiederebbe in tutti i casi volumi di immigrazione del tutto inusuali rispetto alle esperienze fatte finora e a ogni ragionevole aspettativa.

 In assenza di immigrazione, il rapporto tra giovani e anziani potrebbe essere mantenuto ai livelli attuali elevando l’età pensionabile a 75 anni.

Le nuove sfide del declino e dell’invecchiamento della popolazione richiederanno una rivalutazione complessiva di molte politiche e programmi consolidati, con una prospettiva a lungo termine. Le questioni critiche che devono essere affrontate includono: (a) un’età pensionabile adeguata (b) i livelli, i tipi e la natura delle pensioni e delle prestazioni sanitarie per gli anziani; (c) la partecipazione alla forza lavoro; (d) l’ammontare dei contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro necessari a sostenere i pensionamenti e le prestazioni sanitarie per gli anziani; e e) politiche e programmi relativi alla migrazione internazionale, in particolare la migrazione sostitutiva e l’integrazione di un grande numero di nuovi migranti e dei loro discendenti.
fonte http://vocidallestero.it/2018/09/11/rapporto-onu-sulla-immigrazione-sostitutiva/

Lo Stato (islamico) nello Stato (francese)



di Leone Grotti
L’Istituto Montaigne pubblica in Francia un nuovo rapporto (La fabbrica dell’islamismo) e denuncia che un musulmano su tre è «fondamentalista» e vuole creare una società separata dai «miscredenti»



Quasi un musulmano su tre (28 per cento) in Francia è «fondamentalista» e «secessionista», ha come obiettivo quello di «separarsi dalla società impura» occidentale per costruirne una nuova e diversa fondata sulla religione islamica e i suoi precetti; soprattutto i più giovani si abbeverano su internet e nelle librerie a fonti salafite, che oltre a fornire una visione complessiva del mondo, determinano qual è il comportamento corretto da tenere in ogni frangente della vita. La Francia si trova perciò davanti a un fronte compatto di musulmani che aderisce all’ideologia islamista, veicolata soprattutto da Turchia e Arabia Saudita sul web, in libreria e tra i banchi di scuola. Un pericolo latente che potrà sventare solo attraverso la «ragione» e con l’aiuto di quei musulmani che hanno il coraggio di offrire un discorso alternativo efficace.
FABBRICA DELL’ISLAMISMO. Così si potrebbe riassumere, in modo sintetico e di conseguenza lacunoso, il contenuto del rapporto di 617 pagine appena pubblicato dall’Istituto Montaigne e redatto da Hakim El Karoui: La fabbrica dell’islamismo. Il docente universitario, saggista e consigliere politico governativo ha fornito una mappa inquietante della genealogia dell’islamismo e di come ha preso piede in Francia, proprio nel momento in cui il presidente Emmanuel Macron parla di costruire un islam repubblicano.
IDEOLOGIA. La visione del mondo salafita esercita un fascino particolare sui musulmani francesi, in particolare quelli più giovani: denunciando la decadenza del mondo occidentale, caratterizzata dai comportamenti troppo libertini delle donne e dall’accettazione dell’omosessualità, propone alla comunità dei «veri credenti» di separarsi fisicamente dalla popolazione miscredente, veicolando un’interpretazione letterale del testo coranico attraverso internet e pubblicazioni teologiche, e favorendo la nascita di un’economia parallela (come il business dei prodotti halal).
«ONNIPRESENTE SU INTERNET». «Il discorso islamista è onnipresente su internet», si legge, e influenza il 30 per cento dei musulmani. Secondo il rapporto è l’Arabia Saudita innanzitutto a veicolare il fondamentalismo sia attraverso strumenti diplomatici (Lega musulmana mondiale, università di Medina, Assemblea mondiale dei giovani musulmani e Organizzazione internazionale di aiuto islamico) che economici, avendo speso in 50 anni 85 miliardi di dollari, soprattutto per favorire la costruzione nel mondo di 1.359 moschee e 2.000 scuole coraniche, oltre che per formare gli imam di tutto il mondo.
SERVONO I MUSULMANI. Secondo El Karoui non si può rispondere all’ideologia islamista con la paura, ma bisogna farlo con la ragione e «immaginare una strategia multi-dimensionale: una nuova organizzazione dell’islam, in Francia e in Europa», possibile solo «attraverso la promozione di un discorso alternativo da parte dei musulmani europei».
TENTAZIONE RADICALE. Il rapporto conferma sostanzialmente quanto scoperto da Olivier Galland, che nel suo studio La tentazione radicale mostrava come un musulmano su due tra i 14 e i 16 anni non condanna del tutto gli attentati a Charlie Hebdo, uno su tre ha una concezione assolutista della religione e il 20 per cento legittima l’uso delle armi per difendere il Corano. Un’intervista a Galland, che denuncia la sociologia marxista che giustifica gli islamisti e l’incapacità dei francesi di guardare in faccia la realtà, verrà pubblicata sul numero di Tempi di settembre.

