domenica 27 ottobre 2013

La Ferrari e ...gli amici degli amici...


27 ottobre 2013, giorno 616
A pensar male si commette peccato, ma spesso si indovina

Oggi si è corso in F1 su un circuito indiano, tutti noi ci aspettavamo da parte della Ferrari un segno di vicinanza ai nostri Fucilieri, ma nonostante le nostre aspettative e una corposa ondata di mail indirizzate al team affinchè manifestasse solidarietà ciò non è avvenuto.
Forse Montezemolo ha voluto mantenere un profilo basso per non scontentare qualcuno ?

ROMA, 19 OTT - "Sono vicino a Mario Monti in questo difficile momento". Queste le parole di Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari (ad Hong Kong per l'anniversario dei 30 anni del cavallino rampante nell'ex colonia britannica), sull'abbandono dell'ex premier di Scelta Civica.
fonte ANSA 


Se pero' riavvolgiamo la pellicola di questo dramma e riandiamo a visionare gli spezzoni del film, forse troviamo la spiegazione a tanti accadimenti e a tanti non accadimenti, forse questa volta il colpevole non è il maggiordomo....

A tal proposito una dichiarazione di Mario Monti molto eloquente riportata il 27 marzo 2013 da Tiscali socialnews :

fonte ( notizie.tiscali.it/articoli/politica/13/03/27/monti-ridisegna-esteri.html‎ )



Il presidente dle Consiglio, Mario Monti, si è presentato alla Camera per riferire sulla vicenda dei marò che ha portato alle dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Parlando delle dimissioni formalizzate ieri, il premier ha detto che il fatto che siano avvenute alla Camera è un "fatto inconsueto" che ha fatto infuriare non poco il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano."Visto che non ho avuto modo di sentirlo e di vederlo, mi permetto di rivolgere il mio ringraziamento al ministro Terzi per l'attività svolta in un periodo molto impegnativo e difficile per tutti gli affari interni e internazionali". 
"Sui marò nessuno scambio o accordo riservato" - "Dopo le comunicazioni di ieri del ministro Giulio Terzi di Sant'Agata che ha ritenuto di presentare le sue dimissioni in aula è un preciso dovere istituzionale che il premier presenti al Parlamento e al Paese le valutazioni che hanno guidato l'azione del governo" nella vicenda dei due marò, ha detto il premier. Che a seguire ha aggiunto che sulla vicenda dei marò "non c'è stato nessuno scambio o accordo riservato". "Obiettivo del governo - ha detto ancora - è stato di tentare di isolare questa vicenda dall'isieme complessivo dei rapporti con l'India e la nostra priorità è stata di la siocurezza, l'incolumità e la dignità dei nostri due marò e di tutti gli italiani che si trovano in India".
Linea condivisa da Terzi - Ha battuto molto su questo punto, Mario Monti, per il quale "la puntuale ricostruzione dei fatti e del percorso che ha ispirato l'azione del governo, è stata pienamente condivisa dall'allora ministro Terzi, come da lui stesso pubblicamente affermato, basta vedere numerose dichiarazioni alla stampa". Per il premier il vero obiettivo di Terzi "è un altro" che "si vedrà nei prossimi tempi", ha spiegato. Le dimissioni, dice, che lo hanno lasciato "stupefatto per ciò che il ministro Terzi ha fatto e per ciò che non ha fatto". Secondo Monti, Terzi non aveva informato nessuno e non si era opposto pur potendo "preannunciare le proprie decisioni".
Decisione dolorosa - La decisione di far rientrare i due marò in India è stata "difficile e dolorosa ma necessaria per tutelare l'onorabilità del paese e della loro uniforme", ha poi aggiunto, auspicando che a questo punto i rapporti con il grande paese asiatico possano rientrare nell'alveo di una "controversia puntuale tra due stati sovrani senza pregiudicare i rapporti bilaterali".
Monti si insedia alla Farnesina - Intanto il premier si è insediato agli Affari Esteri dopo che il presidente della Repubblica gli ha affidato l'interim. Giunto alla Farnesina, il ministro ad interim è stato accolto dal Segretario Generale del Ministero, Michele Valensise, con il quale si è intrattenuto a colloquio. Il Presidente Monti era accompagnato dal suo Consigliere Diplomatico, Pasquale Terracciano, che ha oggi assunto anche le funzioni di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri ad interim.
De Mistura e Dassù viceministri - "Abbiamo avuto notizia dal sottosegretario agli Esteri, da oggi viceministro, Staffan De Mistura che "in sede di vertice dei Brics, cui l'India appartiene, tenutasi in Sudafrica" era "iniziata a essere presa in considerazione un' opzione di misure dei Brics nei confronti dell'Italia", ha detto Monti 


