mercoledì 28 marzo 2018

La marcia dei Rothschild verso la guerra

Boris Johnson e lord Rothschild

Proprio come l’inchiesta fasulla dell’implicato nella BCCI Robert Mueller, i servitori nell’MI6 dei Rothschild hanno inventato uno strumento di propaganda ancora più efficace con cui attaccare la Russia. Il presunto avvelenamento di Sergej Skripal ha rapidamente finito per dominare i principali titoli dei media. Chiunque osi mettere in discussione il coinvolgimento russo viene rapidamente tacciato da nemico dello stato. Testimone la caricatura creata dal servizio fotografico della BBC del leader laburista inglese Jeremy Corbyn sovrapposta al Cremlino. Poi il Mossad inviava le sue forze nella City di Londra per ritrarre Corbyn come antisemita. Negli Stati Uniti, mentre repubblicani e democratici urlavano che si doveva correre in difesa della corona, il “folle” Trump si astenne dal criticare la Russia fin quando non avesse visto le prove. Si era perfino spinto a congratularsi con Putin per la vittoria elettorale a Mosca. Di nuovo la “gente sana di mente” ululò e arrivò il turno di Stormy Daniels in 60 Minutes di follie. Il giorno dopo Trump fu preso a pugni e messo sul carro dei Rothschild, espellendo diplomatici russi in tandem con circa 20 nazioni dell’UE. Putin ha vinto le elezioni con una maggioranza del 77% del 67% dei russi che aveva votato. Gli osservatori internazionali avevano verificato immediatamente i risultati. Gli Illuminati non possono odiare di più Vladimir Putin senza includere, chiaramente, i “deprecabili” russi che videro il saccheggio del proprio Paese da parte di Goldman Sachs&Co. nel 1998. Quell’anno circa 70 milioni di russi furono gettati sul lastrico. Nel 1989, prima che la CIA e il loro agente Boris Eltsin smantellassero lo Stato russo, solo 2 milioni di russi erano classificati poveri. Alla guida del treno della guerra russofoba dei Rothschild troviamo il Consiglio Atlantico, i cui membri urlavano alla radio ribadendo con forza la menzogna sugli Skripal. Il Consiglio Atlantico è l’ultima incarnazione dell’Unione Atlantica.
L’Unione Atlantica (AU) era affiliata al RIIA (Royal Institute of International Affairs). La filiale del RIIA negli Stati Uniti è il Council on Foreign Relations. Fondato da Cecil Rhodes, il cui sogno enunciato nelle sue ultime volontà era il ritorno degli Stati Uniti alla Corona inglese, AU aprì i primi uffici negli USA nello spazio donato da Nelson Rockefeller al 10 E 40th. St di New York City. Ogni anno, dal 1949 al 1976, una risoluzione dell’UA fu presentata al Congresso chiedendo l’abrogazione della Dichiarazione d’Indipendenza e il “nuovo ordine mondiale”. Due anni dopo, nel 1941, si verificò l’attacco sotto falsa bandiera di Pearl Harbour. Prima di quell’evento cruciale, la stragrande maggioranza degli statunitensi si opponeva all’ingresso nella Seconda guerra mondiale. In seguito, Churchill e i suoi padroni della Corona furono salvati quando l’opinione pubblica statunitense cambiò radicalmente e gli Stati Uniti entrarono in guerra. C’è una storia simile sulla Prima guerra mondiale, quando il presidente Woodrow Wilson fu spinto ad entrarvi dalla banda della Federal Reserve di recente costituzione (1913), guidata da Jack Morgan, figlio di JP Morgan, una talpa dei Rothschild, e dalla Carnegie Foundation. Come scrisse Charles Tansill nel libro America Goes to War, “Anche prima dello scontro armato, la società francese dei Rothschild Freres si collegò alla Morgan & Company di New York suggerendo la quotazione di un prestito di 100 milioni di dollari, di cui una parte considerevole doveva rimanere negli Stati Uniti per pagare l’acquisto francese di merci statunitensi“. L’House of Morgan finanziò metà dello sforzo degli USA nella Prima guerra mondiale mentre riceveva commissioni per l’allestimento di industrie come GE, Du PontUS SteelKennecott e ASARCO. Erano tutti clienti di Morgan, che aveva anche finanziato la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana. Nel 1919, la Conferenza di pace di Parigi fu presieduta da Morgan, che guidò la ricostruzione tedesca e alleata. La stessa banda dei Rothschild finanziò e sfruttò la Seconda guerra mondiale.
Il Consiglio Atlantico, altro affiliato del RIIA, fu formato nel 1961 per favorire tale tipo di “cooperazione tra Nord America ed Europa“. Nel 2009, il suo presidente James Jones si dimise per diventare il consigliere per la sicurezza nazionale di Obama. Il suo successore da presidente del Consiglio Atlantico fu Chuck Hagel, che si dimise per diventare il segretario alla Difesa di Obama. Anche i funzionari dell’amministrazione Obama Susan Rice, Eric Shinseki, Anne-Marie Slaughter e Richard Holbrooke (architetto dello smembramento della Jugoslavia) avevano lavorato in precedenza nel Consiglio Atlantico. Il consigliere per la sicurezza nazionale di Bush Sr. e copertura straordinaria della BNL, gen. Brent Scrowcroft, fu presidente del Consiglio Atlantico fino al 2014, quando gli succedette l’ex-ambasciatore in Cina ed ex-governatore dello Utah John Huntsman (attuale ambasciatore USA in Russia NdT). Gli interessi bancari dei Rothschild e dei loro cugini della Corona hanno storicamente tratto enormi benefici finanziari e politici mantenendo Russia e Stati Uniti in continua tensione. Ma non c’è nulla di più redditizio per gli Illuminati di una guerra mondiale. Se riescano a trascinare gli Stati Uniti in un’altra guerra mondiale dipende dalla creduloneria del popolo statunitense. Speriamo che rinsavisca molto presto.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/28/la-marcia-dei-rothschild-verso-la-guerra/