sabato 8 settembre 2018

Il doppio gioco di Macron

Le truppe che combattono in Libia (LaPresse)

Come nei telefilm americani. Il poliziotto buono e poliziotto cattivo. Quello buono è il presidente francese Emmanuel Macron, che dice di appoggiare in pieno il Piano d’Azione delle Nazioni Unite per la Libia e di non vedere l’ora che da quelle parti scoppi la pace, tanto da invocare elezioni politiche entro il prossimo dicembre. Quello cattivo è il generale Khalifa Haftar, ex gerarca di Gheddafi, ex emissario della Cia, ora il gallo del pollaio libico grazie alle milizie inquadrate nel Lybian National Army, che si chiama “esercito nazionale” ma in realtà è un esercito privato.
Il poliziotto cattivo ha spiegato ieri a chiare lettere come bisogna interpretare le dichiarazioni del poliziotto buono Macron, quelle sulle elezioni. “Le elezioni vanno bene, anzi benissimo”, ha detto Haftar, “purché diano un risultato credibile. Altrimenti mi incaricherò di farle abortire”. Traduzione: se dalle elezioni uscirò vincitore e padrone del Paese, tutto ok. In caso contrario, farò intervenire il mio esercito. Per completare il cerchio facciamo notare un piccolo particolare: almeno dal 2015 quell’esercito è finanziato, armato e sostenuto dalla Francia. Allora era presidente Francois Hollande, che fu beccato a inviare aerei pieni di armi ad Haftar, che in caso di bisogno poteva anche rivolgersi alle forze speciali francesi, acquartierate nella base di Benina e ben liete di cavargli qualche castagna dal fuoco negli scontri con i jihadisti dell’Isis e gli altri gruppi armati.
È chiaro dunque il gioco del buon Macron. Dico che approvo il piano dell’Onu così faccio bella figura. Insisto perché si vada a votare subito così, nei fatti, taglio le radici allo stesso Piano dell’Onu, che prevede, tra l’altro, la convocazione di una conferenza nazionale libica, la stesura e l’approvazione di una nuova Costituzione e la stesura e l’approvazione di una nuova legge elettorale, cose ovviamente impossibili da ottenere entro dicembre. Per finire, scelgo come mio candidato il “cattivo, cioè Haftar, che fin d’ora mette le mani avanti sull’esito delle (alla maniera prevista dall’Onu, impossibili) elezioni.
Bisogna ricordare un’altra cosa. Nel maggio scorso, con una bizzarra iniziativa unilaterale (ma come, non c’è il piano d’Azione dell’Onu?), Macron convocò a Parigi una specie di conferenza delle parti in causa in Libia. C’era Haftar, ovviamente, e c’era Agila Saleh, presidente del Parlamento con sede a Tobruk, che la comunità internazionale non riconosce. E c’era Fayez Al Sarraj, capo del Consiglio presidenziale con sede a Tripoli, l’unica istituzione che, invece, la comunità internazionale riconosce come legittima.
La data era ben scelta perché l’Italia, che con l’assenso degli Usa e dei Paesi europei, aveva ottenuto un mandato informale come Paese guida nella crisi libica, era nel bel mezzo della crisi di governo, impossibilitata quindi a esprimere una posizione impegnativa. E nelle pieghe dei lavori, Macron cercò anche di far passare un piano in tredici punti (ma come, non c’è il piano di Azione dell’Onu?) che al punto dodici diceva testualmente: “La comunità internazionale riafferma la fiducia nelle istituzioni libiche” tra le quali era elencato anche il Lybian National Army, cioè l’esercito privato del generale Haftar, quello foraggiato dalla Francia. Una milizia elevata al rango di “istituzione”.
Il piano di Macron ha fatto poca strada. Lui mente bene ma non è che gli altri siano tutti fessi. Così, e guarda caso proprio tra il viaggio del premier Conte a Washington, dove Donald Trump gli ha proposto una “cabina di regia” italo-americana per la crisi libica, e la conferenza sulla Libia convocata a Roma in novembre, è scoppiata la crisi delle milizie, con l’assalto a Tripoli, qualche decina di morti perché il mondo si svegli e la pronta ritirata appena Haftar ha fatto la voce grossa. Come dire: l’unico che può mettere un po’ di ordine è lui. E infatti Macron è tornato a insistere perché si facciano le elezioni in dicembre. Ma i fan italiani di Macron davvero non vedono e non capiscono?
fonte http://www.occhidellaguerra.it/macron-doppio-gioco-libia/


