mercoledì 3 gennaio 2018

TASSA sui SACCHETTI ORTOFRUTTA: BOICCOTTIAMO la grande distribuzione e i PIDIOTI!! Ecco i VERI NEMICI dell’umanità!!



La pidiozia continua imperterrita a distruggere la nostra nazione con provvedimenti CRIMINALI contro il popolo italiano.
Il 1 gennaio 2018 è entrata in vigore la legge che obbliga i commercianti a far pagare i sacchetti dell’ortofrutta pena multe salatissime. Ci rendiamo conto di che leggi fanno questi luridacci? Di questo passo ci faranno pagare l’aria… 
Un emendamento criminale, a firma della pidiota Stella Bianchi, inserito nel DL Mezzogiorno, che dovrebbe far sviluppare appunto il mezzogiorno, impone il pagamento dei sacchetti dell’ortofrutta oggi gratuiti. Peccato che con il mezzogiorno non c’entra assolutamente nulla visto che i produttori dei sacchetti sono tutti al nord. Non male, no?  
Ecco chi sono i nostri veri nemici.
CRIMINALI, non politici e chi li segue, ossia i pidioti, che sono complici di crimini contro l’umanità. Possiamo augurare loro tutto il male possibile perché è inaccettabile appoggiare questa politica assassina.
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L’obbligo di comprarli scatta da domani, ma nei supermercati si respira già il malumore dei clienti per la «tassa sui sacchetti».
Quel che non è ancora chiaro a chi fa la spesa, è chi incasserà i proventi della nuova subdola imposta. Per capire chi in queste ore sorride al pensiero dei sacchetti a pagamento bisogna mettere insieme alcuni fatti, qualche sospetto e un numero impressionante di coincidenze. Che hanno una data d’inizio: 3 agosto 2017. È il giorno in cui viene approvato in commissione, con voto compatto del gruppo del Pd, l’emendamento che introduce il balzello. In pieno clima di ferie il Parlamento sente l’esigenza di accelerare la norma infilandola in una legge che c’entra ben poco, il Dl Mezzogiorno. Col paradosso che in un provvedimento che dovrebbe portare sviluppo al sud compare un emendamento, firmato dalla deputata Dem Stella Bianchi, i cui frutti saranno goduti molto più a Nord, e precisamente in Piemonte. Vedremo dopo per quali strade.
Prima è meglio dare un’occhiata a come è stato congegnato l’emendamento. Da una parte si impone il divieto di usare i sacchetti ultraleggeri di plastica, quelli che servono a pesare la frutta o a incartare formaggi e salumi. Fin qui è l’attuazione di una direttiva europea che ha uno scopo condivisibile, ridurre il consumo di plastica e il suo impatto ambientale rendendo obbligatori i sacchetti con almeno il 40% di componente biodegradabile. Il Pd aggiunge però un altro meccanismo diabolico: ai supermercati è vietato regalarli ai clienti, pena una multa salatissima, fino a 100mila euro. Una misura spacciata per incentivo a ridurre il consumo di sacchetti che, pur biodegradabili, sono per più di metà ancora composti di plastica. Eppure il fine nobile della sanzione durissima è completamente vanificato da un’altra norma: è vietato riciclare i sacchetti. Né, per motivi igienici e di taratura delle bilance, è possibile portarsi da casa borse o contenitori di tipo diverso che finiscano a contatto diretto con gli alimenti e con le bilance. Dunque, se non posso portarmeli da casa e non ho altre alternative che usare quelli forniti dal supermercato, il disincentivo del pagamento, obbligatorio per legge, non può scoraggiare il consumo. I dirigenti di alcune catene di supermercati, sentiti dal Giornale, confermano i dubbi sul meccanismo cervellotico e sugli effetti perversi.
