Dopo aver esternato i nostri sospetti negli ultimi giorni, si sono avverate sotto forma dell' ennesimo rinvio le nostre previsioni sulla farsa indiana del sequestro dei Fucilieri di Marina giunto ormai alla scadenza dei due anni, il Presidente Letta e
A questo punto e vista l' infamante accusa che equipara i nostri soldati a
terroristi, usando una legge che gli permetterebbe di rivendicare la sovranità
sul caso e sottoponendoli a un processo in cui l' onere della prova spetta alla
difesa, visto che da due anni gli investigatori indiani non riescono a mettere
insieme uno straccio di prova si dovrebbe ricorrere ad un organo dell' ONU che
ha competenza su fatti accaduti in mare, ovvero il Tribunale Internazionale del
diritto del mare di Amburgo ( ITLOS ) un organo indipendente delle Nazioni
Unite, fu istituito nel 1982 con la convenzione ONU sul diritto del mare, in
vigore dal 1994, con cui si stabilisce un contesto legale internazionale su
" tutto lo spazio degli oceani, il suo impiego e le risorse", questo
tribunale ha il potere di dirimere i contenziosi tra i membri che vi
aderiscono, tra cui vi è l' unione europea.
Questo è il pensiero non solo dello scrivente, ma anche dell' ex M.A.E. Terzi e
del Gen. Termentini, del resto il primo si è dovuto dimettere dissociandosi
dalle scellerate decisioni del allora PdC Monti e il secondo dal primo giorno
di questo sequestro si batte per un processo in Italia da un nostro Tribunale
chiamato a giudicare gli eventuali reati.
Di seguito le parole di Giulio Terzi e di Fernando Termentini per lasciare
giudicare ai lettori come il nostro governo si indigna a parole ma è inerte
nelle azioni
Di Giulio Terzi :
MARO' OSTAGGI IN INDIA: 27° RINVIO! ITALIA FORMALMENTE
ACCUSATA DI…TERRORISMO! La
Pubblica Accusa indiana, su indicazione del Governo di New
Delhi, pur rinunciando - pare - alla clausola che prevede la pena di morte,
formalizza l'accusa di *terrorismo* per i nostri due Fucilieri di Marina in
missione antiterrorismo nell'Oceano Indiano, rinviando *nuovamente e per l'ennesima
volta* l'avvio del procedimento penale a Loro carico. IL GOVERNO ITALIANO COME
RIPETO DA INFINITO TEMPO DEVE DENUNCIARE LA VICENDA PRESSO GLI
ORGANISMI SOVRANAZIONALI E PRESSO IL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU, CONTESTARE LA GIURIDIZIONE INDIANA ,
E ATTIVARE UN ARBITRATO INTERNAZIONALE! La strategia Monti, alla quale il
Governo Letta ha dato continuità, che prevede di fatto una "delega
all'India" per il processo ai nostri due Marò, continua a rivelarsi
*totalmente fallimentare*: basta perdere tempo, bisogna prendere l'iniziativa
ADESSO!
Di Fernando Termentini :
lunedì 10 febbraio 2014
Vicenda
Latorre - Girone : solo proclami
Come avevamo previsto, la
Suprema Corte indiana ha rinviato la
sua decisione al 18 febbraio. Un’altra settimana di valutazioni per
stabilire se applicare la
Sua act nei confronti di Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone derubricando il reato da
omicidio ad atto di violenza in mare. .
Lo ha confermato il
procuratore generale E.G. Vahanvati specificando che nelle intenzioni del
governo il Sua act dovrebbe essere applicato senza una specifica richiesta di
pena di morte, che, però, di fatto non viene esclusa.
Attraverso le Agenzie di
stampa veniamo informati che l’avvocato della difesa Mukul Roahtgi ha respinto
con decisione la posizione del PM e che “il giudice Chauhun ha detto : “capisco
che di fronte a questa situazione sono io che devo decidere”, lasciando intendere
che Delhi ha scaricato sul tribunale ogni responsabilità oggettiva, mentre per
il tramite della Procura Generale continua ad accusare di terrorismo due
militari italiani, pur dimostrandosi generosità avendo mitigato la natura
della possibile pena, ma non demorde, però, di continuare a proporre al mondo
le Forze Armate italiane come una fucina di possibili terroristi pronti a
colpire.
E’ palese, comunque, che
gli indiani siano incapaci di produrre prove valide e che la
Suprema Corte , la procura generale ed il
Governo stiano tentando di giustificare in qualche modo il ritardo di 24 mesi
nelle indagini. Un fatto inaccettabile per un ordinamento giudiziario
improntato al modello anglosassone e che li rende ridicoli agli occhi del mondo.
