A quanto pare tutti i pensieri che abbiamo espresso negli ultimi tempi riguardo l' operato del nostro governo si rilevano esatti, nonostante le richieste giunte dai cittadini sia il Presidente della Repubblica Napolitano, che il Presidente del Consiglio Letta non hanno fatto nulla per tutelare due Militari Italiani ( che ricordiamo erano in servizio di scorta regolarmente assegnatogli dai superiori ), e cosa ancor peggiore l' attuale esecutivo si è rivelato la continuazione ideale dell' altro ponendo in pratica l' unico obiettivo reale del Senatore Monti confermato dalle choccanti dichiarazioni del M.A.E. Bonino che il 12 Novembre U.S. a Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera dichiarava questo "Ci abbiamo messo dei mesi per arrivare a questa audizione a distanza. Adesso il processo dovrebbe passare alla Corte speciale. Pensiamo di chiudere presto l’incidente e di rilanciare i nostri rapporti commerciali con l’India, un Paese che non possiamo perdere"
fonte : www.corriere.it
La libertà di parola resta un concetto astratto, anzi ad ogni minima richiesta di chiarimenti o spiegazioni dei cittadini non solo non vi sono risposte, ma vengono cancellati commenti educati e civili e agli autori degli stessi viene bloccato l' accesso alla pagina stessa come è capitato in passato al sottoscritto.
Ad oggi appare chiara la sottomissione all' india, ma ci chiediamo in cambio di cosa ? di affari per le aziende che corrono ad investire nel paese delle caste invece di effettuare investimenti nel nostro paese che sarebbero strategici in questi momenti di crisi economica ?
Un ulteriore conferma dello scarso operato di questo esecutivo è il mantenimento della gestione da parte di De Mistura, un diplomatico a quanto pare di terz' ordine visti i risultati conseguiti, i suoi viaggi indiani per fare il corriere di orecchiette e rape, o per farsi fotografare con quel sorrisino beffardo non sono riusciti a sbloccare l' impasse tra Roma e Delhi, anzi continuano a creare solo danni, ma si sa', se era stato messo a gestire la spinosa situazione scavalcando l' allora M.A.E. Terzi ed ora il M.A.E. Bonino, vuol dire che ai nostri governanti va bene cosi'.
ed ora ecco le agenzie odierne :
(ANSA) - NEW DELHI, 28 NOV - Il quotidiano ha avuto conferma ieri sera della consegna del rapporto dai ministeri degli Interni, Esteri e dalla stessa Nia.
Parlando con l'ANSA, una fonte diplomatica ha tuttavia ricordato ''che la decisione finale spetta al giudice che dovra' formulare i reali capi di accusa'' a carico di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Il giornale sottolinea, inoltre, il forte contrasto esistente tra gli Esteri e gli Interni sulla vicenda. Lo scorso aprile, il
ministro degli Esteri Salman Khurshid, infatti, si era impegnato con l'Italia sostenendo che il caso dei maro' non rientrava fra quelli "rari tra i piu' rari" che prevedono l'applicazione della pena di morte. Lo stesso ministero degli Interni aveva modificato un suo ordine alla Nia rimuovendo il riferimento al ''Sua Act''.
La legge, approvata nel 2002 in conformita' con i trattati internazionali sulla sicurezza marittima, sarebbe al centro dell'acceso dibattito fra i due ministeri. La ''Legge per la repressione degli atti illeciti contro la sicurezza della Navigazione marittima e le strutture fisse sulla piattaforma continentale'' stabilisce chiaramente che se qualcuno uccide un altro, sara' passibile di pena di morte. Questo e' fissato nell'articolo 3, comma g e i della legge in cui si dice che "Chi causa la morte di qualsiasi persona sara' punito con la morte".
L'incidente della Enrica Lexie e' avvenuto a 20,5 miglia nautiche al largo delle coste del Kerala, oltre quindi le acque territoriali indiane ma all'interno della cosiddetta ''zona di interesse economico esclusivo'' che si estende fra 12 e 200 miglia nautiche e su cui il Sua Act si applica. "La nostra logica - ha detto al giornale un responsabile della Nia - e' che uccidendo i pescatori, i maro' hanno commesso un atto che ha messo in pericolo la navigazione marittima. E siccome c'e' stato un omicidio, sono passibili di essere accusati in base ad una Legge che prevede la pena di morte".