PER CHI ANCORA CREDE IN FORZA ROTHSCHILD (FORZA ITALIA)



L'attuale Coordinatore Nazionale di Forza Italia Giovani (quindi il leader) e' Annagrazia Calabria (1)
La Calabria si e' laureata presso la LUISS Guido Carli, (2) un'universita' fondata dagli Agnelli (imparentati, attraverso gli Elkann, con i Rothschild) e che ha come presidente Emma Marcegaglia (3) (membro Aspen dei Rockefeller).
Fa parte della Fondazione Italia-USA insieme a vari esponenti della famiglia Elkann (Alain, Lapo e Ginevra) imparentati con i Rothschild, ed a servi-Rothschild come Luttwak, Letta, ecc.(4)
Fa parte dell'Aspen Institute dei Rockefeller in qualita' di Aspen Junior Fellow.


Fonti :
(1) http://www.forzaitaliagiovani.org/organigramma/

(2) https://it.wikipedia.org/wiki/Annagrazia_Calabria

(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Libera_Universit%C3%A0_Internazionale_degli_Studi_Sociali_%22Guido_Carli%22

(4) http://www.italiausa.org/

http://nomassoneriamacerata.blogspot.it/

Kosovo, Mitrovica nord: sale la tensione a livello esplosivo

Kosovo, Mitrovica nord: la tensione sale a limiti altissimi. Arresti, 32 feriti, di cui 5 gravi, incidenti e blocchi stradali come proteste. Il Presidente Vucic chiama Putin, convoca il Consiglio Sicurezza nazionale e abbandona ogni trattativa.
27 marzo 2018 – A cura di Enrico Vigna- Forum Belgrado Italia e SOS Kosovo Metohija
Membri delle Forze Speciali kosovare albanesi (ROSU), addestrati e armati dalla KFOR e dalla NATO nella base “Adem Jashari” in Kosovo e nelle basi USA dello Iowa, in un operazione militare che ha coinvolto circa 200 agenti, in assetto antisommossa e armati di tutto punto, hanno preso d’assalto, intorno alle 17.30 del 26 marzo, con granate assordanti e gas lacrimogeni, la sala a Kosovska Mitrovica, dove si teneva una tavola rotonda sul Kosovo e Metohija.
Appena entrati nella sala anno obbligato i serbi a sedersi per terra col capo chino e le braccia alzate, minacciandoli e colpendoli con il calcio dei fucili automatici. I poliziotti, urlando frasi oltraggiose, hanno poi spaccato e rovesciato tutto ciò che incontravano, senza che alcuno facesse resistenza, distruggendo anche le attrezzature delle tv serbe presenti nel locale, terrorizzando i presenti. In precedenza la polizia aveva lanciato gas lacrimogeni e bombe assordanti fuori dall’edificio per disperdere la folla di dimostranti che cercava di impedire loro l’ingresso.
Sono rimaste ferite 32 persone, cinque delle quali in modo grave. Fra i feriti anche esponenti e personalità politiche serbe del Kosovo.
Arresto leader serbo
In questi video la documentazione di cosa è accaduto e la violenza brutale attuata:


