giovedì 27 giugno 2013

Marò, Bonino: "Le indagini finiranno presto, il processo a luglio"

Secondo il ministro degli Esteri, le indagini supplementari sul caso dei due fucilieri della marina finiranno tra poco e a luglio dovrebbe iniziare il processo. Bonino è convinta che sia "stata trovata la strada giusta per una soluzione giusta e rapida".




 ROMA - La vicenda dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, è incanalata sulla "strada giusta" dopo che è stata gestita "in modo un po' pasticciato da parte dell'Italia e anche da parte indiana": lo ha affermato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervenendo a Radio 24. Le indagini supplementari, spiega il titoalre della farnesina, "finiranno tra poco e a luglio dovrebbe iniziare il processo alla Corte speciale istituita da New Delhi.

1 commento:


  1. VICENDA DEI DUE MARO’ : UNA NOTIZIA APPENA PUBBLICATA DALL’ANSA.

    MARO': BONINO, PRESTO FINE INDAGINI, PROCESSO A LUGLIO - Le indagini supplementari sul caso dei due marò in corso in India "finiranno tra poco e a luglio dovrebbe iniziare il processo" alla corte speciale istituita da New Delhi. Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino a Radio 24, dicendosi "convinta che sia stata trovata la strada giusta per una soluzione giusta e rapida". (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2013/05/03/-Domenico-Quirico-vivo-tweet-Mario-Calabresi_8830463.html).

    Tutti noi ci rallegriamo dell’ottimismo espresso dal Ministro che finalmente rompe il silenzio dell’inviato dott. De Mistura che invece non si pronuncia.

    Il Ministro ancora una volta ci rassicura sulla sorte di Massimiliano e Salvatore parlando di “Soluzione giusta e rapida” ma non si riesce a capire cosa intenda per “giusto e rapido”. Se rapidità vuol dire aspettare ancora un mese ne prendiamo atto anche perché tutti noi che ci stiamo interessando alla vicenda nonostante le assicurazioni degli “inviati speciali” sapevamo benissimo che i tempi della NIA sono 90 gg. Se “giusto” poi vuol dire accettare un processo in India, non ricorrere all’arbitrato internazionale, rinunciare al diritto di immunità funzionale, allora mi permetto di far osservare che non si tratta di “giustezza” intesa come corretta e garante applicazione del Diritto Internazionale, ma un atto di imperio indiano nei confronti della sovranità nazionale italiana.

    Massimo rispetto dell’opinione di chiunque e sicuramente la mia valenza culturale, inferiore a quella di chi è deputato a cariche istituzionali rilevanti, non mi consente un’analisi dei fatti esaustiva. Come semplice cittadino ed “uomo della strada” non sono però convinto che se quanto annunciato dal Ministro avvenisse possa essere giudicato legittimo e quindi giusto. L’India, infatti, arrogandosi il diritto di giudicare i due militari italiani disattenderebbe le convenzioni ed il Diritto Internazionale con un approccio che forse è azzardato definire equo.

    L’Italia, piuttosto, continua a guardare sottolinenando come un successo fatti che altri Stati sicuramente valuterebbero come una sonora sconfitta del diritto delle Nazioni. Una sconfitta peraltro subita per mano dall’India che, invece, ha immediatamente applicato il diritto di immunità nei confronti di due suoi militari operatori delle Contingente ONU di Peace Keeping dislocato in Congo ed imputati di stupro !

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