Secondo quanto riferisce ancora Hindustan Times, il ministero degli Esteri si e' impegnato ad ''assicurare che i due militari non siano perseguiti in base al Sua Act''. ''Questo sarebbe una violazione della promessa fatta da Khurshid - spiega - che ha il valore di una garanzia di uno Stato sovrano''
Per questo, dopo la consegna del rapporto della Nia, il dicastero degli Esteri ''fara' un'attenta valutazione e
esaminera' tutti gli aspetti legali prima di dare la sua posizione ufficiale''.
CASO MARO'': HINDUSTAN TIMES, ACCUSATI SU BASE LEGGE CHE PREVEDE PENA MORTE (2)
(Adnkronos) - La richiesta sarebbe stata avanzata in una relazione inviata lunedi'' dalla Nia al ministero dell''Interno, nonostante le ripetute richieste del ministero degli Esteri a favore di una pena minore. Al centro del dibattito ci sarebbe una particolare legge approvata nel 2002. In base al Sua Act sulla "Repressione degli
atti illeciti contro la sicurezza della navigazione marittima e delle piattaforme fisse sulla piattaforma continentale", riporta l''Hindustan Times, se una persona provoca la morte di un individuo deve essere punita con la pena di morte.
REPUBBLICA.IT
Marò: la polizia indiana presenta accusa che prevede pena morte
La notizia è stata diffusa dal giornale The Hindustan Times. Nessun commento dalle forze dell'ordine indiane. Secondo fonti diplomatiche la decisione finale spetta al giudice che dovrà formulare i reali capi di accusa
28 novembre 2013
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono accusati dell'omicidio di due pescatori il 15 febbraio 2012 NEW DELHI - La polizia indiana Nia ha presentato un rapporto in cui accusa i marò in base a una legge che prevede la pena di morte. Secondo The Hindustan Times, giornale che ha diffuso la notizia, gli investigatori avrebbero presentato lunedì al ministero degli Interni un rapporto in cui si chiede di perseguire i due militari in base al 'Sua Act' che reprime la pirateria marittima con la pena di morte, nonostante le ripetute richieste pressanti del ministero degli Esteri di trattare il caso con capi di imputazione che prevedono pene più lievi. Secondo una fonte diplomatica la decisione finale spetterà al giudice che dovrà formulare i reali capi di accusa.
I due fucilieri italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono accusati dell'omicidio di due pescatori il 15 febbraio 2012. Il quotidiano ha avuto conferma ieri sera della consegna del rapporto dai ministeri degli Interni, Esteri e dalla stessa Nia. Una fonte diplomatica ha ricordato "che la decisione finale spetta al giudice che dovrà formulare i reali capi di accusa" a carico di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il giornale sottolinea, inoltre, il forte contrasto esistente tra gli Esteri e gli Interni sulla vicenda. Lo scorso aprile, il ministro degli Esteri Salman Khurshid, infatti, si era impegnato con l'Italia sostenendo che il caso dei marò non rientrava fra quelli "rari tra i più rari" che prevedono l'applicazione della pena di morte. Lo stesso ministero degli Interni aveva modificato un suo ordine alla Nia rimuovendo il riferimento al "Sua Act".
La legge, approvata nel 2002 in conformità con i trattati internazionali sulla sicurezza marittima, sarebbe al centro dell'acceso dibattito fra i due ministeri. La "Legge per la repressione degli atti illeciti contro la sicurezza della Navigazione marittima e le strutture fisse sulla piattaforma continentale" stabilisce chiaramente che se qualcuno uccide un altro, sarà passibile di pena di morte. Questo è fissato nell'articolo 3, comma g e i della legge in cui si dice che "Chi causa la morte di qualsiasi persona sarà punito con la morte".
L'incidente della Enrica Lexie è avvenuto a 20,5 miglia nautiche al largo delle coste del Kerala, oltre quindi le acque territoriali indiane ma all'interno della cosiddetta "zona di interesse economico esclusivo" che si estende fra 12 e 200 miglia nautiche e su cui il Sua Act si applica. "La nostra logica - ha detto al giornale un responsabile della Nia - è che uccidendo i pescatori, i marò hanno commesso un atto che ha messo in pericolo la navigazione marittima. E siccome c'è stato un omicidio, sono passibili di essere accusati in base ad una Legge che prevede la pena di morte".