Nel corso dell’operazione, totalmente inaspettata, è stato compiuto un vero e proprio rapimento e poi arresto del capo del Governatorato serbo per il KiM, Marko Djuric (poi nella notte espulso in Serbia), principale negoziatore del governo di Belgrado, delegato a trattare con l’ex provincia serba, che ha proclamato unilateralmente la sua indipendenza nel 2008.
Il direttore del Policlinico di Mitrovica nord (settore serbo), Milan Ivanovic. ha parlato di un “azione brutale” della polizia kosovara, con gli agenti, a suo avviso “pronti anche a uccidere”, dal momento che le armi avevano “i colpi in canna”.
In serata l’ambasciatore russo a Belgrado Aleksandr Cepurin ha parlato di “rozza provocazione” da parte di Pristina.
Le autorità kosovare avevano annunciato di aver vietato l’ingresso in Kosovo di diversi esponenti serbi, tra i quali Djuric, che tuttavia s’è comunque presentato a Mitrovica.
Entrando nella sala hanno sparato, poi hanno buttato tutti in terra e hanno ordinato ai presenti di non muoversi, continuando a tenerli sotto tiro. Il coordinatore dei sindaci del Kosovo del nord, Goran Rakic, è stato colpito con i mitra, così come Zeljko Jovic, vice direttore dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija, Nenad Rikalo, esponente istituzionale serbo kosovaro, Zoran Todic sindaco di Leposavic, Ivan Milojevic, direttore dell’Ufficio per gli affari comunitari e Nebojsa Milanovic, direttore del l’Ufficio degli Lavori di Leposavic e anche alcuni giornalisti sono stati malmenati.
Durante tutta l’operazione terroristica della ROSU, i funzionari della KFOR e dell’EULEX erano in piedi a seguire gli avvenimenti come documentato dalle fotografie, ma non hanno fatto un solo gesto o invito per fermare o per proteggere le persone inermi.
Le televisioni in Serbia hanno mostrato le immagini della violenza brutale messa in atto dalle forze speciali kosovare intervenute .
Dopo l’intervento della Rosu, il segretario generale del Presidente della Serbia, Nikola Selakovic ha dichiarato che non se ne andava perché era venuto come un uomo libero. “…Resto qui con il mio popolo, amici, fratelli, colleghi. Io resto qui e aspetto Marko Djuric “, ha detto Selakovic. “Oggi è avvenuto un atto terroristico contro il nostro popolo e la gente. Questa è la loro risposta alla nostre proposte di pace… “, ha aggiunto Selakovic. Alla domanda del giornalista se è venuto con un permesso, ha detto: “Sono venuto nel territorio del mio paese. Fino ad ora, forse non era chiaro a tutti che Pristina non intende trovare una soluzione negoziale, ore possono capire. Il presidente della Serbia, il governo della Serbia sanno cosa stanno facendo. L’ufficio per KiM sa cosa sta facendo, e penso che questa sia sufficiente come dichiarazione seria e risposta alla sua domanda… “. “…Senza i serbi in Kosovo e Metohija non esiste una soluzione per il futuro del Kosovo e Metohija, qualsiasi soluzione per il futuro del Kosovo deve prendere in considerazione e tenere conto anche degli interessi della nostra gente qui in Kosovo, che negli ultimi due decenni, hanno avuto molti morti. Voglio da qui, da Kosovska Mitrovica mandare un messaggio chiaro che, per la Serbia, il Kosovo e Metohija, il Kosovo settentrionale non è e non sarà mai parte del cosiddetto Kosovo indipendente, né una parte della cosiddetta Grande Albania.
Tali progetti sono supportati solo da coloro che desiderano conflitti in queste aree. Siamo venuti qui in primo luogo perché la Serbia vuole sentire cosa avete da dire voi, sul Kosovo e Metohija e per darvi un messaggio, e farvi sapere che tutta la Serbia è con voi… “.
Subito dopo anche Selakovic veniva arrestato e portato via, senza comunicare dove era stato portato.
Il quotidiano belgradese Vecernje Novosti ha riportato che il presidente serbo Aleksandar Vucic ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin al telefono, circa la situazione di alta tensione in Kosovo dopo quanto accaduto a Mitrovica, non sono stati forniti altri particolari sul contenuto della conversazione. Vucic discuterà con Putin di tutte le possibili conseguenze della violenza incontrollata nel Kosovo settentrionale in seguito ai gravissimi fatti accaduti.
I media di Belgrado hanno riferito che Vucic aveva già parlato con Putin, e poi con l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la sicurezza Mogherini sulla situazione in Kosovo.
Aleksandar-Vucic con Putin
