«Politics Trumps Theology in Filial Correction Response» di William M. Briggs, da OnePeterFive(traduzione di Chiesa e post concilio)
Immaginate un uomo, in una posizione di spicco e con un importante curriculm accademico; un uomo autorevole, un consacrato, un uomo la cui parola è ascoltata dal Papa. Quest’uomo vi dice che, a volte, 2+2=5. L’affermazione di quest’uomo può essere vera in ragione del suo status?
Immaginate ora un bambino, povero e senza i benefici di alcuna istruzione, un orfanello abbandonato, dire a quest’uomo importante: “Signore no, 2+2 fa sempre 4, anche per Dio stesso il quale non cambia la Verità”.
Un momento! Cosa sta facendo questo ragazzino ignorante? Non si rende conto che sbaglia? Non ha alcuna autorità per correggere chicchessia! Perché dovremmo ascoltare un bambino?
Immaginate ora un bambino, povero e senza i benefici di alcuna istruzione, un orfanello abbandonato, dire a quest’uomo importante: “Signore no, 2+2 fa sempre 4, anche per Dio stesso il quale non cambia la Verità”.
Un momento! Cosa sta facendo questo ragazzino ignorante? Non si rende conto che sbaglia? Non ha alcuna autorità per correggere chicchessia! Perché dovremmo ascoltare un bambino?
Qui ci viene in aiuto Massimo Faggioli, professore al Dipartimento di Teologia e Scienze Religiose della Villanova University, il quale dice che il bambino rappresenta una “marginale frangia di opposizione” al nostro grande personaggio. Il bambino “evidentemente non è un cardinale o un vescovo con un ruolo ufficiale nella Chiesa Cattolica”.
David Gibson, direttore del Centro per le Religioni e Culture della Fordham University concorda. Egli dice che il tentativo di correzione del bambino è “nulla più di una petizione online”. Dice anche che “quanto un religioso viene accusato di errore si riempiono sempre le prime pagine dei giornali. Ma questi bambini, in realtà, sono i soliti noti agitatori di estrema destra che prima di prendersela con questo prete, nel passato, hanno avuto da ridire anche su altri”.
Persino il New York Times - il New York Times! – ci rammenta che il bambino non è nemmeno cardinale; le sue critiche perciò non possono avere pregio.
Possiamo allora solo concludere che il nostro ragazzino non ha autorità alcuna, quindi non ha alcun diritto di suggerire una correzione; che in realtà sta sbagliando e 2+2 non sempre risulta 4; che a volte, come disse Antonio Spadaro, il risultato può essere 5, oppure 3 o qualsiasi numero si preferisca. Anzi, il risultato reale non è importante purché la soluzione sia misericordiosa.
Giusto?
David Gibson, direttore del Centro per le Religioni e Culture della Fordham University concorda. Egli dice che il tentativo di correzione del bambino è “nulla più di una petizione online”. Dice anche che “quanto un religioso viene accusato di errore si riempiono sempre le prime pagine dei giornali. Ma questi bambini, in realtà, sono i soliti noti agitatori di estrema destra che prima di prendersela con questo prete, nel passato, hanno avuto da ridire anche su altri”.
Persino il New York Times - il New York Times! – ci rammenta che il bambino non è nemmeno cardinale; le sue critiche perciò non possono avere pregio.
Possiamo allora solo concludere che il nostro ragazzino non ha autorità alcuna, quindi non ha alcun diritto di suggerire una correzione; che in realtà sta sbagliando e 2+2 non sempre risulta 4; che a volte, come disse Antonio Spadaro, il risultato può essere 5, oppure 3 o qualsiasi numero si preferisca. Anzi, il risultato reale non è importante purché la soluzione sia misericordiosa.
Giusto?
Se trovate questa spiegazione sensata, così come sembra esserlo a persone come Faggioli, Gibson e tutti gli altri seduti in tribuna e intenti a questionare sui titoli di coloro i quali hanno formulato la correzione filiale, allora vi siete arresi all’idea che la Chiesa sia una faccenda politica; che ogni battaglia sia una lotta di potere dove la parte più numerosa, o che può contare su una maggiore abilità strategica, può e deve prevalere.
Le citazioni più sopra sono autentiche, ritoccate appena per adattare al nostro bambino immaginario le accuse di eresia nei confronti di alcune affermazioni di Papa Francesco.
Faggioli e Gibson sono tutt’altro che soli. Dall’account twitter della Hope & Life Press sono stati rimproverati i sottoscrittori della correzione filiale: “non avete autorità alcuna per formulare correzioni di alcun tipo.”
