mercoledì 5 maggio 2021

Michigan e Arizona, le prove: Biden ha rubato le elezioni

 Una vittoria di Pirro, quella di Joe Biden nelle presidenziali 2020, truccata dai conteggi delle schede (voto postale) “aggiustati” elettronicamente da Dominion Voting Systems. E’ la scoperta dell’acqua calda: dal 21 gennaio 2021, alla Casa Bianca siede un presidente che in realtà non sembra essere mai stato eletto dal popolo americano. Lo gridò il team legale di Donald Trump, esibendo prove che le autorità giudiziarie si sono sempre rifiutate di analizzare, nel merito: la stessa Corte Suprema federale si è rifugiata dietro a obiezioni di carattere formale (procedurale, tempistico) pur di non esaminare le prove della colossale frode che pare aver assegnato la guida degli Stati Uniti al gruppo di Barack Obama e Kamala Harris, che utilizza come prestanome l’anziano, manipolabile e ultra-corrotto Joe Biden. Un quadro – quello della dimensione decisiva dei brogli, che sta ora riaffiorando, attraverso indagini come quelle condotte in Michigan e in Arizona. Indizi eloquenti: decine di migliaia di schede sarebbero state attribuite arbitrariamente a Biden, contribuendo così a falsare in modo fraudolento il risultato elettorale, beffando la decantata democrazia statunitense.

L’avvocato costituzionale del Michigan, Matthew DePerno – ricorda il saggista Matt Martini su Facebook, citando il sito “The Election Wizard” – ha rilasciato il tanto atteso rapporto forense sulle elezioni nello Stato: in 9 contee (compresa Detroit) secondo l’esperto Douglas Frank sono Barack Obamastati assegnati oltre 66.000 voti non associati ad alcun elettore registrato. «Un algoritmo basato sui dati del censimento e della registrazione ha spostato i voti in Michigan». In un’altra perizia, lo stesso DePerno sostiene di aver decifrato il codice Dominion: negli archivi del tribunale, il suo tecnico (Jeff Lenberg) avrebbe scovato le prove che «replicano gli errori di conteggio dei voti», difformità già osservate nella contea di Antrim. Secondo la causa, il “nastro di conteggio” mostra che Joe Biden ha ricevuto più voti di quelli effettivamente espressi per lui, «perché i protocolli di sicurezza del sistema elettorale possono essere facilmente aggirati». La causa sostiene inoltre che, poiché un conteggio dei voti manipolato può essere trasferito al sistema elettorale, un “flip” nel conteggio non sarebbe mai stato catturato dagli ispettori.

«Non ci sarà motivo di dubitare dei risultati elettorali, perché il numero di voti sul nastro stampato corrisponderà ai numeri nella scheda elettorale», affermano i legali. I documenti del tribunale del Michigan affermano inoltre che, proprio nella contea di Antrim, 9 dei 16 distretti sarebbero stati assegnati “erroneamente” a Biden. Qualcosa del genere sta avvenendo in Arizona, dove è in corso il riconteggio delle schede della contea di Maricopa. In Arizona, Biden avrebbe sopravanzato Trump di appena 10.500 voti. I repubblicani parlano invece di qualcosa come 250.000 schede “fabbricate” per far vincere Biden. Nemmeno stavolta, i media sembrano voler essere imparziali: “Usa Today” si affretta a scrivere che, per i democratici, l’audit (avviato il 23 aprile) «amplierà le affermazioni infondate di frode e diminuirà la fiducia del pubblico nel sistema elettorale dell’Arizona», arrivando a sostenere che le procedure di riconteggio «violano le leggi sulle elezioni e rappresentano una minaccia per la sicurezza». Al contrario, il Senato dell’Arizona (a guida repubblicana) sostiene che la verifica serve a «garantire l’integrità del sistema elettorale», e che in ogni caso «i risultati dell’audit non verranno utilizzati per ribaltare il risultato delle presidenziali 2020».

https://www.libreidee.org/2021/05/michigan-e-arizona-le-prove-biden-ha-rubato-le-elezioni/

Nessun commento:

Posta un commento

Rotterdam - Disinformazione democratica

    Rotterdam - Disinformazione democratica Nei giorni scorsi tutte le televisioni (ad iniziare dal TG di SKY) e i giornali (e non soltanto...