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato che ogni membro della polizia del Kosovo, o come li ha definiti “bande terroristiche”, che hanno partecipato alle percosse di persone in una riunione pacifica e all’arresto di Marko Djuric e altri esponenti sebi, sarà arrestato e processato dalla magistratura serba. “Nessuno rimarrà impunito di fronte alle autorità serbe per il rapimento e arresto di Marko Djuric “, ha detto Vucic.
Frattanto è stata convocata d’urgenza nella notte a Belgrado, la sessione del Consiglio di sicurezza nazionale, con la presenza del presidente Vucic, del primo ministro serbo Brnabic, del ministro dell’interno Stefanovic, del ministro della giustizia Kuburovic, del ministro della difesa Vulin. Alla sessione saranno presenti anche il ​​ministro degli Esteri Dacic, il capo della polizia Rebic, il capo di stato maggiore dell’esercito della Serbia, il generale Dikovic, il direttore dei Servizi di Sicurezza serbi BIA Gasic e il procuratore della Repubblica Dolovac.
Fonti locali ci hanno confermato di spostamenti di mezzi militari, che hanno attraversato le città del sud della Serbia, compresi alcuni carri armati, verso il confine del Kosovo.
E in dichiarazioni ufficiali, le autorità in Serbia hanno già affermato pubblicamente che non tollereranno un simile comportamento, una vera e propria umiliazione e vessazione nei confronti di alcun membro del popolo serbo.
Nel frattempo cresce la tensione in Kosovo. Blocchi stradali e barricate effettuati dai serbi kosovari a Kosovoska Mitrovica e nelle enclavi serbe della provincia.
Proteste dei serbi di Metohija
Manifestanti serbi, per protestare contro le violenze a Kosovoska Mitrovica, hanno bloccato nel tardo pomeriggio l’importante via di comunicazione nel nord del Kosovo, che da Mitrovica porta a Zvecan. Nel settore nord di Mitrovica la tensione continua a crescere e sono segnalate barricate erette in vari punti della città. Le sirene di allarme continuano a suonare in tutta la città.
Il sindaco della parte settentrionale di Kosovska Mitrovica, Goran Rakic ​​dopo l’assalto della ROSU ha esortato il presidente serbo: “…Presidente Vucic, manda l’esercito!”, aggiungendo: “Aiutateci, aspettiamo il vostro sostegno e protezione. O ci aiutate o ci auto organizziamo da soli!”, ha ancora dichiarato Rakic, che durante l’attacco è stato buttato per terra e picchiato dagli agenti ROSU, ricevendo diversi colpi con il calcio dei fucili automatici e rimanendo ferito.
La situazione nella giornata di oggi ha una calma apparente, ma il fuoco cova sotto la cenere.
Con queste nuove violenze e atti di terrore è evidente che ci sarà un crescendo di nuove tensioni, nuovi problemi e un ennesimo enorme passo indietro, nel tentativo di risolvere in modo negoziale questa delicata, dolorosa e complessa situazione. Una cosa è certa, questi fatti possono avvenire solo con una regia e strategia di oltre oceano, anche nei media serbi e russi si sottolinea che queste provocazioni hanno dei burattinai molto definiti e stanno a Washington e nell’Unione europea, non certo nella dirigenza fantoccio di Pristina.
Non dimentichiamo che solo a gennaio di quest’anno era stato assassinato a colpi d’arma da fuoco, il politico serbo del Kosovo Oliver Ivanovic, , in un vero e proprio omicidio eseguito da killer professionisti, come hanno indicato esperti militari. Anche questo un vero e proprio atto di guerra contro soluzioni di pace.
Marko Djuric: Mi hanno trascinato come un cane, mi hanno picchiato, urlandomi Allah Akbar.
“…Con minacce e insulti pesanti, seppure ero ferito, mi hanno portato in un autoblindo parcheggiato nei pressi della stazione degli autobus, dove vedevo le percosse e le violenze contro singoli cittadini che protestavano con gli occhi gonfi dai gas lacrimogeni. Alcuni serbi che cercavano di opporsi pacificamente e verbalmente ai membri armati della ROSU, hanno ricevuto colpi, insulti e minacce che gli avrebbero sparato…”. Ha dichiarato Djuric dopo il suo arrivo a Belgrado.
“…Se non me lo avessero ordinato da Belgrado, sarei rimasto in Kosovo a condividere il terrore contro i serbi … Tutto è stato organizzato dai separatisti albanesi con il sostegno degli ambienti occidentali internazionali!…”, ha aggiunto Djuric.
A cura di Enrico Vigna, Forum Belgrado Italia, SOS Kosovo Metohija- SOS Yugoslavia
fonte https://www.controinformazione.info/kosovo-mitrovica-nord-sale-la-tensione-a-livello-esplosivo/#