Si sono versati fiumi di inchiostro da parte dei sostenitori dell' arbitrato internazionale, e tanti strali sono stati lanciati verso chi ha gestito dall' inizio il caso, ma ad oggi l' unico che aveva fatto un azione seria e cioè l' allora M.A.E. Giulio Terzi ha lasciato la scena per contrasti con l' allora Presidente del Consiglio riguardo alla scelta di non rimandarli in india .

L' unico vero indizio serio lo lascio' il vecchio Presidente del consiglio Monti, che non voleva a quanto pare inasprire i rapporti commerciali con l' india, ma a quanto pare anche questo vantaggio è stato inutile, infatti è notizia dei giorni scorsi della cancellazione della fornitura degli elicotteri all' Augusta e gli arresti di personaggi legati alla stessa e a Finmeccanica per un presunto giro di tangenti, come ben spiegato in vari articoli disponibile in rete ed inoltre vi è stato una chiara rinuncia alla sovranità sul caso come spiegato da Fernando Termentini in un suo articolo da cui traggo un estratto : "Solo una personale amara considerazione : dopo aver svenduto per trenta denari i nostri due Fucilieri di Marina, continuiamo ad essere “schiaffeggiati” da uno Stato terzo con il quale abbiamo peraltro “condiviso” alcune scelte gestionali ed a cui abbiamo  delegato il diritto di giudicare nella più assoluta disattenzione del Diritto internazionale, di quello pattizio e forse anche della nostra Costituzione.
 
L’India prosegue per la sua strada per cui è doveroso a questo punto guardare Delhi con il massimo rispetto, l’Italia, invece sta raschiando il fondo in tema di politica internazionale e di gestione della diplomazia.  "



Ma cosa c'è sotto, cosa accomuna tanti personaggi ? cosa impedisce una chiara definizione del caso sapendo anche che Luigi Di Stefano ( ex consulente di parte civile del caso Ustica )
ha svolto una ricostruzione che scagionerebbe totalmente i due Fucilieri ?
Qui un ampia ricostruzione :
http://www.seeninside.net/piracy/sintesi.pdf

Guarda caso dall' inizio della vicenda l' unico a esser stato confermato a gestire il caso è Staffan De Mistura, uomo caro al Sen. ed ex Presidente Monti tanto da affidargli un ruolo chiave mettendo in secondo piano l' ex M.A.E. Giulio Terzi, poi abbiamo il vecchio Ministro della Difesa l' Amm De Paola, che sembra sia passato in Finmeccanica come nuovo incarico, e sostituito da un altro componente del partito del suddetto Monti, il Filosofo ( tale è per studi ) nuovo ministro della difesa Mario Mauro, che a differenza del suo precedente in comune con l' ambiente militare ha solo l' anno di naja svolto per leva obbligatoria e stando a quanto da lui dichiarato conclusosi col grado di Caporale.

Ma veniamo agli affari, il "bisinniss" per dirla come i personaggi del "Padrino" di Mario Puzo,

