30 settembre 2013, giorno 589
E ci risiamo, le previsioni sono state confermate, non è sfuggito ai più quanto pubblicato in precedenti articoli sul trattamento riservato a chi prova a cercare risposte allo scellerato comportamento del M.A.E. Bonino nella gestione del caso Latorre & Girone.
La "mezza dozzina" non è più tale, si sono ingrossate le fila dei sostenitori dei Fucilieri a cui non è permesso esprimere la propria opinione nella pagina Facebook curata dallo "staff" del ministro, questo mezzo di comunicazione rappresenta per tanti politici la possibilità ai comuni cittadini di confrontarsi con loro, in molte pagine è permesso poter esprimere dissenso sempre che non vi siano toni trascendentali ma.....in quella della Bonino esiste la dittatura, lo staff censura la maggioranza di coloro che si permettono di criticare l' operato della stessa,
anche lo scrivente è stato colpito dalla censura delle "maestrine dalla penna rossa" come è stato definito lo staff da un commentatore.
Un altra chicca balza all' occhio, nella pagina suddetta il riquadro che indica i "mi piace" supera le 30700 unità, ovvero 30700 utenti seguono i comunicati emessi dalla stessa pagina e volendo commentano.
Quello che è molto strano è che mediamente gli stessi utenti di FB non superano la ventina di mi piace tra i vari post, e nei commenti ancor meno.
Ma veniamo alla notizia, dopo che erano state espresse richieste di mettere un post ad hoc per avere notizie e scambi di opinione è apparso si un post, dal quale però ne son stati censurati tutti coloro che protestavano contro il nulla prodotto dalla stessa ministro nel tutelare con un azione incisiva all' ONU i nostri Fucilieri.
La notizia non è passata inosservata ai media :
(ANSA) - BARI, 30 SET - ''Non e' accertata la colpevolezza, e non e' accertata l'innocenza. I processi servono a questo''. E' quanto scrive lo staff del ministro degli Esteri, Emma Bonino, in risposta ad alcuni dei commenti che si stanno susseguendo nello spazio aperto ieri sulla sua pagina Facebook, ''per ospitare pareri e commenti sulla vicenda che ha coinvolto i due maro' italiani Latorre e Girone'', trattenuti in India da circa 600 giorni con l'accusa di aver ucciso due pescatori del posto, scambiandoli per pirati, nel corso di una missione al largo delle coste del Kerala, lo scorso 15 febbraio.
Lo spazio dedicato alla situazione dei fucilieri pugliesi del Battaglione San Marco, ''si apre con le dichiarazioni del viceministro Lapo Pistelli, del 25 settembre, rese a Il Mondo''.
Il viceministro, si legge tra quanto riportato su Fb, spiega che la ''la cosa peggiore sia porre la questione in termini di previsioni sui tempi'' e ricorda che ''all'inizio di quest'anno l'Italia aveva una linea abbastanza incerta su come procedere'' mentre ''ora abbiamo rimesso la questione su un binario di certezza: scelta di una giurisdizione speciale, condivisa; regole da utilizzare in processo, condivise''.
E' proprio questa frase a far arrabbiare un internauta che sul caso maro' ha aperto anche un blog: ''Se non vado errato - scrive - 'condivisa' vuol dire che l'Italia si assume in toto la "corresponsabilità '' legale e politica del processo ai Maro' in India, in una Corte speciale, in un ordinamento che prevede la pena di morte, nel quadro della normativa antiterrorismo e delle indagini Nia!!! Sarebbe molto ma molto grave, forse una delucidazione su questi contenuti non guasterebbe''. E' a questo commento che lo staff del ministro risponde: ''Non e' accertata la colpevolezza, e non e' accertata l'innocenza. I processi servono a questo. Attenzione alle virgolette, per favore - precisa - 'scelta di una giurisdizione speciale, condivisa; regole da utilizzare in processo, condivise'''.
Fonte : ANSA
Incredibile come da noi un ministro che non concede al "popolo sovrano" una delle basilari libertà, il diritto di espressione, oltre che a non farsi rispettare in sede ONU denunciando il comportamento dell' india , che di fatto infrange le più basilari norme di immunità funzionale garantite ai soldati nell' esercizio delle proprie funzioni, per di più applicandole come nel caso dei caschi blù indiani in Congo, rei di stupro e processati nel proprio paese, rimanga al suo posto...
In altre nazioni Ella sarebbe stata defenestrata immediatamente per scarsa capacità, ma purtroppo paghiamo sempre noi cittadini e mai questi intoccabili...
La cosa più scandalosa è che continua la presa in giro nei nostri confronti, e sopratutto continua l' ingiusta detenzione in india dei nostri Uomini, ormai siamo al ridicolo !
Per fortuna ci sono persone per bene che non smetteranno mai di lottare affinchè venga fuori la verità, ecco a voi l' internauta citato dalla velina ANSA :
La "Vera Italia" non lascia nessuno indietro
Noi...." Andiamo Avanti ! "