Presentazione del libro di Angelo De Luca: "Dialogo con Issione"



Presentazione del libro di Angelo De Luca: "Dialogo con Issione. Tormentata analisi di un'Italia Immemore". Lucera, "Circolo Unione 1860", 10 marzo 2018. L'autore rivisita il quadro geo-socio-politico alla luce di tre fattori fondamentali che stanno determinando grandi cambiamenti in Italia e nel mondo: immigrazione, lavoro, Europa.

Per richieste riguardanti il libro "Dialogo con Issione - Tormentata analisi di un'Italia immemore", rivolgersi alla libreria Catapano di Lucera, tel. 0881 318127 - mail: libreriacatapano@libero.it

fonte IlFrizzo NetJournal Lucera

martedì 27 marzo 2018

LE NOTIZIE FALSE DI REPUBBLICA & STAMPA


di Gianni Lannes

Altro che Rete: disinformatori professionisti di razza padrona, esempi a iosa, telecomandati dall'estero. “Le bugie hanno le gambe corte”, recita un vecchio detto popolare. Stampubblica: ecco come sono ridotti i giornali del gruppo Espresso (De Benedetti) e Fiat (Agnelli-Elkann), finanziati con denaro dell'ignaro contribuente (alla voce "contributi della Presidenza del Consiglio dei Ministri all'editoria"). Dopo la fusione in Gedi, le menzogne propinate dai due quotidiani tricolore che vanno per la maggiore, hanno preso vigore.


La prima delle cosiddette “fake news” è relativa al presunto complotto internazionale che sarebbe stato ordito dalla Russia di Putin, come ha evidenziato più volte la Stampa di Torino, il quotidiano del clan Agnelli, chiamato in Piemonte non a caso “la busiarda” (“la bugiarda”). L’accusa (infondata), sparata dall’ex vicepresidente Joe Biden, pompata a più riprese anche dal Piddì di Renzi, sosteneva che i servizi segreti del Cremlino, dopo aver favorito la vittoria di Trump alla White House, avrebbero tentato di inquinare nel belpaese prima la consultazione sul referendum costituzionale, e poi le elezioni italiane, appoggiando le forze euroscettiche e anti-sistema per mettere in crisi la stabilità dell’Unione europea. A tutt’oggi, però non è stato prodotto un solo elemento di prova, neanche un banale indizio, tantomeno una conferma ad una "notizia" (per modo di dire, sic!) totalmente infondata. Peraltro il direttore responsabile Maurizio Molinari ha pure il vizietto di appropriarsi delle foto altrui pubblicandole sulla Stampa, senza pagare i diritti d'autore.

Medesimo discorso per l’epidemia di morbillo (smentita pubblicamente da Gentiloni) , inventata a tavolino dal ministro pro tempore, tale Beatrice Lorenzin, che ha diffuso - urbi et orbi -  notizie false tese a spaventare l’opinione pubblica, onde facilitare la vaccinazione obbligatoria di neonati, bambini e adolescenti sani. A ben vedere si tratta di un gravissimo reato penale - commesso da una carica istituzionale dello Stato - per ora impunito.

Un’altra menzogna ancora più inquietante è stata diffusa più volte da Repubblica fondata da Scalfari, attualmente diretta da Mario Calabresi (già direttore della Stampa), con l’allarme sul pericolo di una “marea nera” che si sarebbe abbattuta sulla politica italiana. In effetti i partiti neo-fascisti non hanno sfondato, arrestandosi al di sotto della soglia minima del 3 per cento. Il maldestro tentativo di enfatizzare il fenomeno a fini di becera propaganda politica, è stato smentito dal responso delle urne. Anche sulle vaccinazioni coercitive, le marchette alle comparse italidiote del potere straniero non sono mancate.

