giovedì 30 novembre 2017

L’intesa tra Turchia, Iran e Qatar si beffa della NATO saudita

M.K. Bhadrakumar, Asia Times 28 novembre 2017La politica mediorientale ha appena assistito a due eventi contrastanti. A Riyadh si teneva una riunione dei ministri della Difesa della Coalizione militare antiterroristica (IMCTC). Il giorno precedente, a Teheran, l’accordo “commerciale” trilaterale veniva firmato da Iran, Turchia e Qatar. Lo spettacolo dell’IMCTC ha superato il modesto evento di Teheran per pompa e pubblicità mediatica. Eppure è quest’ultimo che va seguito. La nuova alleanza militare è stata chiamata frettolosamente “NATO araba”, ma non è né araba né un’alleanza. La sua struttura è data dal Pakistan, ma i pachistani sono razzialmente affini agli indiani del nord. La vera Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico si formò su una solida piattaforma geopolitica e ideologica e fornì l’avanguardia della strategia del contenimento occidentale contro l’URSS. Ma la percezione della minaccia dell’IMCTC è dovuta a un fenomeno proteiforme, non statale che muta nel mondo musulmano stesso. L’Arabia Saudita ha storicamente fama di principale incubatore di “terroristi islamici”, ma la sua attuale situazione è quella degli uccelli che ritornano a casa. Un’economia in grave difficoltà, con riserve valutarie che si esauriscono rapidamente; una infida lotta di successione che fa a pezzi la famiglia reale; segni di risentimento nella dirigenza religiosa profondamente conservatrice che tradizionalmente legittima i governanti; tensioni sociali profondamente radicate che producono richieste di “riforma” e apertura; disordini nelle province orientali ricche di petrolio. Il suolo saudita è fertile per gli islamisti. Allo stesso modo, c’è il complicato ambiente estero: emancipazione sciita in Iraq; pantano nello Yemen; sconfitta in Siria; perdita del Libano verso Hezbollah; impennata iraniana “post-sanzione”; volatilità nel mercato petrolifero e riluttanza statunitense a sostenere il regime saudita su qualsiasi sconvolgimento interno. L’Arabia Saudita non affronta la minaccia di aggressioni estere. Quindi, quanto è utile l’IMCTC nell’allontanare un nemico nella stessa Arabia Saudita? Ancora una volta, i Paesi dell’IMCTC entreranno in guerra con l’Iran per ristabilire la preminenza saudita nel Medio Oriente? La maggior parte dei Paesi dell’IMCTC proviene dalle terre lontane di Maghreb, Africa e Asia centrale ed ha relazioni amichevoli con l’Iran. (Persino il Pakistan sembra desideroso di voltare pagina con l’Iran). In poche parole, l’IMCTC è l’ultima manifestazione dell’approccio saudita nel gettare denaro per scacciare un problema. Ma la crisi oggi è esistenziale e l’IMCTC dà un falso senso di sicurezza. Il servizio fotografico a Riyadh richiamava alla mente lo Shah delle festività persiane del 1971 in occasione del 2500esimo anno della fondazione dello Stato imperiale a Persepoli, proprio mentre il nemico bussava alle porte. Al contrario, l’accordo Iran-Turchia-Qatar, firmato a Teheran era un evento di basso profilo, ma la sua sostanza sicuramente influenzerà la sicurezza regionale e internazionale.
