Sempre più evidente che abbiamo creato una società profondamente malata.
Chi scrive questi articoli ed esegue ricerche come quelle presenti nell’articolo di vanity fair sono solo degli psicopatici che meritano l’inferno. Questa è la scienza per chi ancora non l’avesse ancora compreso.
Da una parte incentivano a non fare figli e dall’altra agevolano lo spostamento selvaggio di milioni di persone da una nazione all’altra con il solo fine di METICCIARE la popolazione per dominarci meglio. Il PIANO KALERGI!
Vanity Fair è una rivista statunitense pubblicata a partire dalla Condé Nast Publications.Condé Nast Publications è una casa editrice statunitense controllata del gruppo Advance PublicationsIl gruppo Advance Publications appartiene alla famiglia di Samuel Irving Newhouse Jr. (morto 45 giorni fa).Samuel Irving Newhouse Jr. era figlio di Samuel Irving Newhouse Sr. e Mitzi Epstein.Samuel Irving Newhouse Sr. nato con il nome di Solomon Isadore Neuhaus era figlio di migranti del centro Europa, Meier Neuhaus e Rose Arenfeldt.I soliti aschenaziti del favoloso secolo ebraico.E cosa ci riserva di bello nell’ultimo numero, Vanity Fair?FACCIAMOCI DUE DOMANDE SU CHI DECIDE LE “NOSTRE” DECISIONIL’obiettivo neanche tanto nascosto è innescare crisi demografiche per obbligare le nazioni a dare/ricevere ondate migratorie e sciogliersi in una moltitudine disaggregata, attraversata costantemente da tensioni interne.Dove una esigua minoranza possa comandare agevolmente la maggioranza senza le interferenze della maggioranza stessa.Come negli Stati Uniti dove il 2% domina incontrastato il 98%.Al contrario di quanto accaduto in Francia, Germania e Inghilterra dove questa minoranza (e non del 2% ma addirittura del 10%), ha penato dannatamente per imporre la propria volontà. Attraverso una guerra di logoramento durata almeno due secoli.Guerra decisa quando il grande paese multietnico (quello dove il 2% domina incontrastato il 98%), ha messo in riga le Nazioni d’Europa.Le Nazioni proteggono dall’arbitrio dei pochi.La Sovranità è una risorsa.Non so come finirà.
Credo male.
https://disquisendo.wordpress.com/2017/12/16/piano-kalergi-non-fare-figli-per-agevolare-il-meticciato-e-dominare-meglio/Dall’impatto sul surriscaldamento globale, agli svantaggi professionali. Dagli effetti sulla salute a quelli sulle amicizie: ecco gli studi che danno ragione a chi rinuncia a mettere al mondo un erede
La prossima volta che qualcuno vi chiederà perché non volete figli, potrete rispondere chiamando in causa la scienza. Ci sono ben sette ragioni per cui, secondo altrettanti studi, chi rinuncia a mettere al mondo un erede fa la scelta più opportuna, per se stesso e per il resto del mondo. Eccole.1. Avere un figlio contribuisce al surriscaldamento globale
Travis Rieder, direttore del Master in Bioetica e ricercatore presso l’Istituto di Bioetica Berman, sostiene che avere un figlio contribuisce al cambiamento climatico e, di conseguenza, tutti dovrebbero considerare l’ipotesi di avere meno figli.Rieder cita una ricerca della Oregon State University, secondo cui avere un bambino in meno avrebbe un grande impatto sulle emissioni di anidride carbonica, e quindi sarebbe una delle cose migliori che si possono fare per l’ambiente. Permetterebbe di ridurre il consumo di energia per la casa, per i viaggi, per le scelte alimentari e altre attività di routine che provocano emissioni di anidride carbonica.2. I genitori, e in particolare le madri, subiscono pregiudizi sul posto di lavoro
«La maternità fa presupporre che le donne siano meno competenti e meno impegnate nelle loro carriere – si legge in un recente rapporto di LeanIn.Org e McKinsey & Company -. Di conseguenza, sono tenute a raggiungere standard più elevati e hanno minori opportunità». La ricerca menziona uno studio della Cornell University, secondo cui i datori di lavoro tendono a discriminare le madri. Per l’indagine, i ricercatori hanno inviato ai datori di lavoro alcuni curricula falsi, quasi identici, con una differenza importante: alcuni indicavano che il candidato faceva parte di un’associazione di genitori e insegnanti. Mentre i candidati uomini che nel curriculum menzionavano l’associazione venivano cercati più spesso degli altri, le donne che alludevano alla genitorialità in questo modo avevano la metà delle probabilità di essere selezionate rispetto alle altre. Allo stesso tempo, i candidati padri sono stati autorizzati a entrare a lavorare più tardi rispetto ai non padri.3. Puoi guadagnare meno se sei madre