Riferimenti:

http://www.lastampa.it/2017/12/08/italia/politica/biden-il-cremlino-interfer-in-italia-sul-referendum-costituzionale-kga1zMpSJhKCS2yv3aMdMN/pagina.html 

http://www.repubblica.it/salute/2018/02/23/news/morbillo_lorenzin_a_gennaio_164_casi_e_due_decessi_-189559524/ 

http://www.repubblica.it/argomenti/neofascismo 
https://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2018/03/le-notizie-false-di-repubblica-stampa.html#more

PRELIEVO FISCALE sulle società: Italia al 1° posto!

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fonte https://disquisendo.wordpress.com/2018/03/19/prelievo-fiscale-sulle-societa-italia-al-1-posto/

INDAGATO MARIO MONTI: FAVORIVA LE BANCHE! L’INCHIESTA SEGUITISSIMA.



Il governo di Mario Monti e due ex ministri dell’Economia sono finiti sotto inchiesta.
La procura regionale del Lazio della Corte dei conti, ha presentato alla banca Usa e ad alcuni ex dirigenti del Tesoro, l’invito a dedurre.
L’operazione derivati tra Morgan Stanley e il Tesoro, chiusa tra il 2011 e il 2012, avrebbe provocato danni erariali per circa 4 miliardi di euro.
A mettere in moto la magistratura è stata la procedura che ha consentito a Morgan Stanley di chiudere anticipitamente contratti stipulati con lo Stato italiano.
Il tutto, reso possibile da una clausolache, utlizzata nel pieno della crisi, ha contribuito a rendere rovinosa le sorti dell’Italia.
Lo spread italiano, infatti, ha raggiunto numeri da capogiro, ottenendo 3,1 miliardi di euro senza interessi annessi.

Le accuse dei giudici sono pesantissime e inequivocabili: i comportamenti del ministero a volte sembravano volti “unicamente e senza un valido motivo, a favorire le banche. Si nota poi “l’anomalo collegamento tra i giudizi di rating e la formazione dei contratti di derivati, cui a volte consegue l’emersione di una situazione di conflitto d’interessi tra le società di rating e gli istituti bancari”.
Sullo sfondo, il caos politico che portò alla caduta di Silvio Berlusconi e all’arrivo del governo tecnico targato Monti, con l’occhio benevolo di Ue, Bce e Fmi.
Fonte: Libero
http://www.stopeuro.news/indagato-mario-monti-favoriva-le-banche-linchiesta-seguitissima/

giovedì 15 marzo 2018

LE ONG AL SOLDO DI SOROS HANNO RICOMINCIATO “L’INVASIONE”?


La nave Aquarius, noleggiata dalla Ong ‘Sos Mediterranée’ foraggiata da George Soros e gestita in partnership con Medici senza Frontiere (MSF), ha caricato a bordo negli ultimi giorni 110 immigrati clandestini pochi chilometri al largo delle coste della Libia, dopo di che ha imbarcato altri 62 africani che viaggiavano a bordo di un mercantile e altri 108 che erano trasportati dalla nave Open Arms di un’altra delle Ong al soldo di Soros, la ProActiva.
La nave Aquarius, con a bordo in totale almeno 280 immigrati clandestini, tra i quali 47 donne e 32 minori, 25 non accompagnati, appartenenti a oltre venti nazionalità diverse ma che come al solito non risultano fuggire da alcuna guerra, ha poi fatto rotta verso il porto siciliano di Augusta dove lunedì ha sbarcato i passeggeri traghettati in Italia nell’ambito del progetto di sostituzione etnica, imposto all’Europa e all’Italia dal miliardario americano.

sabato 10 marzo 2018

Come trasformano l’acqua in vino senza usare l’uva

vino sintetico


In arrivo il vino sintetico, realizzato senza uva: una start-up di San Francisco, Ava Winery, formata da due chimici realizza vino sintetico partendo dall’ acqua.