Secondo quanto riferisce ancora The Hindustan Times, il ministero degli Esteri si è impegnato ad "assicurare che i due militari non siano perseguiti in base al Sua Act". "Questo sarebbe una violazione della promessa fatta da Khurshid - spiega - che ha il valore di una garanzia di uno Stato sovrano". Per questo, dopo la consegna del rapporto della Nia, il dicastero degli Esteri "farà un'attenta valutazione e esaminerà tutti gli aspetti legali prima di dare la sua posizione ufficiale".
Poche settimane quattro fucilieri italiani della Enrica Lexie sono stati sentiti in videoconferenza dalla polizia indiana. Secondo le perizie balistiche, sul corpo dei pescatori uccisi proiettili incompatibili con le armi in dotazione a Latorre e Girone.
Maro': stampa indiana, per rapporto Nia passibili pena di morte =
(AGI) - Roma, 28 nov. - La stampa indiana torna a parlare della possibilita' di una condanna a morte per i due maro' italiani detenuti in India. Secondo l'Hindustan Times, la National Investigtion Agency (Nia), a cui sono affidate le indagini sulla morte dei due pescatori indiani nel febbraio 2012, nel suo rapporto ha invocato l'applicazione di una legge del 2002 che prevede la pena capitale per chi causa la morte di persone
in mare. Il giornale ha riferito che il rapporto e' stato gia' trasmesso al ministero dell'Interno indiano, nonostante le pressioni dello stesso ministero degli Esteri di New Delhi per arrivare a un'incriminazione meno pesante per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Nei mesi passati, il capo della diplomazia indiana, Salman Khurshid, ha piu' volte rassicurato il governo italiano che la pena capitale e' esclusa, un impegno ribadito a marzo quando l'Italia minaccio' di non rimandare indietro i due fucilieri del Battaglione San Marco rientrati in patria per votare alle elezioni politiche. Il rapporto della Nia sara' consegnato a un giudice ad hoc che lo esaminera' e lo
mettera' a disposizione dei legali per poi avviare le udienze preliminari in cui saranno stabiliti i capi d'accusa.
La Nia e' un'agenzia creata nel 2009 dal governo indiano dopo il sanguinoso attentato di Mumbai del novembre 2008 finora si e' occupata prevalentemente di terrorismo, ma ora ha invocato per la prima volta una legge del 2002 per la Soppressione di Atti Illeciti contro la Sicurezza della Navigazione Marittima ("Su Act)". Si tratta, per ironia della sorte, di una legge voluta dal governo per reprimere gli atti di pirateria, quegli stessi contro cui erano impegnati i due militari italiani. Alla sezione 3, la legge dice espressamente che "se qualcuno causa la morte di un'altra persona sara' punito con la morte".
L'uccisione dei pescatori e' avvenuta oltre le 12 miglia nautiche delle acque territoriali indiane, ma il Su Act e'
applicabile anche tra le 12 e le 200 miglia dalle coste indiane, considerate da New Delhi come Zona di interesse
economico esclusivo. "Il nostro pensiero", ha spiegato una fonte della Nia, "e' che con l'uccisione dei pescatori i maro' abbiano commesso un atto che mette a rischio la navigazione e quindi sono passibili di essere incriminati sulla base di una legge che prevede anche la pena di morte".
Stampa indiana: non esclusa condanna a pena di morte per marò Suggerimento della Nia. Rapporto su indagini consegnato a Delhi
Roma, 28 nov. (TMNews) - L'Agenzia nazionale d'investigazione indiana (Nia), incaricata dell'indagine sull' uccisione di due pescatori del Kerala nell'incidente che vede coinvolti i due Fucilieri italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, avrebbe chiesto nel suo rapporto che i due marò siano giudicati sulla base di una norma approvata nel 2002 che prevede anche una condanna alla pena capitale.La Nia, secondo quanto riferito dalla
stampa locale, avrebbe inviato lunedì sera il suo rapporto al ministero degli Affari esteri e al dicastero dell'Interno a Nuova Delhi.Il capo della diplomazia indiana Salman Khurshid, nei mesi scorsi, aveva assicurato che Latorre e Girone, in caso di comprovata responsabilità, non sarebbero stati condannati alla pena di morte.
