Italiani, odiate il vostro paese! Questo è il comandamento iniettato in 70 anni dalle élites globaliste agli italiani a dosi sempre più letali, fino all'autonnientamento e all'oblio degli ideali e dei valori di cui come popolo potremmo essere degni eredi.
Ci spingono ad odiare il passato glorioso dell'Italia. A questo scopo sono stati eliminati dai curricola scolastici materie fondamentali come la storia dell'arte e, in previsione, il greco e il latino. Giammai gli italiani devono conoscere ed amare il patrimonio culturale e spirituale delle generazioni che li hanno preceduti!. L'Impero romano è fascista, l'Umanesimo è roba per intellettualoni fuori dalla realtà, concepita ad uso e consumo di una massa di zombie privati della loro anima.
Ci spingono a non onorare e a disprezzare ricorrenze ed eventi tragici della storia del Paese. Il 4 novembre? Un rigurgito dell'estremismo nazionalista. Nassiriya? Una tragedia in cui 25 militari se la sono andati a cercare per riempire il portafoglio di bigliettoni.
Ci proibiscono di andare fieri dell'italianità, cioè della nostra essenza più autentica di popolo, in quanto cozza con l'ideologia globalista tanto cara alle élites, che disprezzano le identità nazionali e vorrebbero sostituirle con il nichilismo, vero piede di porco del neoliberismo.
Ci impediscono, grazie al pareggio di bilancio e ad altre diavolerie imposte dalla dittatura UE, di essere concretamente solidali verso i nostri connazionali in difficoltà. Secondo i dati dell'ISTAT in Italia sono 5 milioni i poveri assoluti, 10 milioni i poveri relativi, cioè molto vicini alla soglia di povertà. Per le élites queste persone sono solo foglie morte, che il vento neoliberista spazzarà via il prima possibile. L'indifferenza e l'goismo che molti italiani manifestano verso i loro connazionali in difficoltà sono anche la conseguenza dell'odio feroce per la Patria. Così essere patriottici e neazionalisti è diventato uno stigma, una colpa da punire con il marchio indelebile del fascismo. Se ami il tuo paese e ti attivi per difenderlo dai tentacoli della piovra mondialista sei un fascista e come tale devi essere zittito.
L'anti-italianità è la malattia del secolo che colpisce gli italiani. Una nutrita schiera di untori, di cui alcuni esemplari abbiamo potuto ammirare a Bologna qualche giorno fa mentre lanciavano sardine, diffonde a macchia d'olio la peste dell'anti-italianità. Imbecilli senza speranza di recupero, utili idioti del nemico, costoro con la loro ideologia anti-italiana stanno portando il Paese verso il baratro. I loro figli e i loro nipoti li malediranno, giacché gli hanno negato un futuro di riscatto e dignità. A noi minoranza che ama la Patria senza paura e senza tentennamenti spetta il compito di tenere alto il vessillo dell'Italia, colpita da più parti ma il cui cuore non smetterà di pulsare finché anche uno solo di noi resterà in piedi a combattere. "Forza onore e coraggio" sarà il contro-slogan che opporremo allo slogan mondialista "odiate il vostro paese".
Ci spingono ad odiare il passato glorioso dell'Italia. A questo scopo sono stati eliminati dai curricola scolastici materie fondamentali come la storia dell'arte e, in previsione, il greco e il latino. Giammai gli italiani devono conoscere ed amare il patrimonio culturale e spirituale delle generazioni che li hanno preceduti!. L'Impero romano è fascista, l'Umanesimo è roba per intellettualoni fuori dalla realtà, concepita ad uso e consumo di una massa di zombie privati della loro anima.
Ci spingono a non onorare e a disprezzare ricorrenze ed eventi tragici della storia del Paese. Il 4 novembre? Un rigurgito dell'estremismo nazionalista. Nassiriya? Una tragedia in cui 25 militari se la sono andati a cercare per riempire il portafoglio di bigliettoni.
Ci proibiscono di andare fieri dell'italianità, cioè della nostra essenza più autentica di popolo, in quanto cozza con l'ideologia globalista tanto cara alle élites, che disprezzano le identità nazionali e vorrebbero sostituirle con il nichilismo, vero piede di porco del neoliberismo.
Ci impediscono, grazie al pareggio di bilancio e ad altre diavolerie imposte dalla dittatura UE, di essere concretamente solidali verso i nostri connazionali in difficoltà. Secondo i dati dell'ISTAT in Italia sono 5 milioni i poveri assoluti, 10 milioni i poveri relativi, cioè molto vicini alla soglia di povertà. Per le élites queste persone sono solo foglie morte, che il vento neoliberista spazzarà via il prima possibile. L'indifferenza e l'goismo che molti italiani manifestano verso i loro connazionali in difficoltà sono anche la conseguenza dell'odio feroce per la Patria. Così essere patriottici e neazionalisti è diventato uno stigma, una colpa da punire con il marchio indelebile del fascismo. Se ami il tuo paese e ti attivi per difenderlo dai tentacoli della piovra mondialista sei un fascista e come tale devi essere zittito.
L'anti-italianità è la malattia del secolo che colpisce gli italiani. Una nutrita schiera di untori, di cui alcuni esemplari abbiamo potuto ammirare a Bologna qualche giorno fa mentre lanciavano sardine, diffonde a macchia d'olio la peste dell'anti-italianità. Imbecilli senza speranza di recupero, utili idioti del nemico, costoro con la loro ideologia anti-italiana stanno portando il Paese verso il baratro. I loro figli e i loro nipoti li malediranno, giacché gli hanno negato un futuro di riscatto e dignità. A noi minoranza che ama la Patria senza paura e senza tentennamenti spetta il compito di tenere alto il vessillo dell'Italia, colpita da più parti ma il cui cuore non smetterà di pulsare finché anche uno solo di noi resterà in piedi a combattere. "Forza onore e coraggio" sarà il contro-slogan che opporremo allo slogan mondialista "odiate il vostro paese".
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