martedì 12 novembre 2013

“L’India pronta a chiudere l’incidente marò”,lo dice la Bonino.

Ogni volta che l’appannamento raggiunge i massimi livelli ,ogni volta che non ci sono più parole a descrivere il nulla e l’incapacità d’agire,eccoli in suo soccorso,sempre puntuali in questo,i giornali dei poteri forti,è molto considerata Emma Bonino dai poteri forti,e c’è voglia di riconoscerle meriti che non possiede.
Il Corriere della sera in un intervista in edicola oggi da il via a questa rappresentazione,guarda caso molto simile all’articolo che Stefano Folli,ex direttore,fece tempo fa sul sole 24 ore,anche lui precipitatosi a sorreggere e sostenere la Bonino,dopo il caso Kazako.
In questa intervista ha il coraggio di parlare anche dei marò,forse perché stanno per arrivare novità,e in questi casi tutti vogliono cavalcare l’onda,ma essendo stata fatta l’intervista per promuovere l’inesistente  ministro degli esteri ci sono anche i colpi di scena,ci sono le negazioni delle affermazioni,l’Italia che non conta un cazzo,a nessun livello diventa all’improvviso protagonista nello scenario mondiale,Volete sapere perché la Siria non è stata bombardata? Ma certo che lo sappiamo è merito della Bonino che ha coinvolto l’Iran e l’Iran ha coinvolto Assad,quindi se non era per la grande Bonino,con il cavolo che c’era la pace .
Il ruolo internazionale dell’Italia appare spesso marginale. Nel negoziato sul nucleare iraniano, per citare il caso più vistoso, siamo poco più che spettatori.
«Siamo stati tra i primi a cogliere l’importanza dell’elezione del nuovo presidente Rouhani in maggio. Ricordo che ancora pochi mesi fa diversi colleghi europei mi guardavano storto quando dicevo che bisognava invitare l’Iran al tavolo con la Siria. A fine agosto, dopo la strage di civili con le armi chimiche, ho chiamato più volte il ministro degli Esteri iraniano Zarif perché convincesse Assad a dare via libera agli ispettori Onu. E il 26 settembre, all’assemblea delle Nazioni Unite, c’era la fila per parlare con Zarif e Rouhani. Bisognava staccare il biglietto, come se si fosse in coda per visitare il Moma»”.
Sui Marò invece questo grande ruolo va a farsi benedire perché arriva anche la conferma che l’India sta sputtanando l’Italia in tutte le sedi internazionali,e i rappresentanti del popolo italiano non hanno mai risposto interessati solo al business e anche la Bonino aspetta la chiusura della storia per rilanciare le relazioni economiche

Sull’India pesa ancora la vicenda dei marò. Ieri c’è stata l’audizione di quattro militari dall’Italia. Servirà a sbloccare la vicenda? 

«Ci abbiamo messo dei mesi per arrivare a questa audizione a distanza. Adesso il processo dovrebbe passare alla Corte speciale. Pensiamo di chiudere presto l’incidente e di rilanciare i nostri rapporti commerciali con l’India, un Paese che non possiamo perdere». 

Intanto il premier indiano Manmohan Singh racconta nei vertici internazionali le figuracce diplomatiche dell’Italia. 

«Mi sono ripromessa di non fare polemiche sulla gestione del caso che abbiamo ereditato, fino a quando i marò non saranno tornati in Italia. Comunque anche il governo indiano ha fretta di chiudere». 
Nella fonte si può leggere l’intera intervista

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