domenica 16 febbraio 2014

Il tempo passa e va... di Magda Menchini


Amo i films d'avventura, soprattutto quelli che, nei momenti supremi in cui il buono sta per essere sopraffatto dalle circostanze in cui l'ha messo il cattivo, ci stimolano allargando i dieci secondi effettivi in cui si decide tutto fino ad un'ora di filmato.  E, mentre tu, soverchiato dall'urgenza e dal rischio estremo in cui è precipitato l'eroe, ti rosicchi le unghie e ansimi, chiedendoti perchè diamine il regista non accelera il momento magico del salvataggio, i fotogrammi rallentano fino al parossismo, costringendoti ad agitarti sulla poltrona in preda ad un malore psicologico ai confini con un ictus di tutto rispetto.

Tutto ciò mi viene in mente osservando quello che succede nella politica italiana.  Con aria drammaticamente dottorale, seria e tranquilla, gli alti papaveri del Governo si riuniscono poi si separano, usando simpatiche ed altamente culturali parole di ipocrita stima reciproca, cambiando, trasformando, scandendo, ritrattando, il tutto nella cornice raffinata di lussuose e splendide stanze affrescate e ornate di ogni sorta di oggetti dal valore artistico inestimabile che, grazie a loro, ci è consentito di ammirare.

Un balletto contornato da alti personaggi in grande uniforme, impennacchiati e reverenti, spade luccicanti, bottoni lucidissimi, elmi argentei e la solennità usata  dagli antichi sacerdoti dei misteriosi e magici riti celtici o maya o aztechi o egizi.

Un panorama fuori del tempo, velato dalle nebbie del sacro, che entra nelle nostre case attraverso i canali televisivi mentre noi apparecchiamo tristemente le nostre tavole con quello che siamo riusciti a rimediare durante la giornata.

Mentre noi tapini attendiamo con tremolante speranza un risultato concreto, una parola decisiva su quelle che saranno le nostre sorti, spinti dall'urgenza molesta di sopravvivere, idea modesta ma purtroppo impellente, coloro che hanno il fastidio di doverci governare allungano i tempi delle decisioni, soggiacendo al detto che "la gatta frettolosa fece i gattini ciechi".

Un'opinione assolutamente giusta che domina le menti illuminate degli Illustri.

Alluvioni, terremoti, crisi, disoccupazione, fallimenti, suicidi...che cale? l'importanza della situazione è nulla confrontata alle preoccupate espressioni dei volti saggiamente corrucciati di chi siede sulle morbide tappezzerie che accarezzano le nobili terga di coloro che sono chiamati ad esprimere il loro preziosissimo giudizio sul peso non comune del Paese.

Ma con calma, con molta calma, essendo parecchi di loro persone di età che potrebbero risentire  danni alle coronarie.

Per loro la parola "urgenza" significa la strada più corta per arrivare a quel luogo in cui si può dare sollievo al sistema prostatico, "soluzione" è il bicchiere in cui è contenuto il liquido fisiologico e "ripresa" è quella determinata dai cameramen che li attendono alla fine delle riunioni.

Noi, inguaribili e ottusi discendenti di servi usi ad obbedire agli sgherri del Signore di turno, non ci vogliamo testardamente convincere che puzziamo di povero, che siamo il nulla assoluto, che esistiamo soltanto per Loro e che, per questo, dobbiamo Loro gratitudine.

E Loro, graziosamente, ci gratificano concedendoci il loro tempo.

Per il BENE DEL PAESE.

Magda Menchini

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