Immagino che se fossi il Procuratore Generale della Repubblica (e non fossi d'accordo sull' applicazione nel Paese della "strategia della tensione"), come minimo convocherei Gabrielli per avere spiegazioni documentali di quanto asserito pubblicamente in merito alla possibilità di un attentato in Italia.
Scrivo questo perché dire che in Italia c'è la possibilità di un attentato, visti i tempi, o è una banalità di una scontatezza tale che non c'era bisogno venisse il Prefettone a dirla, o si dispone di informazioni sensibili in merito o, addirittura, lo si sta organizzando per applicare i fondamenti della succitata strategia della tensione.
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