sabato 20 aprile 2019

ANCORA PRESI PER IL CULO DALLA UE, MENTRE IL GIORNALISMO MUORE


La farsa di sto parlamento UE, per cui andrete a votare e da me comprovata qui, ha toccato ieri un altro fondo del fondo, con l’annuncio della strombazzata approvazione della Direttiva per la Protezione dei Whistleblowers (informatori interni ai Poteri che informano i media sulle vere porcherie dei Poteri).


Il giornalismo senza questi informatori praticamente non esiste, esso si ridurrebbe a cronaca spicciola, opinioni o inchiestine su documenti di Google.
Julian Assange – fottuto, perché gli americani non sono scemi e nella messa in stato d’accusa hanno scritto “furto di password segreta militare con tentativo di crackare computers militari” e non “pubblicazione di…” proprio per aggirare l’ostacolo della sacra libertà di stampa – è a marcire in galera assieme alla Whistleblower Chelsea Manning. L’opinione pubblica su questo mormoricchia, fa smorfiette (cioè fa l’opinione pubblica, cioè non fa quasi un cazzo), ma la prode UE del Politically Correct deve farsi vedere attenta! E che fa? S’inventa una legge bufala, farlocca come è quasi impossibile immaginare, e la sbandiera su tutti i giornali e Tv come “Ah! vedete? Noi le soffiate dei Whistleblowers alla stampa a fin di bene le prendiamo sul serio!”, cioè promulga la Direttiva per la Protezione dei Whistleblowers. Questo col fiero tripudio dei parlamentari UE del 5Stelle, che più poverini di così non si può. Ma il tutto è una presa per il culo di una tale schifezza che fatico a scrivere, tipica cosmesi della Commissione Europea come fanno da 25 anni.
Ecco come l’hanno pensata:
1) La Direttiva UE da oggi proteggerà i Whistleblowers solo a patto che denuncino porcate in violazione di leggi della UE, ma solo secondo 10 tipologie di leggi, e queste 10 escludono, per esempio, reati di corruzione politica nazionale o vendite illegali di armi a Paesi in guerra.
2) La Direttiva UE non – ripeto – NON proteggerà Whistleblowers rifugiatisi in Europa dopo aver svelato orrori commessi da Paesi extra europei secondo leggi non europee.
3) La Direttiva UE protegge i Whistleblowers (male) MA NON PROTEGGE GIORNALISTI ED EDITORI, cioè come se uno Stato offrisse protezione ai pentiti di Mafia ma ignorasse la protezione dei Magistrati di Mafia.
4) La Direttiva UE prescrive come deve comportarsi un Whistleblower quando vuole svelare una porcheria dei Poteri, se lui/lei poi desiderano protezione dalla Direttiva. Prima cosa deve denunciare la porcheria scoperta al suo… al suo?… datore di lavoro, che è quello al cui interno è stata fatta, ma più spesso è quello che la fa. Poi deve aspettare 3 mesi. Se nulla viene fatto, allora può denunciare allo Stato interessato. Da qui aspetterà altri 6 mesi. E se nulla accade, solo a questo punto può rivolgersi alla stampa ed essere protetto dalla Direttiva. Ma parliamo di una stampa che poi la Direttiva NON protegge da conseguenze legali. Vi rendete conto? la demenza di sta cosa?…
Sarebbe come se nel caso di Chelsea Manning la UE le avesse detto: “Hai prove delle atrocità militari americane sui civili iracheni e afghani? Bè, dillo al tuo datore di lavoro che è l’esercito americano, poi aspetta 3 mesi, e se non succede niente puoi dirlo al Pentagono, poi aspetta altri 6 mesi e se non succede niente allora puoi confidare tutto a Wikileaks”. Sarebbe come se nel caso di Edward Snowden la UE gli avesse detto: “Hai scoperto lo spionaggio globale della NSA? Bè, dillo al tuo datore di lavoro che è la NSA, poi aspetta 3 mesi, e se non succede niente puoi dirlo al Congresso e alla Casa Bianca, poi aspetta altri 6 mesi e se non succede niente allora puoi confidare tutto al The Guardian e al New York Times”. Ulteriori commenti offenderebbero l’intelligenza di un kiwi con l’insegnante di sostegno.
5) La Direttiva UE lascia al Whistleblower un solo caso in cui lui/lei può rivolgersi direttamente alla stampa senza passare per la farsa demente descritta sopra: lui/lei dovranno saper dimostrare che esiste una congiura di omertà fra il datore di lavoro e lo Stato in cui opera. Facilissimo no?
6) La Direttiva UE si applica a tutti gli Stati Membri della UE, ma… NON alle Istituzioni della UE, cioè alla Commissione, al Consiglio dei Ministri, e al Parlamento. Ma va là?
Guardate, non aggiungo altro, sarebbe un insulto alla vostra pazienza. Ecco la bella UE ‘dei diritti’ finti come Giuda, ecco come sempre agisce da Maastricht in poi, ecco a cosa serve sto Parlamento europeo, mentre il vero giornalismo per l’Interesse Pubblico è ormai morto dopo l’arresto di Chelsea Manning, Julian Assange e l’esilio di Edward Snowden.
Il 5S ha avuto un anno di governo per offrire ad Assange asilo politico, ma si sono cagati addosso i ragazzetti di Casaleggio. Ora vi prendono per il culo vantandosi di aver votato al Parlamento UE sta patetica schifezza che qui a Londra prende il nome di Too little, Too late.
Vi siete resi conto che scrivo pochissimo. Infatti non so quasi più che dire in un’Italia che non è più neppure alla soglia di sopravvivenza dell’encefalo, e in un mondo dove la libera dialettica viene trattata come un reato penale da letteralmente tutti. Poi dopo Greta Thunberg è finita la vita intelligente sulla Terra.
Mi spiace, ho resistito 36 anni.

Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: https://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=2138
19.04.2019

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