Maro': stampa, Nia presenta accusa che prevede pena morte
(ANSA) - NEW DELHI, 28 NOV - La polizia indiana Nia ha presentato un rapporto in cui accusa i maro' in base a una legge che prevede la pena di morte. Lo scrive The Hindustan Times.
lunedi' al ministero degli Interni un rapporto in cui si chiede di perseguire i due militari in base al 'Sua Act' che reprime la pirateria marittima con la pena di morte 'nonostante le ripetute richieste pressanti del ministero degli Esteri di trattare il caso con capi di imputazione che prevedono pene piu' lievi'.
Maro': stampa su richiesta pena morte, 'no comment' Nia
(ANSA) - NEW DELHI, 28 NOV - La polizia investigativa indiana Nia ha risposto oggi con un 'no comment' ad una richiesta dell'ANSA di conferma dell'esistenza di un suo rapporto in cui si chiede la pena di morte per i maro'.
Consultato telefonicamente sulle notizie pubblicate oggi dall'Hindustan Times, il vice ispettore P.V. Vikraman ha detto soltanto: "Non posso commentare. Non sono in una posizione per poterlo fare".
Hindustan Times
Fishermen killings: NIA seeks death for marines
Saikat Datta,
The National Investigation Agency (NIA), probing the case against two Italian Marines for killing two Kerala fishermen, has recommended that they be charged under an Act that mandates the death penalty.
The NIA sent a report seeking sanction for prosecution to the union ministry of home affairs (MHA) on Monday despite repeated entreaties from the ministry of external affairs (MEA) seeking a lesser charge. The MHA, NIA and the MEA confirmed to HT that the report seeking sanction for prosecution was received on Monday evening.
Earlier Salman Khurshid, the minister for external affairs had assured the Italian government that the two marines would not be charged with death penalty. Khurshid made this commitment after the marines went home on bail and the refused to return to India.
Two Italian marines, serving as security guards on an Italian-flagged oil tanker Enrica Lexie had shot dead two Indian fishermen about 20 nautical miles off Kerala in February last year.
The lawyers of the marines, Massimiliano Latorre and, say their clients mistook the fishermen for pirates and fired warning shots into the water. The two marines do not admit killing anyone or aiming directly at the fishing boat.
At the heart of the furious debate between the two ministries is a specific law that was passed in 2002. The ‘Suppression of Unlawful Acts Against Safety of Maritime Navigation and Fixed Platforms on Continental Shelf’ Act (SUA) is clear that if anyone causes death, then they will be awarded with a death penalty. This is stated in clause 3 (g) (i) of the Act which states: “causes death to any person shall be punished with death.”
The MEA is keen to resolve the issue and ensure that the marines are not prosecuted under the Act because the courts may award them death penalty.
This would be a violation of the commitment made by Khurshid, which they state, is as good as a sovereign guarantee.
But the NIA and the MHA differ and in the files that have gone back and forth, they state that the prerogative to decide the marines’ fate is left to the Indian courts.
“There is also a legal tangle here because the killing of the Kerala fishermen occurred at sea, just beyond India’s territorial claims which extend up to 12 nautical miles (NM),” a senior MHA official familiar with the issue told HT on the condition of anonymity.
India’s exclusive economic zone extends from 12 NM to 200 NM and the SU Act 2002 applies to this area. “Our logic is that by killing the fishermen, the marines committed an act that jeopardised navigation. Since this was death, they are liable to be charged with an Act that also mandates the death penalty,” an NIA official dealing with the case told HT.
Incidentally, the SUA Act also conforms to the UN conventions and laws of the sea. Sources in the NIA and MHA confirmed to HT that they will stand by their position on prosecuting the Italian marines under this Act.
After the report seeking sanction for prosecution was sent by NIA to the home ministry, the MEA has taken the position that they will “carefully take into account the legal position before taking any decision.”
La risposta di De Mistura alle agenzie :
(ANSA) - ROMA, 28 NOV - "Siamo in attesa di vedere il rapporto della Nia quando verra' presentato al giudice, qual e' la proposta di capo d'accusa da parte della stessa Nia e il capo d'accusa che il giudice riterra' giusto avere nel processo". Lo ha detto all'ANSA Staffan de Mistura, inviato del governo italiano per la vicenda Maro', riferendosi a quanto scritto da 'The Hindustan Times' secondo il quale la polizia indiana ha presentato un rapporto in cui accusa Latorre e Girone in base a una legge che prevede la pena di morte.
