GEORGE SOROS – LA “SOROS FUND MANAGEMENT”
HA FATTO GRANDI CAMBIAMENTI AL PROPRIO PORTAFOGLIO
NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2016, INVESTENDO UNA
QUOTA DI 14,9 MILIONI DI EURO NELLAGOLDMAN SACHS
La “Soros Fund Management” che, come suggerisce il nome, gestisce il patrimonio personale del
controverso miliardario George Soros, secondo quanto riportato dalla “CNCB“, ha acquisito partecipazioni
per 14,9 milioni di Euro in Goldman Sachs e per 3,9 milioni di Euro in Bank of America.
Goldman Sachs e altre società finanziarie, godranno di grandi quantità di investimenti dopo la vittoria
di Donald Trump alle elezioni presidenziali; le promesse del neo Presidente di tagli fiscali e
deregolamentazione, hanno reso il settore finanziario una scommessa sicura per gli investitori,
entusiasti all’idea di veder naufragare il “Dodd-Frank Act”, voluto dall’Amministrazione Obama
all’indomani della crisi finanziaria del 2008, passata alla storia con il nome di“crisi dei mutui subprime”.
controverso miliardario George Soros, secondo quanto riportato dalla “CNCB“, ha acquisito partecipazioni
per 14,9 milioni di Euro in Goldman Sachs e per 3,9 milioni di Euro in Bank of America.
Goldman Sachs e altre società finanziarie, godranno di grandi quantità di investimenti dopo la vittoria
di Donald Trump alle elezioni presidenziali; le promesse del neo Presidente di tagli fiscali e
deregolamentazione, hanno reso il settore finanziario una scommessa sicura per gli investitori,
entusiasti all’idea di veder naufragare il “Dodd-Frank Act”, voluto dall’Amministrazione Obama
all’indomani della crisi finanziaria del 2008, passata alla storia con il nome di“crisi dei mutui subprime”.
Esiste una locuzione colloquiale, in inglese che indica una scelta apparentemente libera che in realtà
è obbligatoria: la “scelta di Hobson“.
Thomas Hobson era il gestore di una stalla che affittava cavalli ai viaggiatori; quando alcuni clienti
iniziarono a richiedere continuamente dei particolari cavalli, Hobson, per evitare che alcuni animali venissero
sfruttati troppo, decise di introdurre un sistema di rotazione, posizionando i cavalli più riposati vicino
all’ingresso e rifiutandosi di farli uscire se non nel giusto ordine. Egli insisteva perché i clienti prendessero
il cavallo più vicino alla porta della stalla o non ne prendessero nessuno.Anche Henry Ford vendette la “Ford Modello T” usando la famosa scelta di Hobson: la vettura era
disponibile in una modesta gamma di colori ma la produzione rapida richiedeva una vernice
che asciugasse velocemente e l’unica disponibile, all’epoca, era quella di colore nero.
è obbligatoria: la “scelta di Hobson“.
Thomas Hobson era il gestore di una stalla che affittava cavalli ai viaggiatori; quando alcuni clienti
iniziarono a richiedere continuamente dei particolari cavalli, Hobson, per evitare che alcuni animali venissero
sfruttati troppo, decise di introdurre un sistema di rotazione, posizionando i cavalli più riposati vicino
all’ingresso e rifiutandosi di farli uscire se non nel giusto ordine. Egli insisteva perché i clienti prendessero
il cavallo più vicino alla porta della stalla o non ne prendessero nessuno.Anche Henry Ford vendette la “Ford Modello T” usando la famosa scelta di Hobson: la vettura era
disponibile in una modesta gamma di colori ma la produzione rapida richiedeva una vernice
che asciugasse velocemente e l’unica disponibile, all’epoca, era quella di colore nero.
Probabilmente ci sarà capitato molte volte di trovarci di fronte ad una finta scelta senza che ne rendessimo
conto; l’élite al potere utilizza costantemente e su scala globale, la scelta di Hobson, convincendoci di aver
preso una decisione ma scegliendo sempre e comunque al posto nostro.
conto; l’élite al potere utilizza costantemente e su scala globale, la scelta di Hobson, convincendoci di aver
preso una decisione ma scegliendo sempre e comunque al posto nostro.
Dopo una campagna all’insegna della critica all’establishment e ai poteri forti, l’uomo del popolo
Donald Trump, per una delle caselle più delicate del suo esecutivo, quella di Segretario del Tesoro,
ha scelto l’ex banchiere di Goldman Sachs Steven Mnuchin che, dalla crisi
dei mutui subprime, guadagnò qualcosa come 2 miliardi di Dollari; lo stesso Mnuchin più volte
socio d’affari di George Soros; lo stesso George Soros che ha speso centinaia di milioni per finanziare
azioni di protesta contro Donald Trump, salvo arricchirsi dalle scelte di quest’ultimo.
Donald Trump, per una delle caselle più delicate del suo esecutivo, quella di Segretario del Tesoro,
ha scelto l’ex banchiere di Goldman Sachs Steven Mnuchin che, dalla crisi
dei mutui subprime, guadagnò qualcosa come 2 miliardi di Dollari; lo stesso Mnuchin più volte
socio d’affari di George Soros; lo stesso George Soros che ha speso centinaia di milioni per finanziare
azioni di protesta contro Donald Trump, salvo arricchirsi dalle scelte di quest’ultimo.
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