Lo rivelano gli atti de-secretati del National Archives Usa
“Ce lo chiede l’Europa”. Quante volte abbiamo sentito questa giustificazione davanti a richieste quasi sempre legate a tagli e sacrifici, conseguenza delle politiche di austerity imposte da Bruxelles dopo la crisi dei debiti sovrani; ebbene, da ora si potrebbe tranquillamente dire “ce lo chiede l’America”. perchè l’Unione Europea, come dimostrano alcuni documenti de-secretati del National Archives Usa, è innanzitutto un progetto di matrice americana e della Cia.
I documenti emersi 16 anni fa negli Archivi nazionali degli Stati Uniti grazie aal ricercatore della Georgetown University Joshua Paul, riesumati in Gran Bretagna durante la campagna elettorale del referendum sulla Brexit e in Italia da Maria Antonietta Calabrò per il sito formiche.net, parlano chiaro: l’Europa è un’invenzione della Cia, e la Brexit è solo l’ultima conseguenza di una serie di mosse politiche partite da molto lontano, dal secondo dopoguerra, quando il mondo aveva altre logiche e ogni singolo stato europeo altro non era che una pedina della partita a scacchi giocata tra America e Unione Sovietica.
LA STORIA – Le carte dimostrano che furono il segretario di Stato di Eisenhower, John Foster Dulles, e la Cia (Central Intelligence Agency), all’epoca diretta da suo fratello Allen, a “creare” l’Europa e a spingere la Gran Bretagna a farsi carico del disegno europeo, per giocare un ruolo antisovietico negli anni Cinquanta e Sessanta, cruciali per la Guerra Fredda. In quell’ottica i servizi segreti americani organizzarono una campagna, negli anni Cinquanta e Sessanta, per porre le basi di un’Europa unita, fondando e dirigendo in prima personail Movimento federalista europeo.
Un memorandum del 26 luglio 1950 (firmato dal generale Donovan, capo dell’Oss, precursore della Cia) dava istruzioni per mettere in atto una campagna per promuovere la creazione del Parlamento europeo. Il principale strumento di influenza americana fu l’Acue (il Comitato americano per l’Europa unita) che finanziò il Movimento europeo, l’organizzazione federalista più importante negli anni del Dopoguerra che contava tra i suoi “presidenti onorari” personaggi del calibro di Winston Churchill, Konrad Adenauer, Léon Blum e Alcide de Gasperi.
Particolare attenzione, da parte Usa, fu dedicata alla Gran Bretagna, l’alleato più fedele. I documenti provano i finanziamenti al Centro studi del francese Jean Monnet, che giocò un ruolo fondamentale per far entrare nella Cee la Gran Bretagna.
I PADRI FONDATORI – Ne esce pesantemente ridimensionata l’immagine di alcuni di quelli che ancora oggi vengono considerati ‘padri nobili’ del progetto europeo. I leader del Movimento europeo – il polacco cattolico Józef Retinger, Schuman e l’ex primo ministro Paul-Henri Spaak – erano tutti finanziati dagli sponsor istituzionali americani, padri di un’Europa succube di Washington.
L’EURO – L’Acue a sua volta era finanziato ufficialmente dalle Fondazioni Rockefeller e Ford e da altri gruppi economici che facevano capo al governo Usa nella fase in cui prese corpo la Comunità economica europea e successivamente la Comunità europea. Ma anche il Dipartimento di Stato giocò un ruolo diretto. Un memo della sezione Europea, datato 11 giugno 1965, consigliò il vicepresidente della Comunità europea, Robert Marjolin, di perseguire l’Unione monetaria. E così via, fino agli anni più recenti e all’istituzione della moneta unica, l’euro.
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