mercoledì 25 novembre 2015

Attacco all’Europa. E’ allarme anche nella tranquilla Ravenna capitale dei “foreign fighters”. Obiettivo la tomba di Dante che umiliò Maometto…

tombadante
Il centro culturale di studi islamici della Romagna (Ccsir) ha costruito e gestisce la moschea di Ravenna in via Rossa, è la seconda in Italia per dimensioni. Parte della cittadinanza non ha accolto favorevolmente questo insediamento, per la paura dei focolai del terrore e la presenza certificata di un numero considerevole di foreign fighters: uno su dieci di quegli 87 arruolati nelle fila del terrore ha avuto collegamenti con la Bizantina Ravenna, tanto da meritare l’appellativo di “capitale d’Italia” di questi affiliati. Hanno transitato o hanno aderito al califfato degli orrori, scuotendo la quiete di questa ” maison” territoriale e del suo tranquillo andamento di vita, di persone metodiche, che alternano sentimenti di solidarietà a intolleranze sopite o non dichiarate, a fiaccolate in nome di …. a dibattiti desolanti nei quali emerge la paura sommersa o taciuta, ad una biciclettata, contro vento verso il mare. Nessuno di noi rinuncerà alle proprie abitudini, continueremo a frequentare teatri, cinema, assemblee, piazze, ristoranti o sale da the. C’è una forte volontà percepita di evitare scontri, religiosi o di civiltà, ma è indubbio che il livello di allerta è salito, e Ravenna non fa eccezione. Nel canto 28° dell’Inferno , Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioè coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche,  religiose e familiari. Maometto è rappresentato come uno scismatico e l’Islam come una eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendano dalle gambe,  immagine che insulta la cultura islamica». Percio’ la tomba del divin poeta è diventata un obiettivo sensibile…  Le parole chiave dell’alfabetiere ravennate,  per lo sviluppo di strategie che fortifichino e cementino i principi e gli obiettivi che molti di noi si sono dati in nome di una tolleranza universale, mi sembra giusto rinnovarle con una frase conosciuta, che può indurre a pensare come ad un ossimoro:  “O ci salviamo tutti o non si salverà nessuno”. La nostra civiltà ha lacrime da versare in contrapposizione alle banlieue, alle droghe, alle armi pesanti, alle donne chiuse nei loro burqua, perché le lacrime lavano,  scivolano composte,  sono fatte di acqua e sale e detergono i dolori indotti o provocati. Le custodiamo nel nostro corpo e le facciamo uscire perché abbiamo fortunatamente la capacità di commuoverci, di soffrire anche dei dolori che appartengono oggi al nostro paese: l’Europa. E finché proveremo commozione e dolore, anche per ciò che non ci colpisce direttamente, farà di noi “esseri umani” congiunti in un destino comune..
Maria Grazia Vannini 

1 Comment

  1. ATTACCO ALL’OCCIDENTE E AI SUOI PRINCIPI FONDANTI
    “Democracy, Go to Hell”!
    Quante volte abbiamo visto gridare questa frase sempre monotonamente accompagnata dall’altra: “Allah O Akbar” e, non le abbiamo mai prese in seria considerazione.
    Eppure, coloro che le urlavano, non erano fuori dalle mura ma tra noi.
    Non erano dall’altra parte del fossato ma, erano penetrati a fondo nelle strade delle nostre città.
    Abbiamo voluto far finta di niente o non potevamo far niente.
    Pensavamo: “Non sono armati e prima o poi, nonostante i loro costumi, dovranno integrarsi (parola magica e risolutiva di tutti i problemi immaginabili), adattarsi a nostri costumi, alla nostra cultura, soprattutto le generazioni future.
    Non abbiamo fatto niente e adesso ci troviamo a difendere dentro le mura, la nostra civiltà e i suoi luoghi simbolo come la tomba di Dante Alghieri o quella di Oriana Fallaci o, i nostri teatri e i cinema, le nostre piazze, i luoghi di relazione e ritrovo, gli spazi fisici delle nostre libertà.
    Mentre i nostri governi ci rassicurano per evitare quello che chiamano “scontro di civiltà” quello stesso scontro è quì tra noi palpabile, visibile, percepibile, si “respira” e mentre i flussi migratori incontrollabili ed incontrollati continuano, noi siamo quì impotenti, immoti, costretti a tacere, mortificando la nostra principale libertà che è il parlare, lo scrivere.
    L’ISLAM HA TAGLIATO IN DUE UN MONDO PIU’ CIVILE!
    Lo aveva scritto Levi Strauss: “«Oggi io contemplo l’India attraverso l’Islam; quella di Buddha, prima di Maometto, il quale (…) si erge fra la nostra riflessione e le dottrine che gli sono più vicine come un vilain che impedisce un girotondo in cui le mani, predestinate ad allacciarsi, dell’Oriente e dell’Occidente, siano state da lui disgiunte. Quale errore stavo per commettere sulla traccia di quei Musulmani che si proclamano cristiani e occidentali e pongono nel loro Oriente la frontiera fra i due mondi! I due mondi sono fra loro più vicini di quanto l’uno e l’altro non lo siano al loro anacronismo (ossia all’Islam, ndr) (…) L’evoluzione razionale è inversa a quella della storia. L’Islam ha tagliato in due un mondo più civile (…) Che l’Occidente risalga alle fonti del suo laceramento: interponendosi fra il Buddhismo e il Cristianesimo, l’Islam ci ha islamizzati (…) L’Occidente si lasciò trascinare dalle crociate ad opporglisi, e quindi ad assomigliargli, piuttosto che prestarsi a quella lenta osmosi col Buddhismo che ci avrebbe cristianizzati di più, e in un senso tanto più cristiano in quanto saremmo risaliti al di là dello stesso Cristianesimo…».
Fonte: L'ORA LEGALE - Giornale indipendente

http://www.loralegale.eu/2015/11/24/attacco-alleuropa-e-allarme-anche-nella-tranquilla-ravenna-capitale-dei-foreign-fighters-obiettivo-la-tomba-di-dante-che-umilio-maometto/

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