giovedì 4 giugno 2015

#iostoconimarò - IL SEQUESTRO DEI FUCILIERI DI MARINA LATORRE E GIRONE - 'CONTROCANTO' n° 5: IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DELLA DIFESA ROBERTA PINOTTI


4 Giugno 2015 - In un'intervista rilasciata ad Avvenire a seguito della parata del 2 Giugno il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, a domanda su quale sia l’impegno del governo per riportare a casa i due fucilieri, risponde:
Siamo impegnati non solo col ricordo, ma anche con l’impegno fattivo per riuscire a capire se è possibile un’intesa con l’India - siamo alle ultime battute nella ricerca di un accordo - o se dobbiamo andare a una controversia internazionale. La vicenda è partita con delle difficoltà, rimetterla nella giusta direzione non è semplice.”
Va ricordato al ministro Pinotti che:

La vicenda non è partita una sola volta 'con delle difficoltà' (esilarante eufemismo del ministro). 

E' partita 'con delle difficoltà' per ben tre volte e con tre governi diversi. Quindi al ministro Pinotti non è lecito scaricare solo sui predecessori responsabilità gravissime di cui è ormai corresponsabile a tutti gli effetti.

La vicenda Marò è sicuramente partita 'con delle difficoltà' una prima volta con il governo Monti che non ne è azzeccata una in oltre un anno di gestione della vicenda, ma su questo periodo si può in questa sede soprassedere in quanto rimane il periodo meglio conosciuto dall'opinione pubblica italiana.

E' poi ripartita una seconda volta 'con altrettanta difficoltà' con il governo Letta il cui clamoroso errore strategico fu quello di puntare sul processo 'veloce' e 'giusto' da tenersi in India in spregio ad ogni norma di diritto e consuetudine internazionale ed in assenza di qualsivoglia garanzia.

E' infine ripartita una terza volta 'con altrettanta difficoltà' proprio con il governo Renzi, di cui il ministro Pinotti è parte, quando quest'ultimo, con una superficialità inimmaginabile per chi siede al governo di un Paese, ha pensato che fosse sufficiente affidarsi semplicemente alla buona volontà delle parti per superare un procedimento giudiziario in atto.

Per rimettere la vicenda nella giusta direzione sarebbe stato sufficiente che il governo Renzi avesse finalmente sposato e fatto valere nei confronti dell'India le prove dell'innocenza di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e quelle delle manipolazioni delle indagini avvenute in Kerala che avevamo portato alla luce fin dal Giugno 2013, insieme a Toni Capuozzo e Luigi Di Stefano. 

Il governo Renzi non l'ha fatto ed ha così per la terza volta sbagliato completamente la strategia, esattamente come avevano fatto in precedenza il governo Monti ed il governo Letta.

A voler pensare bene, per quanto sia sconsolante, si potrebbe immaginare che per la terza volta il governo Renzi è 'partito con delle difficoltà' per il fatto di avere nominato delle persone inadeguate a gestire la vicenda. Oppure si potrebbe immaginare che le difficoltà siano state semplicemente dovute al fatto di non aver capito niente della vicenda, delle responsabilità italiane dietro le quinte, e del contesto indiano in cui si è sviluppata.
A voler pensare male si potrebbe invece immaginare cheanche il governo Renzi, alla faccia della decantata 'rottamazione' ed in assoluta continuità con i precedenti governi Monti e Letta, abbia preferito seguire la strada sbagliata per coprire gli alti 'papaveri' delle forze armate, della politica e della diplomazia italiana che portano sulle spalle la responsabilità di questa vicenda.
In fondo, per rimanere a livello di sotto-bosco governativo (le responsabilità vere vanno sicuramente cercate a livello più alto), non è forse ancora oggi Viceministro degli Affari Esteri del governo Renzi quell'on. Lapo Pistelli che, ai tempi del governo Monti, durante il dibattito parlamentare in occasione delle dimissioni del ministro Terzi, applaudì alla scelta di rimandare Latorre e Girone in India? 


Non si tratta forse di quello stesso on. Lapo Pistelli che, nominato nel frattempo Viceministro degli Affari Esteri sotto il governo Letta, assicurava che erano state concordate le regole d'ingaggio per il processo 'giusto' e 'veloce' in India?

La verità caro ministro Pinotti è che il governo Renzi si è mosso in sostanziale continuità con i governi precedenti. Gli errori che oggi scontate non sono solo quelli dei governi precedenti, ma sono quelli compiuti dal governo in carica.

Rimettere la vicenda nella giusta direzione sarebbe stato 'semplicissimo' già al momento in cui assumeste responsabilità di governo. Sarebbe stato però necessario sposare le prove dell'innocenza dei Marò compiendo un atto di rottura rispetto alla strada seguita dai governi precedenti ed essere preparati a svelare all'opinione pubblica italiana le responsibilità di persone che invece avete preferito riconfermare, promuovere e soprattutto 'coprire'.

Vi sono mancate le capacità, on. Pinotti, e soprattutto vi è mancato il coraggio. 
Oggi è colpa vostra, non dei precedenti governi, se Salvatore Girone si trova ancora ostaggio innocente in India!

tratto da: http://edoardo-medini.blogspot.it/2015/06/caso-maro-il-sequestro-dei-fucilieri-di.html







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