++ Maro': De Mistura, pronti a mosse e contromosse ++
(ANSA) - ROMA, 28 NOV - "Siamo pronti ad ogni evenienza con mosse e contromosse". Lo ha detto all'ANSA Staffan de Mistura, inviato del governo per la vicenda dei maro', commentando indiscrezioni secondo le quali la Nia ha presentato un rapporto in cui accusa Latorre e Girone in base a una legge che prevede
la pena di morte. "Come difesa - ha spiegato de Mistura - abbiamo in ogni caso il diritto di vedere il rapporto ed
eventualmente di contestarlo".
L'inviato del governo italiano per la vicenda de due Maro' trattenuti in India esclude qualsiasi automatismo e aggiunge che spetta comunque al giudice "analizzare il rapporto della polizia e valutare se ha sostanza, se non ne ha alcuna, o ancora se va ridimensionato".
Maro': India, governo ribadisce posizione, no pena morte (2)
(ANSA) - NEW DELHI, 28 NOV - In una dichiarazione al Parlamento lo scorso 22 marzo, ha detto il portavoce, il
ministro degli Esteri Salman Khushid escludeva la pena di morte aggiungendo che si applicava solo nei ''casi rari tra i piu' rari''.
Il portavoce non ha confermato le indiscrezioni di stampa di oggi sulla consegna di un rapporto della Nia al ministero degli Interni in cui si chiede l'applicazione di una severa legge che prevede la pena capitale in caso di omicidio.
"In generale, come e' noto, - ha detto - in questi briefing non commentiamo argomenti che riguardano problemi
interministeriali". Ma, ha proseguito, "sebbene non intendiamo commentare informazioni di carattere speculativo, posso rinviare alla posizione espressa chiaramente dal ministro degli Esteri Salman Khurshid il 22 marzo in Parlamento" .
Nella dichiarazione alla Camera bassa (Loksabha) resa in occasione del ritorno in India dei due maro', il capo della diplomazia indiana, parlando a nome del governo, aveva detto che ''secondo una giurisprudenza indiana largamente applicata, questo caso non ricade nella categoria di quelle materie che richiedono l'applicazione della pena di morte, e cioe' nei casi rari tra i piu' rari''. ''Quindi - concludeva - non bisogna avere alcuna preoccupazione a questo proposito''.
Il portavoce ha poi aggiunto che ''l'India intende rispettare l'impegno preso in Parlamento e che ogni decisione
sara' valutata tenuto conto il quadro politico articolato in quella dichiarazione''.
Maro': accuse, parere spetta a consulente legale governo
(ANSA) - NEW DELHI, 28 NOV - Sara' il consulente legale del governo (''attorney general'') a dare il parere decisivo sulla definizione dei capi di accusa a carico dei maro'. Lo ha appreso l'ANSA dal portavoce del ministero degli Esteri indiano. ''I ministeri possono fornire le loro raccomandazioni, ma l'ultima parola spetta all'attorney general'' ha detto la fonte a proposito del rapporto della polizia Nia che sarebbe stato presentato al ministero degli Interni e che fa riferimento a una legge che prevede la pena di morte in caso di omicidio. (ANSA).
Maro':moglie Girone,preoccupati e in attesa notizie ufficiali
(ANSA) - BARI, 28 NOV - "Siamo preoccupati ma siamo in attesa di notizie ufficiali perche' sinora sappiamo solo quello che scrivono i giornali". Lo ha detto all'ANSA Vania Girone, moglie di uno dei due maro' detenuti in India,commentando la notizia secondo cui la polizia indiana Nia avrebbe presentato un rapporto formulando un'accusa ai due fucilieri che prevede la pena di morte. Vania ha detto di avere sentito oggi il marito e
di avere commentato con lui la notizia. "Salvatore non si e' espresso - ha detto - aspettiamo notizie ufficiali".
"Non sappiamo se le notizie che sono arrivate siano attendibili - ha detto ancora Vania Girone -
quello che ci risulta, per il momento, e' che il governo indiano ha smentito confermando la posizione espressa sinora". "Restiamo in attesa - ha detto ancora - di conoscere questo rapporto della Nia e di notizie ufficiali in merito".
