sabato 23 luglio 2016

Alfano, i super poliziotti e… l'Avtomat Kalashnikov, l'Osservatore d'Italia intervista Tonelli

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Un fucile d'assalto economico, maneggevole, equilibrato, scevro da inceppamenti, che spara una micidiale cartuccia cal. 7,62x39
di Roberto Ragone
Di questi giorni la dichiarazione del Ministro dell’Interno Alfano, riportata da alcuni quotidiani, in relazione alla recente strage di Nizza, e in più agli episodi di terrorismo 'fai da te' che si stanno verificando in Europa. In pratica il Ministro esorta gli appartenenti alle forze di Polizia ad essere in servizio anche durante i turni di riposo, cosa questa che che già succede da anzitempo, da parte di agenti di Polizia e di Carabinieri, specialmente nel corso di rapine a supermercati e uffici postali. Secondo Alfano, non bisogna lasciare a casa la pistola d’ordinanza, ma averla sempre con sé. Il Ministro parla di poliziotti ‘super armati’, facendo intendere che oggi i singoli agenti siano dotati di armi più efficienti di quelle ormai obsolete di cui disponevano quando Gianni Tonelli, segretario del SAP, ha intrapreso il suo chilometrico sciopero della fame. Non sono molti quelli che vanno in giro disarmati, ma crediamo che il senso di responsabilità di un agente di P. S. sia sufficiente a spingerlo ad essere sempre efficiente ed armato, visti i tempi. 

Di questo abbiamo, come al solito, voluto chiedere un parere al segretario del SAP  Gianni Tonelli.


Dottor Tonelli, quando Alfano dice che i poliziotti devono essere super armati, questo è un effetto del suo sciopero della fame, vi hanno dato armamenti nuovi, oppure è una fantasia del Ministro?
Evidentemente Alfano voleva intendere che i poliziotti sono armati delle migliori intenzioni, della migliore volontà e del miglior spirito di servizio verso la comunità, forse anche in maniera un po’ irresponsabile, perché non si tirano indietro, nonostante la situazione sia come quella di prima. I caschi sono marci, i giubbotti antiproiettile sono scaduti, e quelli che sono stati distribuiti in sostituzione di quelli scaduti sono inidonei a fermare palle sparate in armi lunghe,(AK47, ndr) oramai di uso comune  presso non solo i terroristi, ma anche nella criminalità organizzata e dalla criminalità comune, come dimostrano gli ultimi colpi che hanno cercato di fare, come l’assalto al caveau della Mondialpol a Sassari, e ai due furgoni postali a Cesena e a Pescara. Forse Alfano intende questo quando parla di poliziotti super armati.

Si parla tanto di accorpamenti. Addirittura i Carabinieri verrebbero accorpati alla Polizia, formando insieme un corpo di Polizia di secondo livello. Lei che può dire in merito?
Che ci sia un’anomalia nel sistema Italia, dove ci sono sette Corpi di Polizia, cinque dello Stato e due degli Enti locali, è indiscutibile e indubbio che si debba procedere ad una razionalizzazione. Piuttosto che accorpare Carabinieri e Polizia, manterrei questi due Corpi e vedrei di lavorare su tutti gli altri, tranne uno solo, quello della Polizia Locale. E’ comunque indiscutibile che bisogni procedere ad una razionalizzazione, perché mancano 45.000 uomini, abbiamo degli enormi problemi logistici, quindi, se non si vuole provvedere con dei tagli lineari che non fanno altro che debilitare tutto l’apparato, dobbiamo sicuramente mettere mano ad una riforma. Mantenere in una città otto centrali operative, otto sistemi di scritture contabili, otto uffici del personale, otto uffici per il vestiario, otto uffici per gli automezzi, otto mense, eccetera eccetera eccetera, ha un significato soltanto campanilistico, oppure serve solo a preservare gli interessi delle gerarchie per innestare percorsi di carriera e mantenere prebende, privilegi e posizioni di potere. 

Per concludere: a prescindere dai tempi in cui viviamo, quando per andare ad assistere ad uno spettacolo pirotecnico si può perdere la vita, come è accaduto a Nizza, possiamo facilmente rilevare che le 'superarmi' di cui parla l'onorevole Alfano sono solo una sua buona intenzione, e questo nonostante le varie indicazioni e richieste di un ammodernamento delle forze di P. S. pervenute al Ministro da più parti. Che poi siano stati distribuiti giubbotti antiproiettile insufficienti sotto il profilo della balistica terminale, questo denota assoluta mancanza di preparazione. E' noto a tutti, basta leggere i giornali o seguire le notizie in TV, che sia la malavita, più o meno organizzata, che i terroristi adoperano un'arma che viene ancor oggi prodotta in Russia in milioni di pezzi, il famigerato AK 47, abbreviazione di Avtomat Kalashnikov, anno di nascita 1947. Arma progettata da un signore che si chiamava Mikhail Kalashnikov, un fucile d'assalto economico, maneggevole, equilibrato, scevro da inceppamenti, che spara una micidiale cartuccia cal. 7,62x39, ed è oggi reperibile facilmente sul mercato clandestino, dato che tutte le guerre in cui si è adoperato ne hanno messo a disposizione una riserva praticamente illimitata, a cominciare dalla ex-Jugoslavia. Sarebbe bene che i giubbotti antiproiettile in dotazione alla Polizia, e non solo, fossero adeguati a questo tipo di armamento. Non si può risparmiare sulla pelle degli agenti delle forze dell'ordine. Una vita umana vale sicuramente molto di più della differenza di prezzo fra un giubbotto antiproiettile destinAto a fermare palle di pistola e di uno che possa neutralizzare una cartuccia come quella dell'AK 47.
fonte http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=7763

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