E allora, chi ci guadagna? La norma sgrava la grande distribuzione, che in Italia conta un player storicamente legato alla sinistra, la Coop, dal costo degli shopper, riversandolo sul cliente. Ma non è poi un grande vantaggio, perché i negozi dovranno fronteggiare la rabbia dei clienti. C’è anche perplessità sulla scelta di non regolamentare il prezzo dei bio-sacchetti che, essendo un bene ormai obbligatorio per legge, è esposto a possibili speculazioni sul prezzo.
Gli unici ad applaudire pubblicamente la norma sono i vertici di Assobioplastiche, il cui presidente, Marco Versari, è stato portavoce del maggiore player del settore, la Novamont, già nota per aver inventato i sacchetti di MaterBi, il materiale biodegradabile a base di mais. E infatti l’azienda di Novara sul suo sito, senza ironia, pubblica un sondaggio secondo cui i consumatori italiani sarebbero in maggioranza contenti di pagare.
Intorno a Novamont si concentrano altre coincidenze. L’amministratore delegato è Catia Bastioli, una capace manager che ha incrociato più volte la strada del Pd e di Renzi. Nel 2011 partecipa come oratore alla seconda edizione della Leopolda, quella in cui esplode il fenomeno Renzi. Molti degli ospiti di quell’evento oggi occupano poltrone di nomina politica. E Catia Bastioli non fa eccezione: nel 2014, pur mantenendo l’incarico alla Novamont, viene nominata presidente di Terna, colosso che gestisce le reti dell’energia elettrica del Paese. Con i buoni uffici del Giglio magico, si dice all’epoca. A giugno 2017 Mattarella la nomina cavaliere del lavoro.
L’azienda che guida è l’unica italiana che produce il materiale per produrre i sacchetti bio e detiene l’80% di un mercato che, dopo la legge, fa gola: inizialmente i sacchetti saranno venduti in media a due centesimi l’uno. Le stime dicono che ne consumiamo ogni anno 20 miliardi. Potenzialmente dunque, è un business da 400 milioni di euro l’anno. Il 15 novembre scorso Renzi ha fatto tappa con il treno del Pd proprio alla Novamont. Ha incontrato i dirigenti a porte chiuse e all’uscita ha detto ai giornalisti: «Dovremo fare ulteriori sforzi per valorizzare questa eccellenza italiana». Promessa mantenuta.
Se proprio non riuscite a non comprare dalla grande distribuzione, almeno adottate il seguente sistema ed evitate di pagare anche un solo centesimo perché trattasi di una una legge CRIMINALE!!
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La soluzione migliore è quella di boicottare la grande distribuzione e tutta la politica ed appoggiare i piccoli agricoltori per togliere questo benedetto ossigeno a questo lurido sistema per farlo implodere. Non possiamo continuare a farci inculare in questo modo.
A questi BALORDI non interessa nulla dell’ambiente, della sostenibilità e della nostra salute. Questi pensano solo al denaro. Lo volete capire o no?  
Sveglia COGLIONAZZIIIIIIIIII!!   
Ed ecco a voi Stella Bianchi del PD, l’autrice dell’emendamento “sacchetti della frutta obbligatori e a pagamento”.
Auguriamogli tutti “Buon Anno”.
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Quante belle donne politiche italiane abbiamo?
Semplicemente DEMONIACHE!!!
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ANCHE SE NON PRENDI IL SACCHETTO , TE LO FANNO PAGARE COMUNQUE.
GRAZIE RENZI.
Tassa sulla spesa targata #PD: scatta l’obbligo di pagare questi benedetti #sacchettibiodegradabili al supermercato. #Novamont è la principale ditta che li produce, la sua AD Catia Bastioli, già nominata Cavaliere del Lavoro, fa parte della Leopolda di#Renzi#politiche2018 andare a votare per biodegradare questo governo! ?￰
゚ヌᄍ✏️?
GLI AMICI DI RENZI FANNO I SOLDI.
fonte  https://disquisendo.wordpress.com/2018/01/02/tassa-sui-sacchetti-ortofrutta/

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