A cura di Gabriele Bagnoli
latorre-gironeProsegue la nostra inchiesta sulla vicenda
che, dal 15 febbraio 2012, vede trattenuti in India, senza alcun capo di accusa
ancora formulato, i Fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano
Latorre. Siamo tornati a rivolgere qualche domanda al Generale Fernando Termentini,
visto anche il tardivo interessamento all’intero affaire da parte della nostra
classe politica, che dopo due anni di attese e ritardi, ha deciso di inviare
una missione parlamentare a New Delhi: peccato, però, che non si siano accorti
che il Parlamento indiano era chiuso per la festa nazionale…
1. Da poco più di una settimana l’intera vicenda dei
Fucilieri di Marina sembra essere ad una svolta: missioni diplomatiche di
parlamentari, servizi televisivi come mai prima d’ora. Addirittura il
Presidente della Repubblica ha affermato, telefonicamente con Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone, che torneranno con onore in Italia. Ma è davvero
così? Come mai sono dovuti passare due anni prima che si increspassero un poco
le acque? Saranno mica i venti elettorali?
Anche io ho il sospetto che questo inopinato interesse di
tutti compresa la massima carica dello Stato potrebbe essere legato a “venti
elettorali”. In alternativa l’unico motivo razionale potrebbe essere quello che
tutti e nello stesso istante siano stati
svegliati da un letargo che durava da 24 mesi. Un risveglio improvviso che ha
portato anche a decisioni non molto coerenti,
forse indotto dalla mente intorpidita da un lungo sonno, come la scelta
delle date del viaggio in India della Delegazione bicamerale in corrispondenza
della ricorrenza delle festa nazionale. Meravigliarsi, poi, che nessun
parlamentare indiano è stato disponibile ad un incontro mi sembra azzardato. Mi
meraviglio piuttosto io della sorpresa espressa da molti nostri politici ! Non
poteva essere altrimenti e semmai ci sarebbe da chiedere all’Ambasciatore
Mancini a Delhi se abbia informato la Farnesina di questa coincidenza e perché
il Ministero degli Affari Esteri non abbia consigliato un rinvio di qualche
giorno della partenza per Delhi dei
rappresentanti delle commissioni Esteri-Difesa. Una conferma che “l’odore delle
elezioni” può essere stato l’elemento scatenante possiamo trovarla anche dalle
dichiarazioni del Ministro degli Esteri Bonino che per il tramite di
recentissime agenzie di stampa ci parla dei due Marò dopo essere stata
assolutamente silente dal 27 aprile del 2012 e che, la stessa, in ambito internazionali a Monaco a margine
del vertice della sicurezza abbia dichiarato “i nostri Marò erano in servizio
quindi non si può applicare la legge antiterrorismo”. Una dichiarazione
peraltro che definire inappropriata è forse poca cosa, nel momento che il
Ministro non sottolinea il diritto dei due militari di avere assicurata dallo
Stato l’immunità funzionale e che comunque, pur escludendo una legge che
prevede la pena di morte, non sottolinea in un contesto internazionale che
“l’unico diritto vero a giudicare è
quello dell’Italia”.
2. Anche i tribunali indiani pare vogliano riconsiderare
l’eventuale pena che dovrebbe essere inflitta ai due militari italiani qual’ora
fossero ritenuti colpevoli dell’uccisione dei due pescatori a bordo del
peschereccio St. Anthony. Che anche loro si siano resi conto dell’impasse
giuridica in cui si sono “infilati” da quella maledetta notte del 15 febbraio
di due anni fa?
Se il 22 marzo fosse stato ascoltato l’allora il Ministro
Terzi di non rimandare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in India al
termine della licenza elettorale, come peraltro deciso congiuntamente agli
altri Ministri interessati e con il placet del
premier Monti alcuni giorni prima, l’11 marzo, si sarebbe fatto un
grosso favore al Governo indiano entrato in un loop senza fine peraltro per
decisioni prese da uno Stato Federale senza alcuna sovranità internazionale, il
Kerala. Si è invece preferito la strada degli interessi economici di parte o di
lobby con interessi nel Subcontinente indiano adducendo come scusante il
“rispetto della parola data”, ed i
nostri Fucilieri di Marina sono stati svenduti per trenta denari mettendo in
crisi anche Delhi.
3. Adesso pare anche che l’Italia non sia più sola. Si sono
fatti avanti gli Stati Uniti, lievi solidarietà internazionali sono venuti da
altri Stati europei nonché dalla stessa Unione Europea. Che si siano resi conto
che un’eventuale sentenza a sfavore dei due Fucilieri potesse “riscrivere”
molte norme di diritto internazionale a proposito di immunità funzionali,
giurisdizionali e regime di acque internazionali?
Esatto concordo con le sue considerazioni. Si stanno
muovendo tutti in ambito internazionale perché vedono compromesse norme del
Diritto internazionale e pattizio con grave compromissione del castello
giuridico sottoscritto dai vari Stati e costruito spesso a fatica nel corso
degli anni. Forse, ritornando a quel famoso 22 marzo, se avessimo trattenuto i
Marò in Italia e l’India avesse portato avanti le sue minacce nei confronti del
nostro Ambasciatore, tutto il contesto internazionale si sarebbe mosso prima
perchè la decisione indiana di cancellare l’immunità diplomatica di Mancini,
avrebbe compromesso la garanzia per tutti gli altri rappresentanti della
diplomazia internazionale accreditata a
Delhi.
4. Stando a quanto riportato sui siti internet della Marina
Militare e del Ministero della Difesa, i decreti che hanno istituito i Nuclei
di Protezione a bordo dei cargo e dei mercantili sono rimasti immutati. Nessuna
modifica o integrazione a fronte del disastro tra comandi e enti che si
sovrappongono. Neanche si capisce bene a chi o a cosa rispondano i Fucilieri
imbarcati sulle navi mercantili. Non sarebbe opportuno rivedere i decreti che
hanno attuato tale operazione, anche per prevenire che in futuro si ripetano
situazioni simili?
Sicuramente è a mio modesto avviso una priorità fondamentale
in modo da cancellare qualsiasi finestra interpretativa con decreti attuativi
ben più precisi degli attuali. E poi, mi lasci dire, che forse sarebbe il caso
di affidare la sicurezza delle navi a contractors come fanno quasi tutte le
nazioni del mondo, quanto meno per un motivo che ritengo essenziale. Pensiamo
cosa accadrebbe se venisse sequestrata una nave con a bordo militari armati!
fonte http://segretidellastoria.wordpress.com/2014/02/02/il-punto-sui-fucilieri-di-marina-massimiliano-latorre-e-salvatore-girone-4/
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