Una situazione abnorme
che oggi ha avuto il suo 26° epilogo e che da un paio di settimane spinge
personalità politiche ed istituzionali italiane prima silenti, ad imboccare la
strada dei proclami, quasi volessero intimorire l’India che, invece, prosegue
per la sua strada, senza tentennamenti.
Il Ministro degli Esteri
che urla il suo sdegno, ma rimane alla Farnesina preferendo delegare
il Commissario di Governo a rappresentare l’Italia in un momento così
difficile. Nello stesso tempo accetta che l’Italia sia additata come un Paese
di terroristi nel momento che due suoi militari sono giudicati da
uno Stato terzo applicando una legge antiterrorismo.
In questi ultimi giorni,
la Rappresentante
della Farnesina, ci ha assordato con proclami altisonanti del tipo,
"Talune anticipazioni che provengono oggi da New Delhi sull'iter
giudiziario del caso dei nostri fucilieri di Marina mi lasciano interdetta e
indignata". "Sconcertante e inammissibile riferimento a legge
antipirateria", "Il governo ritiene sconcertante il riferimento (alla
legge antipirateria indiana, ndr) e farà valere con forza e determinazione in
tutte le sedi possibili l'assoluta e inammissibile incongruenza di tale
impostazione, anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa
Corte Suprema indiana".
Una Bonino indignata che
grida “no” alla legge sul terrorismo anche senza pena morte (ANSA 8 feb).
"L'eventuale richiesta di applicazione della SUA (Act, la legge
antiterrorismo indiana, anche nella parte che non obbliga a chiedere la
condanna a morte, ndr) quale base di imputazione per i due maro', laddove
dovesse essere confermata, - prosegue il capo della Diplomazia italiana - sarà
contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più
ferma". "Il Governo ritiene sconcertante tale riferimento
e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l'assoluta
e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle
indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana".
Forse con cotanta
determinazione esplicitata poche ore prima della decisione di oggi della Corte
Suprema indiana intendeva mandare un messaggio preciso al Tribunale indiano ma
non ha avuto successo. La pubblica accusa ha confermato il suo proposito ed il
Ministro Bonino almeno per ora è ritornata nel silenzio perché probabilmente
impegnata a tessere un’altra azione di “Secret Diplomacy”.
Anche Staffan de Mistura
prima delle decisioni di oggi ha ripetutamente dichiarato "Il Sua Act
e' per noi una "linea rossa' e lo respingiamo", ma all’odierna richiesta
ormai formalizzata dal PM indiano non sembra reagire.
L'India da oggi,
invece, ha dichiarato l’Italia, Paese Membro dell’Unione Europea,
come uno Stato terrorista e Barroso, Van Rompuy e lady
Ashton, non dicono nulla. Un silenzio grave perché come ci ricorda
Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo ed esponente Pd
riferendosi alla prossima presidenza italiana della UE ha sottolineato
"Questo vuol anche dire che a breve la presidenza dell'Unione
Europea sarà nelle mani di uno Stato terrorista”.
Da Delhi arriva il
rinvio. Il Presidente
Letta da Roma torna a ripetere “reagiremo” ma dimentica
di dirci come. Il Premier ha anche commentato su twiter "L'imputazione
proposta dalle autorità indiane" a carico di Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone è "inaccettabile",
dichiara ma non cambia nulla rispetto al passato: continua ad affidarsi a de
Mistura che si limita a ricordarci "Abbiamo riproposto con forza la
richiesta che i maro' tornino in Italia", in attesa di una
soluzione sul processo.
Una voce solitaria,
invece, ma concreta, quella dell’onorevole Cirielli che con la sua
consueta incisiva determinazione ha
affermato perentoriamente che l’India è fuori
dalla legalità internazionale e ne è una dimostrazione anche "Il
blocco da parte del Consolato indiano del visto all'eurodeputato di Fratelli
d'Italia, Carlo Fidanza, che intendeva recarsi a New Delhi per incontrare i
nostri due maro',Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone”. Aggiunge l'Italia
ha fatto una figuraccia mondiale, ma l'India con il suo comportamento
prepotente ce la sta mettendo tutta per fare peggio. Attendiamo ora i
conseguenti passi diplomatici da parte del Governo.
Proclami in tempo reale
o datati di qualche giorno ma sempre solo parole che rispecchiano l’affanno di
un Esecutivo e di un Parlamento fino ad ora disattento alla vicenda e che ora,
invece è obbligato ad appropriarsene anche se non sono cooperanti rapite dal
“vile nemico” o giornalisti andati allo sbaraglio a caccia di scoop.
Sono solo due cittadini
italiani militari di professione che l’India ha bollato come
terroristi, colpevoli, invece, di essere solo custodi di
tradizioni democratiche e di un’etica militare sconosciuta al Paese dei Maharaja, come
dimostrano i tanti e ripetuti episodi non dignitosi in
cui sono coinvolti militari indiani in giro per il mondo.