L’Inferno sulla terra. L’ultimo esorcista svela i piani della massoneria

Separate-from-the-Antichrist-in-the-Vatican


BY SAMUEL COLOMBO
L’ultimo esorcista, pagina Facebook ufficiale (seguita da più di 300.000 persone) dell’ormai defunto Padre Gabriele Amorth, uno tra i più grandi esorcisti del Mondo, ex Presidente onorario dell’Associazione Internazionale Esorcisti, in un post svela un piano a dir poco apocalittico che se fosse messo in atto completamente scatenerebbe un vero e proprio Inferno sulla terra.
Ma ecco i vari punti elencati, alcuni già avverati, altri in fase di attuazione. Si lascia a ciascuno il discernimento. Anche perché trattasi di una visione sconvolgente.
1) Esproprio delle seconde case, date gratuitamente in uso a clandestini e nomadi, in aggiunta alle case popolari già esistenti.
2) Aumento della tassazione sulle prime case e sulle eredità.
3) Aumento dell’IVA.
4) Prelievi forzosi sui depositi e risparmi dei cittadini italiani.
5) Legalizzazione della prostituzione, anche minorile.
6) Legalizzazione della droga.
7) Ius soli e voto agli immigrati.
8) Chiusura dei CIE e apertura totale delle frontiere.
9) Parificazione in tutto e per tutto delle unioni e coppie di fatto a quelle regolarmente sposate.
10) Diritto al matrimonio delle coppie gay, lesbiche, trans e bisex.
11) Liberalizzazione totale dell’aborto, possibile anche postumo fino al 18° mese di vita del figlio.
12) Rimozione di tutti i simboli religiosi e sacri da ogni luogo pubblico, ivi compreso il crocifisso, che non potrà essere neanche indossato al collo. Abolizione dell’insegnamento della religione a scuola.
13) Messa all’indice della Bibbia, in quanto offensiva e discriminante per i non cristiani, per gli omosessuali, le prostitute e svariate altre categorie di persone, nonché divieto di evangelizzazione cristiana, in quanto parificata all’integralismo e al fondamentalismo religioso.
14) Passaggio delle sovranità nazionali alla UE e all’ONU.
15) Comando militare assegnato alla NATO e fine degli eserciti nazionali.
16) Legalizzazione della poligamia.
17) Liberalizzazione totale della pornografia.
18) Insegnamento dell’educazione omosessuale, lesbica, transgenica e bisessuale a scuola.
19) Legalizzazione della pedofilia.
20) Accesso alla procreazione assistita a qualsiasi coppia anche non eterosessuale, al commercio degli uteri in affitto, allo sperma, agli ovuli fecondati, anche in vitro, agli embrioni umani.
21) Legalizzazione dell’eutanasia, e creazione di un’età massima di vita, e di un limite alle spese mediche di mantenimento per anziani, malati terminali non autosufficienti, oltre il quale si potrà disporre l’eutanasia di stato.
22) Fine del concetto di cittadinanza nazionale e passaggio al concetto di apolidismo.
23) Abrogazione della pensione sociale e della cassa integrazione, della garanzia bancaria dei depositi e della non fallibilità di banche ed enti pubblici, stati e nazioni.
24) Imposizione a qualsiasi chiesa e religione del dovere di celebrare le nozze omosessuali, lesbiche, incestuose, trans, bisex anche poligame.
25) Abolizione del battesimo ai minorenni o a persone comunque non consenzienti.
26) Scuole superiori ed università a numero chiuso.
