mercoledì 27 novembre 2013

ALLA FACCIA DEI GRANDI ORGANI DI INFORMAZIONE

Roma, corteo per i due marò "Girone e Latorre liberi subito"

Bandiere tricolori, divise, rappresentanze di paracadutisti, la fanfara degli alpini e i militanti di CasaPound accompagnano la manifestazione partita dalla Bocca della Verità. Vania Girone: "Se non tornano per Natale andremo noi da loro"



Bandiere tricolori, divise di paracadutisti e alpini e gli stendardi di CasaPound. Sfila da Bocca dalle Verità il corteo per chiedere l'immediata liberazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò accusati dell'uccisione di due pescatori nelle acque dello stato indiano del Kerala. 

Alla testa del corteo, a cui partecipa un centinaio di persone, Paola Moschetti, compagna di Latorre, e Vania Ardito, moglie di Girone, davanti agli striscioni "Liberi subito" e "Non vi lasceremo soli". Prima della partenza l'Inno di Mameli è stato intonato dai militari presenti e accompagnato dallo sventolio di bandiere tricolori. A scandire il ritmo del corteo, la Fanfara degli Alpini.

Anche un gruppo di militanti di CasaPound, l'organizzazione di estrema destra con sede all'Esquilino, si è unito al manifestazione in via del teatro Marcello. 

Giunti in piazza Venezia i manifestanti hanno criticato il sindaco Marino a suon di slogan - 'Marino buffone, rimetti lo striscione' -  per chiedere il ripristino dello striscione 'salviamo i nostri marò' sulla facciata principale del Campidoglio.

l corteo si è poi chiuso sulle note dell'inno nazionale. Anche la mamma di Salvatore Girone, accanto alla nuora Vania, ha partecipato al corteo. Commossa, non è riuscita a rispondere alle domande dei giornalisti. Vania, invece, ha detto: "Se non tornano per Natale, andremo noi da loro".
(Fonte)


Questo video del gruppo facebook "SIAMO TUTTI MARO'",  è la prova lampante che alla manifestazione prò Marò, del 23 novembre 2013, il numero dei partecipanti non è, come riportato nell'articolo sopra, di un centinaio di persone ma molte di più.

 

Aldo Casamento
MANIFESTAZIONE DI ROMA DEL 23.11.2013 - Videocronaca 
Video dedicato a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, come privati cittadini, come gruppi pro marò di facebook, come membri di associazioni d’Arma, giorno 23.11.2013 si sono recati a Roma per manifestare solidarietà ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ingiustamente fermati in India malgrado la loro innocenza e per avere ubbidito alle disposizioni delle Autorità italiane. Ma dedicato anche a tutti gli assenti, per impedimenti vari o per causa di forza maggiore, ma virtualmente presenti, che hanno comunque collaborato e collaborano con i vari gruppi di facebook solidali ai nostri fucilieri di marina. La manifestazione è stata caratterizzata da apoliticità e apartiticità, tanto che anche i ragazzi di Casa Pound intervenuti, si sono distinti per non aver ostentato alcun simbolo politico e nessuno slogan politico, ma sventolando solo bandiere italiane, come tutti gli altri partecipanti. I manifestanti erano un "mare" in tempesta per i padroni del vapore. I mass media che hanno sottostimato, o che non hanno messo nel giusto rilievo la manifestazione, hanno avuto un atteggiamento ambiguo non perchè disinformati o poco professionali, ma perchè bugiardi in quanto determinatamente collusi con chi vuole stroncare ogni ritorno ad istanze di sovranità nazionale, in ossequio alle "istruzioni" che ricevono dai Club economici globalizzanti. In base alle sottostime che di questa manifestazione ha fatto certa stampa, con questo video adesso abbiamo tutti l'opportunità di sbugiardare le false informazioni, nonché di individuare e diffidare di quella parte di stampa e Tv asservita ai cosiddetti poteri forti, nazionali e internazionali, e apprezzare chi invece fa ancora informazione libera. Per il futuro useremo internet e i social media per supplire alle informazioni false, fuorvianti e partigiane. Pertanto il gruppo facebook SIAMO TUTTI MARO' vi invita a condividere questo video dovunque, possibilmente con questa presentazione che state leggendo.

1 commento:

  1. Bastano le immagini, esse dimostrano che gli Italiani esistono e fanno sentire la loro voce in maniera chiara. Le istituzioni non possono e non devono essere sorde, occorre pretendere il rispetto di quelle regole internazionali che l'India stà dimostrando da quasi due anni di non conoscere. Un invito vorrei rivolgere al Capo dello Stato in qualità anche di Capo delle Forze Armate: Esimio Presidente, pretenda nelle sedi opportune il rispetto della Sovranità Nazionale, prenda a cuore questa triste vicenda in modo da mettere la parola FINE.
    I due fucilieri di Marina sono solo servitori dello Stato Sovrano e non "ostaggi" nelle mani di chi in maniera scorretta e fuori da ogni norma gli trattiene nel proprio paese. Devono tornare a casa, devono tornare al proprio lavoro, devono tornare perchè stanno pagando in maniera subdola colpe o reati di cui l'unica certezza è la sottovalutazione dei nostri Governanti che per mesi si sono occupati di decadenza e per ben due anni si sono scordati di essere ITALIANI.

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