sabato 16 gennaio 2016

Rino Bonifacio, l’ex Re del narcotraffico, sarà ricevuto da Papa Francesco, al quale chiederà la benedizione

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E’ stato Alessandro Maiorano, il più che noto “giustiziere” fiorentino che ha portato Matteo Renzi in Tribunale per varie vicende che riguardano la sua gestione di amministratore pubblico quando è stato Presidente della Provincia di Firenze e sindaco di Firenze, a chiedere a Papa Francesco di dare la possibilità a Rino Bonifacio, ex Re del narcotraffico, di incontrarlo ed impartirgli la benedizione, e l’appuntamento con il Santo Padre, dopo tale richiesta, non si è fatto attendere, tanto che è previsto in Vaticano, nell’Aula Nervi, mercoledì 10 febbraio, giorno delle ceneri, ricorrenza ecclesiastica che prevede la penitenza ed il digiuno di tutti i credenti.
Ed una penitenza assai dura, Rino Bonifacio l’ha scontata in carcere per 18 lunghi anni, nei quali ha avuto modo di riflettere sul suo passato criminale, ma non certo da portarlo a riflettere e decidere di pentirsi nel modo previsto dal nostro ordinamento giuridico, e quindi di diventare un collaboratore di giustizia, cosa che non ha mai pensato di fare Rino Bonifacio (finito in carcere proprio per colpa di un “pentito”), che tutti, malavitosi e non, conoscono bene per la sua filosofia di vita di uomo d’onore, nel senso più vero della parola.
Un uomo che, in carcere, ha iniziato a scrivere un libro sulla sua vita, culminato poi nel best-seller “Malabellavita”, nel quale si narrano vicende che, ai comuni mortali, sembrano quasi irreali, uscite da un film di fantascienza, ma che in realtà sono solo il semplice racconto della sua avventurosa vita.
Un romanzo, “Malabellavita”, del quale ha scritto la prefazione la senatrice Stefania Pezzopane, che gli aveva assicurato il suo interessamento sia per un suo reinserimento sociale sia per portare sugli schermi un film, tratto dal suo libro, in grado di essere anche un esempio per i giovani, spesso tentati dal mondo del peccato e dell’illegalità, per colpa di un sistema sociale, dominato dalla politica, non in grado di dare risposte adeguate e concrete alle loro giuste istanze di cittadini.
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Ma le promesse dei politici, come ben sappiamo, valgono meno delle promesse dei marinai, e, tanto è stato, la senatrice Pezzopane, dopo aver sfruttato a tutto vantaggio della propria immagine le promesse pubbliche al Bonifacio, ha poi rapidamente fatto perdere le sue tracce, non mantenendo in alcun modo la parola data, e facendo così perdere, all’ex Re del narcotraffico, ancora una volta la fiducia nelle Istituzioni ed in coloro che le rappresentano.
L’ex Re del narcotraffico, comunque, e la sua vita ne è stata testimonianza, non è mai stato tipo da elemosinare alcunché, e, quindi, nonostante la senatrice del PD abbia mancato alla parola datagli, e quindi all’impegno d’onore con lui preso, Rino Bonifacio ha preso direttamente contatti con vari produttori cinematografici a carattere internazionale, e sta, proprio in questi giorni, con la collaborazione di Alessandro Maiorano, portando avanti, su più binari, il progetto inerente la trasposizione cinematografica di “Malabellavita”, che portato sugli schermi potrebbe ottenere un grandissimo successo sia a livello d’incassi sia a livello di premi e riconoscimenti.
Ma se sono venuti a mancare il supporto e la parola data della senatrice Pezzopane, non è venuto però a mancare il gesto di clemenza e di comprensione di una persona di ben altro livello morale e sociale, il Santo Padre, quel Papa Francesco che, da grandissimo Uomo, non solo di Chiesa, riesce a dare, a tutti coloro che gli chiedono aiuto, non solo un conforto spirituale ma anche il regalo di un senso di fratellanza ormai perso di vista da quasi tutti gli “umani”.
E sono in molti, ora, ad attendere con ansia quel fatidico 10 febbraio, per immortalare, seppur solo con la mente, il momento in cui Papa Francesco impartirà a Rino Bonifacio la sua benedizione e la sua assoluzione per i peccati da lui commessi.
http://fratelliditalia.altervista.org/rino-bonifacio/

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