L’India rappresenta oggi un mercato dalle straordinarie potenzialità, forse unico, a livello globale, per l’ampiezza dei margini di inserimento che esso offre, pur in presenza di significative complessità. Il ritmo di crescita di questa economia resta tra i più elevati su scala globale, secondo solo alla Cina tra le economie emergenti.
Il Governo di Delhi si e’ dato l’obiettivo di elevare, entro il 2025, il contributo del settore manifatturiero al PIL dall’attuale 16% al 25%, creando al contempo circa 100 milioni di posti lavoro. Il Governo ha inoltre lanciato, negli ultimi anni, una serie di piani industriali, principalmente volti a colmare il deficit energetico ed infrastrutturale del Paese. Tra gli altri settori altamente strategici, in particolare per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, si segnalano la meccanica e meccatronica,  il comparto automobilistico e il settore delle tecnologie agroalimentari, con particolare riferimento alla conservazione e trasformazione del cibo.
Negli anni dal 1991 al 2011, l’interscambio commerciale Italia-India e’ cresciuto di 12 volte, passando dal 708 milioni di euro a 8,5 miliardi di Euro. Tuttavia, nel 2012 (fonte ISTAT) si e' assistito ad una contrazione dell’interscambio (7,1 miliardi di Euro) complice la crisi dell'Eurozona, il forte deprezzamento della rupia ed il rallentamento della crescita dell'economia indiana. L’Italia e' il  5° partner commerciale dell’India tra i Paesi UE, dopo Germania, Belgio, Gran Bretagna e Francia. I Governi dei due Paesi si sono dati un obiettivo di 15 miliardi di Euro di intercambio entro il 2015. Macchinari e apparecchi rappresentano la prima voce dell’export italiano in India, con una quota del 43,2% nel 2012; oltre un quarto delle importazioni italiane dall’India rientrano invece nella categoria tessile-abbigliamento-accessori.
Si puo’ stimare un numero totale di circa 400 entità legali e stabilimenti italiani in India. La presenza di imprese italiane in India puo’ assumere diverse forme: sussidiarie possedute al 100% dalla casa madre italiana; Joint Ventures con societa’ indiane; uffici di rappresentanza; agenti commerciali; altre forme (collaborazioni tecniche, societa’ di diritto indiano fondate da cittadini italiani). Sussidiarie e JV rappresentano circa il 60% delle presenze italiane, e la modalità della JV e’ generalmente preferita dalle piccole e medie imprese che si affacciano sul mercato indiano.
Le principali aree geografiche di insediamento delle imprese italiane in India sono i poli industriali di Delhi-Gurgaon-Noida (oltre 100 presenze) e di Mumbai-Pune (oltre 100 presenze), seguono le città di Chennai (circa 35 presenze), Bangalore (circa 20 presenze) e Calcutta (una decina di presenze). Grazie alla sua politica di facilitazione degli investimenti e al buono stato delle infrastrutture, il Gujarat si candida a diventare nel prossimo futuro un nuovo importante polo di attrazione di investimenti produttivi, nazionali e stranieri.
Auto e componentistica auto hanno rappresentato storicamente il settore principale di investimento per le imprese italiane in India. Tuttora, oltre il 16% delle presenze italiane in India appartengono all’area automobilistica.  I servizi rappresentano circa il 20% del totale, e riguardano principalmente trasporti, consulenza, servizi finanziari. I produttori di macchinari – la principale voce dell’export italiano in India – raggiungono circa il 15% delle presenze italiane, seguiti dalle aziende del tessile e abbigliamento (12%). Attorno al 12% anche le presenze nel settore dell’ ingegneristica, infrastrutture e costruzioni, un settore certamente destinato a crescere di importanza (NdR: stime dell’ufficio Commerciale dell’Ambasciata al dicembre 2011)
Tra i grandi gruppi italiani presenti in India si segnalano: Fiat (oltre alla casa automobilistica, anche New Holland e Magneti Marelli), Ferrero, Perfetti Van Melle, Lavazza, Piaggio, Prysmian, Maire Tecnimont, Techint, Luxottica, Assicurazioni Generali, Danieli,  Artsana/Chicco, Oerlikon Graziano, Brembo, OBS (Coin/Oviesse), Bauli, Finmeccanica, StMicroelectronis, Snamprogetti/Saipem, Salini/Todini, Bonfiglioli, ecc. La presenza di grandi gruppi industriali italiani certamente funge da traino per la nostra piccola e media impresa, sempre piu’ presente in India con i propri prodotti o con una presenza diretta. (Red: Ambasciata d'Italia, Ufficio Commerciale)

PERCHÉ INDIA

Sentiero di crescita potenziale
Dimensione del mercato e crescita della domanda
Disponibilita' e basso costo del fattore lavoro
La disponibilita' di risorse qualificate e di ingegneri rendono l'India una destinazione privilegiata per l'apertura di centri di R&D
Disponibilita' di materie prime

fonte : http://www.infomercatiesteri.it/paese.php?id_paesi=128#slider-5

Chiaramente per portare a termine queste partnership occorre un governo stabile e sopratutto affidabile in india, e guarda caso nel 2014 ci sono nel paese le elezioni politiche, sarà per questo che l' attuale governo Letta sta seguendo la linea tracciata dal precedente, in tema di basso profilo, cessione di sovranità, gestione in sordina da parte dei media nazionali e sopratutto regia affidata allo "svedese" cittadino onorario Italiano De Mistura ?