L’accordo, firmato da tre oscuri ministri del Commercio che non fanno notizia nei media occidentali, prevede la creazione di un “gruppo di lavoro comune per facilitare il transito delle merci tra i tre Paesi” affrontando “gli ostacoli al traffico di merci da Iran e Turchia al Qatar”. Questo può sembrare un modesto sforzo per snellire la logistica commerciale verso il Qatar, che non può più avvenire via terra attraverso l’Arabia Saudita. Ma è estremamente simbolico, a significare la sfida strategica di Doha verso la leadership regionale saudita, e il sostegno aperto di Ankara e Teheran. L’alleanza di Doha con Teheran era apparentemente la ragione iniziale dell’ira saudita, ma Qatar e Iran ora sfoggiano una vera e propria alleanza, mettendo a repentaglio la coesione del Consiglio di cooperazione del Golfo, poiché anche l’Iran gode di cordiali legami con Oman e Quwayt. Su un piano più ampio, l’approfondimento dei legami tra Russia, Turchia e Iran, nel contesto della comune antipatia per gli Stati Uniti, fornisce già la via d’uscita di Teheran dall’isolamento regionale. E i rapporti dell’Iran con Qatar e Turchia, Paesi sunniti, smaschera la campagna di Riyadh per dare una coloritura settaria alla frattura con Teheran. Fondamentalmente, l’alleanza Turchia-Iran-Qatar ripristina l’equilibrio nel Medio Oriente musulmano sfidando apertamente la leadership dell’Arabia Saudita La vicinanza tra Qatar e Iran ha profonde implicazioni per i mercati energetici globali. Russia, Iran e Qatar rappresentano il 55% delle riserve di gas comprovate nel mondo. I tre Paesi sono protagonisti del forum dei Paesi esportatori di gas. Inoltre, l’Iran “condivide” il giacimento gasifero South Pars (che rappresenta il 27% delle riserve iraniane) col Qatar e, naturalmente, la Russia approfondisce la presenza nel settore energetico iraniano. Il Qatar domina i mercati del GNL dagli anni 2000. Ma la Russia rafforza la produzione di GNL istituendo la struttura di Jamal (che dovrebbe essere pienamente funzionante entro il 2020) e anche l’Iran guarda a un futuro da esportatore di GNL.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è deciso ad espandere la produzione di GNL negli USA ma, di sicuro, il mercato mondiale del GNL è affollato. La quasi alleanza tra Russia, Iran e Qatar può quindi seriamente danneggiare i piani di Trump per le esportazioni di GNL statunitense. Ciò aumenta anche la sensibilità degli Stati Uniti verso le 6500 truppe stanziate in Qatar, che ospita il quartier generale regionale del Comando Centrale degli Stati Uniti presso l’al-Udayd Airbase. Vi sono anche le tempestose relazioni USA-Turchia, ed anche la Turchia ha una base militare in Qatar. Nel frattempo, a settembre veniva inaugurato un nuovo porto gigantesco in Qatar, porta d’accesso dell’Iran, proprio di fronte al canale navigabile, incrementando il commercio, mentre la Coppa del Mondo del 2022 della FIFA si avvicina. L’Iran, inoltre, offre lo spazio aereo per reindirizzare i voli della Qatar Airways verso Europa ed Americhe. L’Iran spera di attirare investimenti del Qatar. Si parla persino di quotare un giorno il debito del governo iraniano, coi buoni del tesoro, sulla Borsa del Qatar. Basti dire che, in termini geopolitici, la nascente alleanza col Qatar da all’Iran una notevole profondità strategica. L’Iran ha una storia di sconfitte inflitte ai sauditi attraverso un mix di intelligenza ed astuzia, proiettato con la diplomazia, e sembra che si stia ripetendo. Fondamentalmente, tuttavia, l’alleanza Turchia-Iran-Qatar ripristina l’equilibrio di forze nel Medio Oriente sfidando apertamente la leadership dell’Arabia Saudita.Traduzione di Alessandro Lattanzio

https://aurorasito.wordpress.com/2017/11/30/lintesa-tra-turchia-iran-e-qatar-si-beffa-della-nato-saudita/

Nessun commento:

Posta un commento

Rotterdam - Disinformazione democratica

    Rotterdam - Disinformazione democratica Nei giorni scorsi tutte le televisioni (ad iniziare dal TG di SKY) e i giornali (e non soltanto...