«Per la maggior parte degli uomini la paternità si traduce in un bonus salariale; per la maggior parte delle donne la maternità si traduce in una penalizzazione salariale»: Jonathan Cowan, presidente del gruppo di ricerca Third Way, e la dottoressa Elaine C. Kamarck, hanno condotto l’indagine The Fatherhood Bonus e The Motherhood Penalty: Parenthood e Gender Gap in Pay. In uno studio accademico, l’autrice Michelle J. Budig, professore all’Università del Massachusetts-Amherst, scrive che «mentre il divario retributivo di genere è diminuito, quello legato alla genitorialità è in aumento». Nei suoi 15 anni di ricerche sul tema, Budig ha scoperto che, in media, gli uomini guadagnano il 6% in più quando hanno e vivono con un bambino, mentre le donne guadagnano il 4% in meno per ogni figlio.4. I rapporti di amicizia cambiano inevitabilmente dopo la nascita di un bambino, a volte anche in peggioQuando la rivista Child ha intervistato circa 1.000 genitori, quasi la metà dei papà e delle mamme intervistati ha dichiarato di avere avuto meno amici dopo la nascita dei figli. E mentre il 69% delle donne e il 67% degli uomini erano soddisfatti delle loro amicizie prima di avere bambini, solo il 54% delle donne e il 57% degli uomini hanno dichiarato di sentirsi così anche dopo. Un fattore in gioco potrebbe essere il tempo. Prima di avere figli, le donne passavano 14 ore alla settimana con gli amici, mentre gli uomini in media 16. Dopo i bambini, le ore sono scese a cinque per le donne e sei per gli uomini. Un altro fattore è l’inevitabile cambiamento in ciò che le persone vogliono dalle loro amicizie. Ad esempio, quasi tutte le donne intervistate hanno dichiarato che prima cercavano gli amici per il divertimento. Ma, dopo essere diventate mamme, solo la metà la pensavano ancora così. La maggior parte delle intervistate ha dichiarato di cercare soprattutto amici con cui confidarsi, dopo avere avuto figli.5. I matrimoni tendono alla crisi dopo la nascita di un bambinoI ricercatori hanno concluso che la genitorialità tende ad avere un impatto negativo sulla soddisfazione coniugale per via dei conflitti che nascon dalla riorganizzazione dei ruoli nel matrimonio e dalla limitazione della libertà dei genitori. Lo studio ha anche indicato che più bambini ci sono nella famiglia, minore è la soddisfazione coniugale dei genitori.6. I genitori tendono ad essere meno sani rispetto ai non genitori
John Dick, fondatore di CivicScience, una piattaforma che ha raccolto oltre 1 milione di risposte al sondaggio Parental Status, scrive che «i non genitori tendono a condurre stili di vita più sani rispetto ai genitori». Secondo i risultati del sondaggio, i non genitori hanno il 75% in più di probabilità di dormire in media più di otto ore ogni notte, mentre i genitori hanno il 29% in più di probabilità di dormirne meno di sei. Non sorprende che i genitori abbiano il 28% in più di probabilità di bere caffè ogni giorno rispetto ai non genitori. I non genitori hanno anche il 73% di probabilità in più rispetto ai genitori non mangiare mai nei fast food e il 38% di probabilità in più di fare ginnastica in palestra una volta (almeno) alla settimana, mentre i genitori hanno il 17% in più di probabilità di non fare mai esercizio, il 10% in più di considerarsi sovrappeso e il 54% in più di fumare sigarette ogni giorno, rivela Dick.7. Avere un figlio potrebbe avere un impatto negativo sulla felicità di un genitore
Come spiega la ricercatrice Sonja Lyubomirsky, i giovani genitori e i genitori con bambini piccoli tendono ad essere particolarmente infelici. Precisa, però, che «tutti i tipi di genitori hanno riferito che la loro vita ha più significato rispetto a quella dei loro omologhi senza figli, suggerendo che i benefici della genitorialità potrebbero essere più ineffabili delle piccole gioie quotidiane».
Nessun commento:
Posta un commento