Vorremmo un po di spiegazioni in tal senso dal nostro governo, che guarda caso dopo le dichiarazioni di comodo rilasciate all' atto dell' insediamento ( celeberrime le parole del neo Premier Letta "il caso Marò è una priorità di questo governo " ) non hanno portato ad altro  che al nulla assoluto, inoltre a chi provvede ogni giorno a porre domande sulle pagine facebook dei vari ministri che dovrebbero per natura stessa dell' incarico rispondere ai cittadini ( Letta, Mauro e Bonino ) riserva un assoluto silenzio per quanto riguarda i primi due e una spietata censura da parte del terzo come  tutti possono vedere andando a visitare le pagine stesse.

un ultima annotazione, per la festa delle Forze Armate assisteremo a una presa di posizione da parte del capo supremo, il Presidente Napolitano o dovremo riproporre qualche azione come fece l' anno scorso Il buon Fernando Termentini con una sua iniziativa che riposto qui :

Lo scorso anno il Presidente della Repubblica e Capo delle forze armate Giorgio Napolitano il 4 novembre,sollecitato dai cittadini italiani e da una bella iniziativa del generale Fernando Termentini  decise di aprire bocca.
Questa la lettera del generale Termentini

"Signor Presidente,

sono il Gen. Brig. (ris) Fernando Termentini,  ormai in quiescenza dopo quaranta anni  di servizio. Nel corso della mia vita professionale ho sempre cercato di impegnarmi con responsabilità e senso etico perché il prestigio dell’Italia non fosse mai messo in dubbio, spesso in condizioni molto difficili ed in aree del mondo minacciate da conflitti armati e/o etnici. Quasi sempre con compiti impegnativi per raggiungere lo scopo di riconsegnare alle popolazioni locali il diritto di vivere in ambienti sicuri per la crescita ed eliminando qualsiasi minaccia alla loro sicurezza personale. Tutto anche e soprattutto nell’ottica di riconsegnare a loro il diritto dell’uomo prevalente su tutto.

Un impegno che ho continuato a portare avanti dopo che ho lasciato il servizio occupandomi di attività di volontariato connesse alla mia pregressa esperienza professionale e proprie del “Terzo  settore”, fino al momento in cui non sono stato fermato da importanti e gravi problemi fisici, tutti riconducibili alle mie attività professionali in uniforme.

Da febbraio, come anche mi ero permesso di rappresentarLe con un fax del 24 marzo 2012, il mio senso dello Stato e la mia etica morale di ex Comandante mi hanno indotto a dedicarmi alla sorte dei due nostri Fucilieri di Marina del reggimento S.Marco, ormai in ostaggio dell’India da otto mesi. Continuo a farlo congiuntamente ad un nutrito gruppo di cittadini italiani (quasi 100.000) inscritti in gruppi del social network Facebook, che con me condividono le ansie per due nostri militari.

Cittadini in uniforme che come tanti altri hanno deciso di impegnarsi per lo Stato anche a rischio della propria vita, incappati in eventi eccezionali durante un’azione di anti pirateria marittima perché impegnati a difendere una nave civile battente Bandiera nazionale ed in navigazione in acque internazionali.

Ormai da otto mesi, come Ella è sicuramente informato, i nostri militari e tutti noi aspettiamo le decisioni di vari Tribunali indiani, a livello Centrale e Federale, ma settimana dopo settimana gli annunciati verdetti sono rimandati senza che peraltro sia reso noto il motivo. Uno stillicidio che mi permetto di sottoscrivere offende la nostra Nazione e le nostre Forze Armate e che va avanti nonostante l’impegno della nostra Diplomazia e dei Ministri responsabili istituzionalmente della gestione del problema.

Si era certi che il verdetto fosse ufficializzato il 10 o 11 ottobre anche per notizie di fonti ufficiali avvalorate dai media che hanno dato spazio alla vicenda. Invece, nel primo pomeriggio dell’11 ottobre, la  notizia,  confermata dal Sig. Ministro Terzi, che probabilmente non si avrá una sentenza prima dell'8 novembre. Un ennesimo rinvio assolutamente imprevisto ed il cui esito è stato accolto con assoluto scetticismo.  