Parole ripetitive che
non dicono nulla di nuovo come quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri
Bonino ai microfoni della RAI , “tutte le opzioni sono sul tavolo”, l’Italia
ha “parecchi assi nella manica”. Quali siano non è detto saperlo.
Un altro proclama
lanciato nel nulla, mentre il Ministro della Difesa
Mauro appena arrivato in India sta
rientrando precipitosamente in Italia forse perché interessato ad un imminente
rimpasto di Governo ed il machiavellico de Mistura rimane in India
non si comprende a che fare visto che finora l’unico successo ottenuto sono 26
rinvii.
L’India, comunque, sta
dimostrando di saper giocare sapientemente le carte e l’Italia continua a
subirne le conseguenze dopo che il 22
marzo 2013 ha riconsegnato all’indebito giudizio di Delhi
due militari italiani e che di lì a qualche mese fonti istituzionali italiane
hanno parlato di una soluzione prossima regolata da “regole di ingaggio
condivise con l’India”.
Probabilmente uno degli
assi della Bonino è proprio la condivisione di una condanna che escluda la pena
di morte e consenta ai due Fucilieri di Marina di rientrare in Italia nel
quadro dell’accordo bilaterale dell’agosto 2012 sulla gestione dei condannati
dei rispettivi paesi.
Patti assurdi o
addirittura scellerati se venissero confermati. Se rientrare con
onore come anche affermato recentemente dal Presidente della Repubblica,
significa accettare la colpevolezza pur mettere la parola fine alla vicenda
connotata da particolari che se approfonditi potrebbero dare fastidio a
qualcuno, la parola “onore” non ci appartiene.
A Massimiliano e
Salvatore deve essere concesso l’onore che loro compete
come militari , un patrimonio personale che pochi hanno e di cui i due
Fucilieri di Marina devono andare fieri. Non possono essere scambiati alla
stessa stregua di quanto avviene per delinquenti comuni e di questo lo Stato
deve farsene carico. Non è accettabile invece che la loro onorabilità sia più o
meno sancita dall’India che in 24 mesi ha sapientemente gestito un perverso
gioco dell’oca cambiando le regole in corso d’opera, per arrivare a definire i
nostri militari terroristi.
Non è possibile
accettare ulteriori offese, chi ha gestito finora la vicenda sta dimostrando
che l’aver rinunciato all’Arbitrato Internazionale è stato un gravissimo errore
sul piano temporale e su quello oggettivo e pur di non ammettere lo sbaglio
continua a percorre una strada pericolosa e poco dignitosa per il nostro Paese !
Nessuno,
invece, ha ascoltato la voce dell’Ambasciatore Giulio
Terzi , primo tra tutti a richiedere
ininterrottamente da almeno 1 anno l'attivazione di un Arbitrato internazionale
in sede ONU. Colui che da Ministro degli Esteri dell'allora Governo Monti si
dimise dal prestigioso incarico dopo essersi rifiutato di apporre la Sua firma sull'ordine di
rientro in India dei due Marò, precisando che "vi sono valori che non sono
negoziabili", lo stesso Terzi che a più riprese ha successivamente denunciato
le motivazioni "mercantili" e commerciali alla base della decisione
illegittima e scellerata di rimandare i Marò in India senza aprire un
contenzioso formale con New Delhi.
Credo, anzi auspico che
sia giunta l’ora che il Premier Letta non si limiti anche lui solo ad
“inorridire” ma compia gli atti che gli competono sostituendo chi dal marzo 2013
ha continuato ad illudere gli italiani, le famiglie
dei militari in missione all’estero ed i congiunti di Massimiliano e
Salvatore, e di chi a livello istituzionale ha ignorato
la sorte dei due militari forse perché allergico all’odore ed alla foggia delle
uniformi militari.
A
tale riguardo Le ricordo Onorevole Letta che il suo Ministro degli Esteri non
ha fatto nemmeno una visita lampo ai nostri due ragazzi, se non altro per
rendersi conto di persona di cosa stesse realmente accadendo, perché impegnata
a rincorrere unica il Europa il neo eletto ministro Iraniano, ad occuparsi
forse anche in maniera azzardata delle armi chimiche di Assad od, ancora , a
studiareper poi apprezzarlo il provvedimento del parlamento di Montevideo, che
conferisce allo Stato la possibilità di produrre e vendere cannabis.
per completezza ecco i
link degli articoli dello scrivente in cui si prevedeva l' odierno rinvio :
E
per chi non lo sapesse ecco la testimonianza sulla farsa e il sequestro dalle
parole di chi all' epoca dei presunti accadimenti era imbarcato sulla nave
Enrica Lexie :
Nessun commento:
Posta un commento