Roberta Pinotti, presente al giuramento degli allievi della Scuola Militare “Teulliè”, ha dichiarato che il “loro caso è una spina nel cuore del governo e degli italiani”. Martedì 18 marzo aveva indirettamente “bacchettato” il collega Alfano, che aveva chiesto al presidente dell’Assemblea Generale ONU, John Ashe, un intervento a favore dei fucilieri del San Marco
Milano – La ministra della Difesa italiana ha mostrato oggi la faccia dura verso l’India, da cui tuttavia non giungono notizie di timori diffusi nelle residenze dei membri del governo federale. In occasione della cerimonia di giuramento degli allievi della Scuola Militare “Teulliè” di Milano, Roberta Pinotti ha definito “non più sostenibile” la situazione dei due fucilieri del Reggimento San Marco della Marina militare italiana, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da due anni con l’accusa – ancora non formulata formalmente – dell’omicidio (con proiettili di calibro non usato dalla NATO…) di due pescatori del Kerala, dopo averli scambiati per pirati.
La professoressa Pinotti ha ricordato agli allievi il proprio recente incontro con i due militari in India, riferendo di aver portato loro “il conforto del governo italiano. Sono andata – ha affermato – per dire che ci sentiamo vicini e impegnati, devono tornare a casa perché erano in missione e sono lì da due anni senza capo di imputazione. La situazione non è più sostenibile, è una spina nel cuore per il governo e penso anche per tutto il popolo italiano“.
Martedì scorso, 18 marzo, Pinotti aveva bacchettato a distanza Angelino Alfano, ministro dell’Interno, che nel corso di una sua visita istituzionale alla sede delle Nazioni Unite aveva chiesto al presidente dell’Assemblea Generale, John Ashe, un intervento dell’ONU perché i Marò possano tornare in Italia.Sulla questione è intervenuto ieri il governatore del Kerala che, in una lettera al primo ministro, ha chiesto che si mettano sotto processo i due militari italiani.
“La situazione resta complicata“, un motivo sufficiente perché il Paese parli “con una sola voce“, aveva affermato Roberta Pinotti durante l’audizione presso le le Commissioni Difesa di Camera e Senato, riunite in sessione congiunta.
Sennonché, sarebbe utile capire chi sarebbe più legittimato a parlare di tal intricata questione. Forse la ministra degli Esteri, Federica Mogherini? O il presidente del Consiglio dei Ministri? O, al contrario, Roberta Pinotti intendeva rilevare che la più indicata a esercitare tale ruolo di commentatrice maxima sulla questione? Ah saperlo…
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