Si è configurata di fatto una situazione abnorme che potrebbe rappresentare un precedente pericoloso per la tutela dei nostri militari impiegati in missioni all’Estero, qualora coinvolti, loro malgrado,  in possibili e difficili eventi connessi al loro compito istituzionale. Timori sicuramente esagerati ma giustificati e destinati a radicarsi in chi è impegnato a servire lo Stato anche a rischio della propria vita,  se venissero a mancare segnali precisi delle Istituzioni.

 Ho, quindi, deciso di formulare a Lei,  signor Presidente, una richiesta. La petizione di un cittadino italiano e di un ex militare che non ha dimenticato i valori etici che connotano la nostra Nazione che ha deciso di rivolgersi al Suo Presidente, Garante della nostra Costituzione e Comandante delle Forze Armate. Un’esigenza condivisa con moltissimi ex commilitoni e con tantissimi cittadini italiani.

Le chiedo un semplice segnale da dare  alla Nazione ed ai nostri militari indebitamente trattenuti da uno Stato estero, che aiuti a tutti ad avere ancora fiducia nello Stato, peraltro in un momento particolare della nostra storia nazionale caratterizzata da un decadimento dei valori etici e sociali. Non in ultimo un Suo messaggio personale al Presidente dell’India anche – se del caso - coinvolgendo un’italiana vicina ai vertici politici indiani, la Signora Sonia Maino Gandhi, perché si arrivi ad una rapida conclusione della vicenda nel pieno respetto del Diritto Internazionale. Un impulso che potrebbe anche catalizzare favorevolmente lo sforzo posto in essere dalle altre Istituzioni dello Stato impegnate nello specifico.

Fin dall'inizio di questa vicenda Lei non  ha mai abbandonato la sorte dei nostri due Fucilieri di Marina ma, forse ora, alla luce delle notizie poco rassicuranti che si stanno accavallano, sarebbe auspicabile un Suo inequivocabile segnale.

Sicuro della Sua comprensione, confido in Lei Signor Presidente come ogni militare farebbe al bisogno con il proprio Comandante, certo di interpretare il pensiero di moltissimi italiani ed in particolare di coloro che in uniforme difendono gli interessi nazionali lontani dalle loro famiglie ed a rischio della propria vita.

Signor Presidente, Le chiedo scusa se Le ho sottratto del tempo prezioso ma l’ho fatto con l’intento di rendere Lei partecipe delle emozioni che in questo momento coinvolgono moltissimi italiani per la vicenda dei nostri militari ormai da otto mesi  lontani dall'Italia e dall'affetto delle loro famiglie.

Distinti e rispettosi ossequi

Gen.Brig. (ris) Dott. Fernando TERMENTINI"

http://fernandotermentini.blogspot.it

Il 4 Novembre come per magia il Presidente Giorgio Napolitano parla dei marò,dopo mesi e mesi di silenzio e di polemiche,prima di quel giorno parlò ad aprile,invitando i cittadini a trasmettere idee oltre che striscioni , ma veniamo alle parole di Napolitano

"Roma, 4 nov. "A quei giovani che in questo momento stanno profondendo le loro migliori energie e mettendo a rischio la propria stessa vita al servizio del nostro Paese e della comunità internazionale in nome e per l'affermazione di valori di pace, giustizia e libertà manifestiamo la nostra vicinanza e la nostra gratitudine, con particolare affetto e ansietà per quelli tra coloro che si vedono ancora privati della libertà. Parlo dei nostri Marò detenuti in India, a causa di un'insufficiente garanzia di tutela dell'impegno esplicato nella missione internazionale contro la pirateria nell'oceano Indiano. Continueremo - ha aggiunto - a compiere ogni tenace sforzo per portarli a casa".

E quest'anno cosa farà Giorgio Napolitano avrà il coraggio di parlare ? O farà parlare Letta ,o la Bonino , forse Mauro o De Mistura,perchè i primi tre soltanto a sentire la parola marò provano fastidio,un fastidio incontenibile ed irrituale.
fonte : http://alfredodecclesia.blogspot.com/2013/10/napolitano-questanno-sicuramente-non.html

La " Vera Italia " li avrebbe già portati a casa
La " Vera Italia " continua a supportare Max e Salvo
La " Vera Italia " ricorda a tutti la manifestazione del 23 novembre P.V. a Roma in supporto ai Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone 

Andiamo Avanti !

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