lunedì 1 gennaio 2018

Il New York Times: «Le bombe italiane vendute a Riad usate sui civili nello Yemen»



Roma - «Bombe italiane, morti yemenite»: così titola il New York Times, che ha pubblicato online un video reportage sulla vendita all’Arabia Saudita di armi prodotte in uno stabilimento della Sardegna. Armi che, riporta il giornale mostrando alcune immagini, verrebbero usate anche contro civili inermi nello Yemen, Paese martoriato dalla guerra civile. Il servizio ricostruisce minuziosamente il percorso che dal cuore della Sardegna conduce in Arabia Saudita dove vengono esportate le bombe poi lanciate in Yemen.
Nonostante il governo italiano abbia più volte assicurato che non ci sia nessuna attività illegale dietro la vicenda, il Nyt solleva dubbi sul fatto che l’Italia possa violare sia le leggi nazionali che quelle internazionali. «Esperti europei dicono che vendere queste bombe è illegale», si afferma nel servizio, in cui si ricorda come in Italia ci sia una delle normative più severe che proibisce la vendita di armamenti a Paesi coinvolti in conflitti: proprio come il caso dell’Arabia Saudita in Yemen.
«Quanto riportato - ribatte la Farnesina - è una vicenda già nota, sulla quale il Governo ha fornito chiarimenti più volte nel corso della legislatura, anche in sede parlamentare».
Il quotidiano newyorkese mostra quelle che definisce «le prove» di bombe utilizzate non solo contro i combattenti Houthi sciiti ma anche contro i civili, e cita in particolare una famiglia di sei persone uccisa da una bomba.
Le accuse in sette minuti
Il servizio dura poco più che sette minuti: nel primo fotogramma si vede una bomba che esplode e la voce che ricorda come «lo Yemen sia immerso in un violento conflitto» da anni. E nel fotogramma successivo, un’istantanea presa dall’alto mostra un idilliaco paesino della Sardegna, circondato da due spiagge. «L’Italia -riconosce il NYT- non è l’unico Paese che invia armi all’Arabia Saudita. In base alla nostra inchiesta c’è stato un aumento sostanziale dell’export nel settore solo nel 2017». Il video mostra le immagini delle visite ufficiali a Riad della premier britannica Theresa May e del presidente americano, Donald Trump. E dopo le immagini di container e camion, scorrono i volti del premier Paolo Gentiloni e del ministro della difesa, Roberta Pinotti. il quotidiano newyorkese sottolinea che l’inchiesta ha richiesto mesi di indagini. L’Italia, secondo il quotidiano newyorkese, «sta approfittando» di una guerra per rafforzare la sua industria bellica, ma è lecito chiedersi «se il governo stia violando leggi nazionali e internazionali». Di sicuro quello che emerge è «un’istantanea sulla melmosa rete che alimenta i conflitti internazionali».
Il viaggio dalla Sardegna 
Il New York Times ha seguito per mesi il viaggio delle armi, dalla produzione alla consegna. Prima tappa allo stabilimento manifatturiero della RWM Italia in Sardegna, a Domusnovas, nella provincia di Carbonia-Iglesias. Mauro Pili, ex presidente della regione Sardegna ed ex sindaco di Iglesias, denuncia da anni quelli che chiama i carichi della morte, in partenza dal porto di Cagliari; insieme ad altri «politici locali» ha documentato centinaia e centina di carichi, da quando il conflitto è iniziato. Per anni le consegne sono state fatte con aerei cargo che decollano dall’aeroporto di Elmas; ma negli ultimi mesi sono state caricate su navi in partenza dai porti dell’isola. Il reportage documenta i camion che spostano i container, a volte addirittura scortati da veicoli della polizia e dei vigili del fuoco come previsto in caso di movimentazione di materiale infiammabile ed esplosivo. Una enorme nave vista a dicembre nel principale porto sardo risulta «molto simile» a quella fotografata a Gedda una settimana più tardi.
Tracce di bombe italiane in almeno 5 attacchi
L’azienda RWM, di proprietà della tedesca Rheinmetall Defence, vende a Riad le bombe della serie MK8, identificabili dalle matricole A4447: il New York Times ha trovato tracce di queste bombe in almeno 5 attacchi in Yemen, tra cui uno a un compound del governo nel nord e l’altri a piazza Tahrir, a Sanaa. In un bombardamento, le bombe hanno colpito una casa disabitata ma in un altro caso è stata sterminata un’intera famiglia, madre, padre e quattro figli, sorpresa dal bombardamento nel sonno.
Embargo del Parlamento europeo
L’Italia, si chiede il New York Times, sta violando la legge? Il quotidiano ricorda che il governo italiano ha sempre insistito sul fatto che la vendita di armi all’Arabia Saudita è legale, resistendo al pressing delle opposizioni (tra cui M5S) che hanno messo in guardia dal fattoche le armi potessero essere usate contro i civili. Il quotidiano fa notare come la legislazione italiana in materia di export di armi sia tra le più rigorose d’Europa, perché proibisce la vendita di armi a Paesi in conflitto. La vendita di bombe potrebbe violare anche i trattati internazionali che proibiscono la vendita di armi a Paesi che compiono conclamate violazioni dei diritti umani. Il Parlamento europeo a novembre ha votato per la terza volta l’embargo di armi a Riad, ma non sono mai state intraprese azioni nel Consiglio europeo, per la presenza di altri Paesi grandi esportatori, come Gran Bretagna e Francia.
Raddoppiato il numero di addetti
La società nel frattempo, nonostante le numerose proteste della popolazione locale, ha raddoppiato il numero degli addetti, ha raccontato un ex dipendente. Il governo italiano ha garantito licenze per la vendita di quasi mezzo miliardo di euro in armi, di cui la maggior parte riguardano le bombe MK80, quelle ritrovate in Yemen.

fonte http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2017/12/29/ASGTEXAM-vendute_civili_italiane.shtml

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