martedì 12 dicembre 2017

VACCINAZIONI FUORILEGGE









di Gianni Lannes

L'Italia ha solo eseguito ancora una volta un ordine d'oltre Atlantico, al fine di annichilire la nostra infanzia e gioventù. Comunque, in punta di diritto, dopo il verdetto negativo della Consulta la partita non è affatto chiusa. Anzi, potremmo dare anche lo scacco al re, e infine infliggergli lo scacco matto. Le pronunce di rigetto non equivalgono a sentenze di conformità costituzionale della legge impugnata: si limitano infatti a dichiarare infondata la questione presentata in relazione ai parametri chiamati in causa dalla regione Veneto e da alcune associazioni.

Ora, a ben vedere, alla luce di un significativo pronunciamento della stessa Consulta risalente al 2007, è possibile trovare dei profili che consentano di riportare in un lampo la legge 119 del 31 luglio 2017, nonché il decreto legge 73 del 7 giugno scorso dinanzi al giudice della legittimità costituzionale, al fine di stracciare questa norma liberticida. 

In primo luogo il decreto 73 è stato trasmesso con un giorno di ritardo al Senato (8 giugno), attestano i documenti parlamentari, e la Gazzetta Ufficiale, in evidente violazione dell’articolo 77. 

La Costituzione Italiana stabilisce che la via dell’imposizione terapeutica vada percorsa esclusivamente con lo strumento della legge ordinaria. Quindi non un mero decreto legge, e tantomeno la sua legge di conversione. Perché soltanto una legge ordinaria, nata e approvata in Parlamento, può garantire la composizione e il bilanciamento degli interessi.

Il primo ministro pro tempore Gentiloni ha dichiarato che il decreto Lorenzin veniva promulgato non in forza di uno stato di emergenza, bensì per uno stato di preoccupazione; lo stesso presidente abusivo del consiglio aveva precisato il 19 maggio 2017: "non c'è alcuna epidemia". Ma allora chi vogliono prendere in giro i camerieri italidioti dello zio Sam? Ora, se c’è mera preoccupazione ma non stato di emergenza, è evidente che latitano quei presupposti fondamentali, anzi imprenscindibili, di straordinarietà, urgenza e necessità che legittimano l'attuale governo (senza alcun consenso elettorale) alla decretazione. Una carenza di presupposti che nemmeno la predetta legge di conversione del decreto può sanare: se i presupposti giustificativi mancano all'origine, infatti, significa che il decreto legge non aveva legittimità; di conseguenza anche la legge di conversione è illegittima. Inoltre, il decreto legge, essendo promulgato dall’esecutivo per intervenire in una situazione straordinaria, con urgenza e necessità, deve spiegare effetti che poi siano calmierabili. Però gli effetti della vaccinazione, fino a prova contraria, sono scientificamente irreversibili, e quindi sia il decreto legge, che la legge di conversione sono illegittimi.

Infine, la tutela della salute collettiva deve rispettare la tutela della salute individuale. Una legge che imponga un eventuale trattamento sanitario deve contemperare i due interessi, consentendo una modalità per verificare che i vaccini obbligatori non mettano a repentaglio la salute individuale. Il sottosegretario Davide Faraone in una trasmissione dell'emittente televisiva La7 ha detto: "si tratta di una sperimentazione". Ce n'è abbastanza per mandare sotto processo l'intero esecutivo, accompagnato dall'inquilino del Quirinale e da tutti i disonorevoli. Ma vogliamo davvero che usino i nostri figli alla stregua di cavie? 

riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/11/vaccini-guerra-ai-bambini.html 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/11/vaccini-una-legge-fuorilegge.html 

fonte http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/12/vaccinazioni-fuorilegge.html#more

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