Anche il ben noto commentatore Austen Ivereigh non riesce ad andare oltre la prospettiva politica. Scrive: “Il grande errore tattico è stato di includere tra i vescovi solo Fellay. In questo modo i sottoscrittori si sono identificati con un movimento scismatico ostile al Vaticano II”. Sarebbe un po’ come dire: “Il grande errore tattico di questo bambino è stato di non coinvolgere un professore di ruolo che insegna matematica”.
L’affermazione di Ivereigh è sbagliata anche perché la SSPX guidata dal Vescovo Fellay non è scismatica, come riconosciuto dallo stesso Papa Francesco il quale ha decretato valide le confessioni amministrate dai suoi consacrati durante “l’anno della Misericordia”. Ivereigh sicuramente lo sa ma ha scelto ugualmente di gettare sul tavolo la parola “scisma”, perché in politica e in guerra tutto è lecito.
Ma l’errore più grave che commette Ivereigh è quando afferma che i numeri contano. “Teologi peraltro una definizione inappropriata; 62 poi è una minoranza esigua, se consideriamo l’accoglienza ricevuta da Amoris Latetitia; molti di loro sono ben noti tradizionalisti ostili”. Il che equivale a dire: “Solo i matematici tradizionalisti sono ancora attaccati alle formule antiche”.
Se nell'anno 350 fosse esistito Twitter, Ivereigh avrebbe pubblicato: “Atanasio è un uomo solo e quasi nessuno lo appoggia. Lasciatelo perdere. Speriamo che le voci di scomunica da parte di Papa Liberio siano vere”.
Queste reazioni alla correzione filiale, tutte squisitamente politiche, tradiscono un altro aspetto. È come se tutti questi negazionisti non credessero seriamente, o non credessero del tutto, nella componente soprannaturale della fede Cattolica. Cosa alla quale gli autori del documento, invece, evidentemente credono.
Se, al contrario, i negazionisti considerassero il soprannaturale la parte più importante dell’intera questione, si sarebbero avute immediatamente vivaci discussioni nel merito dei sette punti. Sono davvero eresie? Tutte? Perché? Perchè no? Avrebbero detto: “andiamo al fondo di questa importantissima questione”. “La salvezza delle anime è preminente e le eresie non possono essere tollerate. Su questo punto concordiamo ma su quest’altro punto non siamo d’accordo”.
Le citazioni più sopra sono autentiche, ritoccate appena per adattare al nostro bambino immaginario le accuse di eresia nei confronti di alcune affermazioni di Papa Francesco.
Faggioli e Gibson sono tutt’altro che soli. Dall’account twitter della Hope & Life Press sono stati rimproverati i sottoscrittori della correzione filiale: “non avete autorità alcuna per formulare correzioni di alcun tipo.”
Anche il ben noto commentatore Austen Ivereigh non riesce ad andare oltre la prospettiva politica. Scrive: “Il grande errore tattico è stato di includere tra i vescovi solo Fellay. In questo modo i sottoscrittori si sono identificati con un movimento scismatico ostile al Vaticano II”. Sarebbe un po’ come dire: “Il grande errore tattico di questo bambino è stato di non coinvolgere un professore di ruolo che insegna matematica”.
L’affermazione di Ivereigh è sbagliata anche perché la SSPX guidata dal Vescovo Fellay non è scismatica, come riconosciuto dallo stesso Papa Francesco il quale ha decretato valide le confessioni amministrate dai suoi consacrati durante “l’anno della Misericordia”. Ivereigh sicuramente lo sa ma ha scelto ugualmente di gettare sul tavolo la parola “scisma”, perché in politica e in guerra tutto è lecito.
Ma l’errore più grave che commette Ivereigh è quando afferma che i numeri contano. “Teologi peraltro una definizione inappropriata; 62 poi è una minoranza esigua, se consideriamo l’accoglienza ricevuta da Amoris Latetitia; molti di loro sono ben noti tradizionalisti ostili”. Il che equivale a dire: “Solo i matematici tradizionalisti sono ancora attaccati alle formule antiche”.
Se nell'anno 350 fosse esistito Twitter, Ivereigh avrebbe pubblicato: “Atanasio è un uomo solo e quasi nessuno lo appoggia. Lasciatelo perdere. Speriamo che le voci di scomunica da parte di Papa Liberio siano vere”.
Queste reazioni alla correzione filiale, tutte squisitamente politiche, tradiscono un altro aspetto. È come se tutti questi negazionisti non credessero seriamente, o non credessero del tutto, nella componente soprannaturale della fede Cattolica. Cosa alla quale gli autori del documento, invece, evidentemente credono.