La trasformazione di acqua in vino che ricorda molto quella di un famoso miracolo nel Vangelo è diventata realtà. Ma stavolta non si tratta di un miracolo, bensì di reazioni chimiche che, partendo dall’ acqua, con l’aggiunta di additivi chimici ed alimentari, sono in grado di generare vino sintetico senza nemmeno l’ombra dell’ uva.
A fare tale scoperta sono stati Due enologi di San Francisco, Mardonn Chua e Alec Lee,   che hanno rivelato al DalyMail  lo spunto che li ha portati ad avere tale idea e successivamente alla scoperta.
I due chimici dopo avere visto la bottiglia di un pregiato e costosissimo Chardonnay in un’enoteca in California, si sono resi conto che non avrebbero mai potuto permettersela. E così si sono chiesti se ci fosse un modo per creare un vino pregiato a portata di tutte le tasche. Essendo chimici ovviamente hanno cercato la risposta nella chimica.
Ne è venuta fuori la fondazione di una startup, Ava Winery, che oggi è in grado di produrre il vino in maniera del tutto artificiale tramite un mix di ingredienti mischiati all’acqua.
Partendo dall’ acqua infatti il loro procedimento consente di ottenere del vino sintetico in appena 15 minuti. Il protagonista principale di tale composto è l’etanolo presente al 13%, il 2% è composto da additivi vari tra i quali acido tartarico, acido malico, polvere di tannino, saccarosio, glicerina vegetale (per migliorare il sapore) e tutta una serie di composti aromatici dal profumo agrumato e fruttato. Il restante 85% ovviamente è fatto di acqua.

Lo scopo di Ava Winery

Lo scopo di Ava Winery è quello di introdurre nel mercato le repliche chimiche dei vini più pregiati, che potrebbero trarre in inganno i consumatori meno attenti o più focalizzati sul risparmio che sulla qualità. Obiettivo ampiamente raggiunto in quanto alcune di queste repliche sono già presenti nei mercati di tutto il mondo.
Ovviamente  la qualità di questo composto è nettamente inferiore ai vini pregiati veri e propri. Dopo aver appreso quanto descritto, nel caso in cui vi troviate di fronte ad un vino pregiato venduto un prezzo stranamente basso, ponetevi la domanda: “Ma sarà fatto di uva?”
fonte https://www.jedanews.it/blog/vino-sintetico-realizzazione-etanolo/

FATE L’INCIUCIO, VE LO CHIEDE L’EUROPA. DEI RICCHI.