27) Imposizione, come già avviene in Cina, del numero massimo di 1 figlio a coppia.
28) Imposizione dell’inserimento di un microchip sottocutaneo.
29) Fine della circolazione della moneta cartacea.
30) Divieto di produzione alimentare per autoconsumo.
31) Imposizione delle culture biologicamente modificate.
32) Abrogazione del controllo della filiera alimentare.
33) Divieto di detenzione di armi a civili non poliziotti.
34) Scioglimento dell’Arma dei Carabinieri e assoggettamento delle forze di polizia all’Eurogendfor Europea, e dell’Esercito Italiano a quello della UE.
35) Processabilità dei cittadini italiani anche al di fuori della giustizia italiana, quindi possibilità di estradizione per processi in altri paesi esteri, non più diritto al giudice naturale.
36) Perdita di tutti i diritti legati alla cittadinanza.
37) In caso di nascita di un secondo figlio nelle coppie eterosessuali (vietato per legge) si potrà procedere all’aborto imposto per legge, o in alternativa, la sottrazione per l’adozione a coppie gay, trans, bisex o lesbiche.
38) La maggiore età scatterà a 16 anni e la possibilità di riconoscimento di una sessualità autonoma a 12 anni.
39) Introduzione di una legge sull’omofobia, che punisca chiunque è contrario a qualsiasi orientamento sessuale difforme da quello eterosessuale.
40) La patria potestà può essere tolta ai genitori naturali su richiesta di un giudice per motivi di interesse pubblico.
41) Le USL dovranno farsi carico del servizio sessuale a domicilio per gli aventi bisogno, attraverso operatrici sessuali assunte all’uopo dal governo comunitario centrale.
42) Le riserve auree nazionali verranno assegnate alla UE e gestite dal Consiglio d’Europa e dalla BCE.
43) Il parlamento Europeo sarà eletto ad opera di grandi elettori, non più a suffragio universale.
44) Abrogazione della Costituzione della Repubblica Italiana, del codice penale e civile italiano e adozione della Costituzione Europea e delle leggi europee.
(a)
Siamo proprio sicuri di percorrere la strada giusta?
Ai posteri l’ardua sentenza” anche se oggi in Italia si respira già un clima di tenebra. Innegabile è la perdita di valori e di fede. Per non parlare del consumismo sfrenato, della ricerca della felicità nelle cose materiali: dall’irrefrenabile voglia di possedere alla ricerca sfrenata del dio soldo. E poi l’eccesso di libertà a favore dell’anarchia, il dilagarsi dell’egoismo, dell’odio, la mancanza di amore e comprensione per il prossimo, la falsa umiltà, la falsa carità, il sempre meno rispetto della libertà e dignità altrui. Il giudicare, il condannare, il voler decidere per gli altri. Il voler tutto subito senza un minimo di sacrificio, il voler cercare il diverso a tutti i costi. Il voler abbandonare le tradizioni a fronte di un falso rinnovamento.
Dunque teniamo gli occhi aperti che non fa mai male.
Inoltre, come dico sempre: “Mai perdere la speranza“.
Fonte:
http://www.samuelcolombo.it/stateofplay/linferno-sulla-terra-lultimo-esorcista-svela-i-piani-della-massoneria/

Rotterdam - Disinformazione democratica

    Rotterdam - Disinformazione democratica Nei giorni scorsi tutte le televisioni (ad iniziare dal TG di SKY) e i giornali (e non soltanto...