Se, al contrario, i negazionisti considerassero il soprannaturale la parte più importante dell’intera questione, si sarebbero avute immediatamente vivaci discussioni nel merito dei sette punti. Sono davvero eresie? Tutte? Perché? Perchè no? Avrebbero detto: “andiamo al fondo di questa importantissima questione”. “La salvezza delle anime è preminente e le eresie non possono essere tollerate. Su questo punto concordiamo ma su quest’altro punto non siamo d’accordo”.
Solo dopo avere elaborato, indagato e infine fatto il punto sulle singole questioni avrebbero potuto rivolgere l’attenzione ai sottoscrittori e alle loro intenzioni. Concentrarsi sulle persone e non sui contenuti è un inversione del corretto procedere. Che rivela molto.
A proposito della Correctio Filialis: questione di "core business"
di Darth Gender
È notizia dell’altro ieri la pubblicazione della Correctio filialis de haeresibus propagatis, ovvero di una lettera indirizzata a Papa Francesco dove si dichiara che il Papa, mediante la sua Esortazione Apostolica Amoris laetitia e mediante altre parole, atti e omissioni ad essa collegate, ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica.
Ovviamente, la stampa più becera ha avuto subito da etichettare i firmatari (tra i quali spicca, come unico prelato, Mons. Bernard Fellay, superiore della San Pio X e quindi, di riflesso, cattivo e fascista) come fronda anti-Bergoglio, tradizionalisti(senza sapere nemmeno che nella Chiesa Cattolica il tradizionalismo è una identità ben precisa, e tra i firmatari ce ne sono pochissimi) e via dicendo.
In realtà, le critiche che vengono mosse nella lunga lettera sono ben precise e circostanziate, non sono accuse a caso per il puro gusto di fare la guerra a qualcuno. È evidente la buona fede dei firmatari, e il loro interesse a far sì che non si propaghino eresie dannose per il popolo di Dio.
Le critiche alle 7 posizioni eretiche sono innanzitutto dovute all’incredibile ambiguità di Amoris Laetitia; sarebbe da ciechi negare che tale documento non sia drammaticamente ambiguo. Ciò è testimoniato dal fatto che a distanza di due anni dalla pubblicazione, non esiste ancora una interpretazione univoca del testo e che ogni Conferenza Episcopale (se non addirittura ogni Diocesi, ma tant’è) si stia arrangiando interpretandolo nella maniera che più la aggrada (anche questo è ben dettagliato nella lettera, con tutti i tentativi ambigui degli ultimi due anni).
Chi scrive non ha intenzione di spulciare tutte le proposizioni errate e le loro correzioni; tuttavia può riportare la discussione su un terreno più semplice e più immediatamente comprensibile per il cattolico medio, ovvero sulla questione della salvezza delle anime.
Sì, perché se qualcuno se ne fosse dimenticato, la salvezza delle anime è il "core business" della Chiesa Cattolica Romana. Potremo volgarmente dire (mi perdonino l’ardimento, ma serve a rendere il concetto) che il fatturato della Chiesa Cattolica si misuri nel numero delle anime che vengono strappate alle grinfie di Satana.
In questa ottica, Amoris Laetitia è solo un produttore di caos che non rende affatto più agevole la comprensione del Magistero dei precedenti Papi e che crea confusione nei fedeli e nei confessori. E capirete che questo non è assolutamente bene: se ci si confessa male, non si ottiene l’assoluzione dai propri peccati. Se i peccati mortali non sono assolti, si va all’Inferno (brutto da dire, poco appetibile come strategia di marketing, ma è così).
Sembra quasi che Amoris Laetitia sia un tentativo di rendere il sacramento dell’Eucarestia come più inclusivo, come se lo si rendesse più bello in base a quante più persone lo ricevono (con una logica che, se mi permettete, non è diversa da quella con cui si va ad un concerto di Vasco, per dire).
Ma la Chiesa non può piegarsi ad un ragionamento mondano di questo tipo: la Misericordia per il peccatore passa innanzitutto dal metterlo in guardia dai peccati, e ricevere l’Eucarestia essendo in una situazione reiterata di peccato è esso stesso un peccato mortale. Motivo per cui, se la Chiesa è Madre che si cura delle anime dei suoi figli, farà di tutto per scoraggiare comportamenti (come quello appena esposto) che aprono la strada alla dannazione eterna.
Purtroppo Amoris Laetitia porta proprio nella direzione opposta. Allora ben vengano lettere come questa, che comunque non sono attacchi personali alla figura del Papa ma amorevoli indicazioni per evitare di cadere in gravi errori e di dannare le anime di tanti fedeli.
