lunedì 24 settembre 2018

Macron bombarda la Siria, dove sarebbe la “pace” dell’Ue?




Il principale motivo per cui è nata l’Unione Europea è quello di evitare e non ripetere le guerre che nella sola prima metà del Novecento hanno fatto più di 50 milioni di morti. Quanto volte avete sentito recitare questa frase a difesa dell’esistenza di un organismo sovranazionale come la Ue? Mentre la preghierina veniva ripetuta ogni qualvolta qualcuno osava porre dei dubbi sui trattati europei e sull’intero progetto dell’Eurozona, i bravi “europei” – bombe a mano e pugnale tra i denti –  continuavano imperterriti a provocare conflitti armati ed a mietere vittime innocenti. Ciò avveniva spesso entro i propri confini naturali, come nel caso della Jugoslavia e dell’Ucraina; altre volte ai danni di nazioni extraeuropee come la Libia e nel recentissimo caso siriano. E’ notizia di queste ore, infatti, che la Franciaabbia attaccato alcune città siriane come il porto di Latakia, fornendo supporto ad Israele, regista indiscussa del raid con aerei F-16. Alcuni missili sarebbero partiti dalla fregata francese Auvergne di stanza nel Mediterraneo al largo delle coste siriane. Ovviamente, la nostra stampa in queste ore parla solo di un velivolo russo “abbattuto per errore dalla contraerea siriana”.
La notizia di un fuoco amico, sparata dalla stampa con titoli roboanti, nasconde e squalifica l’aspetto più rilevante dell’episodio, e cioè che un paese dell’Unione Europea ha lanciato dei missili contro un altro paese, senza avvisare le altre Macronnazioni dell’Unione, senza alcuna formale dichiarazione di guerra, senza motivazioni politiche palesate all’opinione pubblica francese, e, a quanto pare, senza nemmeno centrare i bersagli. E non è nemmeno la prima volta che succede. La verità è che nei 28 anni di Unione Europea i morti in conflitti armati (6 in tutto) svoltisi nel continente sono stati 38.589 contro i 18.409 dei 25 anni di Cee prima che l’Ue nascesse nel 1992. Tutto il resto è fuffa mediatica, spruzzata di buonismo falsamente pacifista. Dunque, non solo in queste ore un paese europeo come la Francia bombarda un paese straniero, mettendo a repentaglio l’incolumità di cittadini siriani innocenti e inconsapevoli di un attacco vigliacco, ma basta leggere pochi dati, anche della storia più recente, per scoprire che gli Stati membri della Ue sono stati responsabili di stragi e disastri umanitari, o direttamente, come nel caso libico, oppure indirettamente, come quando l’Italia sotto la presidenza D’Alema fornì la logistica per bombardare le città della Serbia (nazione europea).
I più noti conflitti armati scoppiati in Europa dopo la nascita della Ue sono: ex Jugoslavia (1993-1997) costata quasi 10mila morti; la guerra in Kosovo (1998-1999), costata oltre 8mila vite; le varie guerre locali in Georgia, Ucraina e Donbass, appoggiate da paesi targati Ue come la Germania per una cifra che sfiora le 20mila vittime. (fonte: statista.com). Rimane inteso che il numero di queste vittime non è per nulla paragonabile all’immane tragedia delle due guerre mondiali. Tuttavia, un terzo conflitto di quella portata è stato sinora evitato perchè esiste il deterrente atomico e non certo perché esistono i burocrati di Bruxelles e Strasburgo. Anzi, i dati succitati mostrano chiaramente come ci siano stati meno morti per guerra in Europa con la Ceka e la Cee – dal 1952 al 1992 – che poi, con la Ue.
(Massimo Bordin, «L’Unione Europea garantisce la pace» è il nuovo «enlarge your penis», dal blog “Micidial” del 18 settembre 2018).
http://www.libreidee.org/2018/09/macron-bombarda-la-siria-dove-sarebbe-la-pace-dellue/

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