FATE L'INCIUCIO, VE LO CHIEDE L'EUROPA. DEI RICCHI. - Blondet & Friends




“Questa è una crisi difficilissima” e bisogna pensare “all’interesse generale” e mostrare “senso di responsabilità”. Lo ha detto il presidente emerito Giorgio Napolitano: ossia il maestro del  putsch che ha portato  Monti al governo. “Bisogna tutti avere “senso di responsabilità” e pensare al bene generale dei cittadini,  ha   ripetuto il  presidente della Repubblica  in carica Sergio Mattarella. Nella neolingua loro, “responsabilità” significa che stanno esortando con forza  il PD a smettere  di fare gli offesi e mettersi a  reggere il governo dei 5 Stelle.  Hanno capito benissimo che è una tigre di carta, che non mette in pericolo “europeismo” e “globalismo”.   Il grande vecchio Scalfari è giunto  a salutare nel M5S  la nuova sinistra, e a invocare lo scioglimento o fusione del PD nella  nuova formazione.
Naturalmente, è la”sinistra” come la intendono a Montenapoleone a Milano: la zona 1 degli ultra-ricchi, i ricchi da generazioni, che hanno votato massicciamente  PD.  In un mare di “azzurro”, l’enclave della zona rossa è quelle degli aviti palazzi di lusso. Stesso fenomeno a Roma: in un mare di giallo, i Parioli sono l’isola PD.
Il puntino rosso nella lombardia azzurra: Montenapo.
Perché l’altro fenomeno nel  voto italiano è questo: è tornato il  voto di classe, ossia la propensione a votare un partito secondo la propria classe sociale; però al contrario.  Più si è di classe sociale alta, più si vota PD. Più si è ricchi, più si è “de sinistra”.
L’adesione convinta al liberismo globale (e qui al “Più Europa” oligarchico) ha donato alla classe ricca la perdita di ogni “coscienza infelice”.  Di più: queste classi che  si vantano di essere “trasgressive” e anticonformiste, adesso, hanno formato  un gruppo sociale transnazionale privilegiato  che “dà estremo valore al conformismo. Hanno i loro codici, le loro regole, i loro status tribali:andare i vacanza in posti precisi, frequentare specifiche scuole, di un certo livello, allevare i figli in un certo modo, vestirsi secondo un codice particolare”, che vantava il periodico femminile di lusso Marie Clairedel 26 maggio 2016.
Ormai i ricchi proclamano  senza esitare che i poveri sono diventati “xenofobi”, i disoccupati sono  “populisti” e anti-immigrati, gli operai sono “passati a destra”,  perché sono   “egoisti”; solo loro, in Montenapo, sono rimasi ad alzare il vessillo rosso della solidarietà transnazionale e del più Europa.
Quanto a Napoletano, Scalfari e Mattarella, hanno ben capito che  M5S, o Lega Sud, non è un pericolo per la loro classe, che si  può e si deve fare il governo con loro, perché  il vero pericolo è “l’estrema destra di Salvini”.
Interessante vedere che la Chiesa “di Francesco”; la presunta Chiesa dei “poveri” e delle “periferie”,  ha le stesse posizioni dei marpioni  di Montenapoleone.  “Il Vaticano ora guarda più a Luigi Di Maio che a Matteo Salvini. Il cardinale Parolin: “Educare contro la paura dei migranti”, ha titolato Huffington Post: “Distanze inconciliabili tra la Chiesa e la Lega sull’immigrazione”. Il segrretario Parolin dice: “Importante è riuscire a educare la popolazione a passare da un atteggiamento negativo a un atteggiamento più positivo nei confronti dei migranti”.
Come i ogni totalitarismo di sinistra, la neo-chiesa si propone di “rieducare” il popolo egoista, che vota male.  Nelle periferie, guarda caso.
In tutta la campagna elettorale abbiamo visto “vescovi che si scagliavano contro sovranismi e populismi,   le Boldrini e Bonino erano ospitate a parlare  nelle chiese; vescovi che hanno urlato di sdegno quando Salvini ha tirato fuori il Rosario”.  Eppure l’arcivescovo di Chieti Bruno Forte, “de sinistra” papale, ha lamentato il “silenzio assordante della Chiesa”; la CEI  a suo dire non si è schierata abbastanza per Più Europa e più PD.   Risposta dal blog cattolico Stylum Curiae: “Il silenzio assordante c’è stato durante la legislatura, quando si è parlato di divorzio breve, unioni civili, e DAT. E il collateralismo di cui parla Forte c’è stato nei fatti, ma nei confronti del partito di governo, il PD”.
Quali valori? Aborto? Eutanasia? Nozze gay?
Anche la Chiesa di Francesco, come i ricchi dei Parioli e Montenapo, ha scoperto che le periferie sono egoiste e vanno rieducate:  con più Europa.  Ed ecco la prima iniziativa della Santa Sede: Vhacks è il primo hackaton che si terrà in Vaticano dall’8 all’11 marzo. Oggi inizierà una lunga sessione di sviluppo che coinvolgerà 120 studenti per 36 ore su temi che sono cari alla Chiesa: inclusione sociale, dialogo interreligioso e assistenza ai migranti e rifugiati”. 
E’ il nuovo Vangelo, quello che Cristo non conosce ,  ma che è il verbo dell’ONU e di Soros.  Di Mario Monti e della Boldrini, della Bonino e di “Francesco” – la pura e semplice adesione alla globalizzazione più estrema che è l’ideologia dei miliardari nomadi, della società “liberata” sessualmente e cosmopolita perché se lo può permettere.
E’ la politica che “consiste nello scambiare pseudo-diritti civili con (sottratti) diritti sociali” di cui l’editore Riccardo Ruggeri spera sia “arrivata al capolinea”.
Non condivido il suo ottimismo: la lotta è appena cominciata e sarà dura.  Pende sull’Italia l’inciucio che trasformerà la tigre di Carta M5S nel  nuovo patito della Sinistra globale.  Ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede il Washington Post.  Ce lo chiede El Papa.
El Papa più Pop che abbiamo mai avuto, però non populista. In un altro senso. “I’altra sera in pizzeria sul menù ho trovato la “pizza Papa Francesco”, mi scrive l’amico Borgognone: “Il Papa è diventato un “brand”,  come ha fortemente voluto.  Al prossimo giro magari si candiderà alle elezioni con la Bonino”.


Pizza “Francesco”. Ormai è un “brand”.
Maurizio Blondet
fonte https://www.maurizioblondet.it/fate-linciucio-ve-lo-chiede-leuropa-dei-ricchi/

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