P.S.: l’etichetta di “tradizionalista” sta diventando (o lo è già) l’equivalente ecclesiale del “fascista” in campo politico. Cioè, se non sei d’accordo col pensiero dominante, sei “quella roba là”.
https://labaionetta.blogspot.it/2017/09/obice-proposito-della-correctio.html
È notizia dell’altro ieri la pubblicazione della Correctio filialis de haeresibus propagatis, ovvero di una lettera indirizzata a Papa Francesco dove si dichiara che il Papa, mediante la sua Esortazione Apostolica Amoris laetitia e mediante altre parole, atti e omissioni ad essa collegate, ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica.
Ovviamente, la stampa più becera ha avuto subito da etichettare i firmatari (tra i quali spicca, come unico prelato, Mons. Bernard Fellay, superiore della San Pio X e quindi, di riflesso, cattivo e fascista) come fronda anti-Bergoglio, tradizionalisti(senza sapere nemmeno che nella Chiesa Cattolica il tradizionalismo è una identità ben precisa, e tra i firmatari ce ne sono pochissimi) e via dicendo.
In realtà, le critiche che vengono mosse nella lunga lettera sono ben precise e circostanziate, non sono accuse a caso per il puro gusto di fare la guerra a qualcuno. È evidente la buona fede dei firmatari, e il loro interesse a far sì che non si propaghino eresie dannose per il popolo di Dio.
Le critiche alle 7 posizioni eretiche sono innanzitutto dovute all’incredibile ambiguità di Amoris Laetitia; sarebbe da ciechi negare che tale documento non sia drammaticamente ambiguo. Ciò è testimoniato dal fatto che a distanza di due anni dalla pubblicazione, non esiste ancora una interpretazione univoca del testo e che ogni Conferenza Episcopale (se non addirittura ogni Diocesi, ma tant’è) si stia arrangiando interpretandolo nella maniera che più la aggrada (anche questo è ben dettagliato nella lettera, con tutti i tentativi ambigui degli ultimi due anni).
Chi scrive non ha intenzione di spulciare tutte le proposizioni errate e le loro correzioni; tuttavia può riportare la discussione su un terreno più semplice e più immediatamente comprensibile per il cattolico medio, ovvero sulla questione della salvezza delle anime.
Sì, perché se qualcuno se ne fosse dimenticato, la salvezza delle anime è il "core business" della Chiesa Cattolica Romana. Potremo volgarmente dire (mi perdonino l’ardimento, ma serve a rendere il concetto) che il fatturato della Chiesa Cattolica si misuri nel numero delle anime che vengono strappate alle grinfie di Satana.
In questa ottica, Amoris Laetitia è solo un produttore di caos che non rende affatto più agevole la comprensione del Magistero dei precedenti Papi e che crea confusione nei fedeli e nei confessori. E capirete che questo non è assolutamente bene: se ci si confessa male, non si ottiene l’assoluzione dai propri peccati. Se i peccati mortali non sono assolti, si va all’Inferno (brutto da dire, poco appetibile come strategia di marketing, ma è così).
Sembra quasi che Amoris Laetitia sia un tentativo di rendere il sacramento dell’Eucarestia come più inclusivo, come se lo si rendesse più bello in base a quante più persone lo ricevono (con una logica che, se mi permettete, non è diversa da quella con cui si va ad un concerto di Vasco, per dire).
Ma la Chiesa non può piegarsi ad un ragionamento mondano di questo tipo: la Misericordia per il peccatore passa innanzitutto dal metterlo in guardia dai peccati, e ricevere l’Eucarestia essendo in una situazione reiterata di peccato è esso stesso un peccato mortale. Motivo per cui, se la Chiesa è Madre che si cura delle anime dei suoi figli, farà di tutto per scoraggiare comportamenti (come quello appena esposto) che aprono la strada alla dannazione eterna.
Purtroppo Amoris Laetitia porta proprio nella direzione opposta. Allora ben vengano lettere come questa, che comunque non sono attacchi personali alla figura del Papa ma amorevoli indicazioni per evitare di cadere in gravi errori e di dannare le anime di tanti fedeli.
P.S.: l’etichetta di “tradizionalista” sta diventando (o lo è già) l’equivalente ecclesiale del “fascista” in campo politico. Cioè, se non sei d’accordo col pensiero dominante, sei “quella roba là”.
https://labaionetta.blogspot.it/2017/09/obice-proposito-della-correctio.html
https://apostatisidiventa.blogspot.it/2017/09/da-un-bambino.html