La Open Society Foundations di George Soros sta chiudendo i battenti in Ungheria e accusa Budapest di reprimere la società civile. Il primo ministro Viktor Orban ha sbattuto più volte la porta in faccia al tycoon perché si era immischiato negli affari interni della nazione.
Martedì scorso, è stato confermato che “Di fronte a un ambiente politico e giuridico sempre più repressivo in Ungheria, la Open Society Foundation sta trasferendo operazioni e personale da Budapest a Berlino, la capitale tedesca.”
Patrick Gaspard, il presidente delle Open Society Foundations, si è scagliato contro Budapest, dicendo che “il nostro lavoro è stato diffamato e travisato” e che la società civile viene repressa “per ottenere consensi politici”.
Il gruppo ha basato la sua decisione sul fatto che Budapest “si prepara a imporre altre restrizioni alle ONG con un pacchetto legislativo chiamato” Stop Soros “.
Il PM Viktor Orban ha parlato più volte contro i danni che provocano i programmi della fondazione di Soros e di altre ONG ed ha accusato il miliardario di ingerenza negli affari politici interni dell’Ungheria, finanziando gruppi di opposizione.
Parlando delle recenti elezioni e della vittoria del suo partito Fidesz, Orban ha dichiarato: “So che non accetteranno il risultato delle elezioni e che potranno organizzare di tutto, hanno risorse finanziarie illimitate”.
Quando a Aprile sono arrivate le prime notizie su una possibile uscita delle Open Society Foundations dall’Ungheria, Orban disse: “Potete comprendermi, se non mi vengono le lacrime agli occhi.”
A febbraio, Fidesz ha presentato al parlamento una proposta di legge chiamata “Stop Soros” – in riferimento al tycoon unghero-americano – che prevede limiti all’immigrazione e agli interesseri delle ONG finanziate all’estero. Il disegno di legge chiede che tutte le ONG che “appoggiano l’immigrazione illegale” debbano essere registrate e che qualsiasi ONG che riceva denaro dall’estero deve pagare una tassa del 25%.
Inoltre, cittadini stranieri e cittadini ungheresi che danno sostegno all’immigrazione clandestina – ha detto lo scorso febbraio il portavoce Zoltan Kovacs – potrebbero essere soggetti a un ordine restrittivo che li terrebbe lontani dalle frontiere. “Se si scoprirà che anche Soros è impegnato in un’attività del genere, questa norma sarà valida anche per lui” .
Quest’uomo di 87 anni ha lavorato come trader e come analista prima di fondare, nel 1969, la Soros Fund Management, diventando uno dei maggiori investitori del mondo e guadagnando enormi ricchezze. L’unghero-americano si è guadagnato una fortuna, ma si è guadagnato anche la brutta fama di essere colui che ha strangolato la sterlina inglese, provocandone il crollo negli anni ’90.
Il miliardario è stato paragonato a Satana per i suoi inviti a portare migranti in Europa, cosa che è stata percepita da certi parlamentari ungheresi come un tentativo di distruggere l’indipendenza e i valori dello stato-nazione. Il parlamentare ungherese Andras Aradszki, del Partito popolare democratico cristiano (KDNP), ha detto che è un dovere cristiano combattere quello che ha definito “il piano satanico di Soros”.
Il miliardario è stato accusato anche di ingerenza nella politica britannica dopo che si è saputo che fatto una donazione di quasi mezzo milione di sterline a una campagna per ribaltare la Brexit.
Orban, critico severo dell’immigrazione clandestina e delle quote obbligatorie dei migranti previste da Bruxelles, una volta disse che questa ondata di rifugiati che arrivano in Europa è un’invasione. A dicembre 2017, l’Ungheria -insieme a Polonia e Repubblica Ceca – ha dichiarato di riservarsi il “diritto” di respingere le quote di rifugiati imposte dalla UE, malgrado le pressioni della Commissione Europea. I tre paesi sostengono che i rifugiati possono rappresentare una minaccia diretta alla sicurezza pubblica.
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Fonte : https://www.rt.com
15.05.2018
fonte comedonchisciotte.org autore della traduzione Bosque Primario
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giovedì 17 maggio 2018
Associazioni: Open Society di George Soros chiude in Ungheria
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