Maro': Pianetta(FI),Letta faccia valere peso governo italiano
(ANSA) - ROMA, 28 NOV - ''E' tragico e orrendo il rapporto della NIA indiana ,con la possibile pena di morte per La Torre e Girone ,a seguito delle accuse in esso contenute. Se queste accuse saranno confermate da parte indiana dobbiamo accusare Monti di codardia e incapacita' per aver consentito il ritorno in India dei due Maro , come pure di inadempienza la nostra Magistratura che aveva il diritto ed il dovere , in base alle leggi marittime internazionali ,di giudicarli''. Lo sostiene Enrico Pianetta esponente di Forza Italia - Pdl il quale chiede ''perche' Monti e forse anche altri a livello piu elevato hanno consentito quell'illegittimo rientro in India opponendosi al
Ministro degli Esteri Ambasciatore Terzi?''
''Chiedo a tutti costoro - afferma ancora Pianetta - di spiegare davanti a tutto il Popolo italiano il loro indecente e
pusillanime comportamento . Il Governo Letta - e' infine l'appello di Enrico Pianetta - sia a sua volta meno attendista e fatalista e faccia valere il peso politico internazionale che afferma di avere''.
CASO MARO'': LEGA CHIEDE A GOVERNO DI RIFERIRE SUBITO IN AULA =
BITONCI, LETTA VADA IN INDIA A RIPRENDERSI I MILITARI
Roma, 28 nov. (Adnkronos) - La Lega Nord chiede al governo di riferire urgentemente in Aula sui maro'' dopo "aver appreso la notizia di un possibile aggravamento dei capi d''imputazione a carico di Salvatore Girone e Massimiliano La Torre". Lo dichiara Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord al Senato.
"E'' stato gravissimo aver fatto rientrare i nostri uomini - prosegue il capogruppo del Carroccio - fidandosi del Governo indiano.
Se Letta ha davvero le palle d''acciaio lo dimostri andando personalmente in India a riprendersi i nostri due maro''".
MARO'. SALVINI: RIDATECI MILITARI E PRENDETEVI MONTI E FORNERO
(DIRE) Roma, 28 nov. - "Cacchio, alla faccia della credibilita' internazionale. I due maro' in India rischiano la pena di morte.
Propongo uno scambio di prigionieri: ridateci i due militari, e prendetevi Monti e la Fornero. Vi piace?".
Lo scrive su twitter Matteo Salvini
Una nota dell' On Meloni :
MARO’, MOZIONE FDI PER INTERROMPERE RAPPORTI DIPLOMATICI CON INDIA
SOTTOPORRE QUESTIONE IN SEDE NATO E CHIEDERE PRONUNCIAMENTO UE
«Abbiamo chiesto ripetutamente che la sorte dei due marò venisse affrontata come questione prioritaria di dignità nazionale da tutto il ‘sistema Italia’ e non invece come un semplice caso giuridico-diplomatico. Siamo stanchi delle pagliacciate del governo indiano e del governo italiano. La misura è colma. I nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono detenuti in India da 648 giorni al di fuori di ogni legittimazione giuridica e senza che i governi di ‘cartone’ Monti e Letta abbiano fatto nulla per difendere la dignità nazionale. Quello perpetrato ai danni dell’Italia è un oltraggio continuo che non possiamo più accettare. Fratelli d’Italia presenterà una mozione parlamentare per impegnare l’Esecutivo a fare quello che un governo serio avrebbe dovuto fare da tempo e che noi chiediamo fin dal primo giorno. Uno: interrompere i rapporti diplomatici con l’India. Due: sottoporre la questione in sede Nato. Tre: pretendere un pronunciamento da parte dell’Unione europea. Qualora l’Alleanza Atlantica e la Ue decidessero di non prendere una posizione chiara a favore della nostra Nazione, l’Italia dovrebbe arrivare anche a ritirare i propri militari dalle missioni internazionali di pace e a congelare il proprio contributo economico alle spese di funzionamento dell’Ue. Per fare questo servirebbe solo un briciolo di dignità da parte del governo Letta, senza dover ricorrere a fantomatiche ‘balls of steel’ delle quali il mondo non ha finora avuto alcuna evidenza».
È quanto dichiarano i fondatori di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa.
«Abbiamo chiesto ripetutamente che la sorte dei due marò venisse affrontata come questione prioritaria di dignità nazionale da tutto il ‘sistema Italia’ e non invece come un semplice caso giuridico-diplomatico. Siamo stanchi delle pagliacciate del governo indiano e del governo italiano. La misura è colma. I nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono detenuti in India da 648 giorni al di fuori di ogni legittimazione giuridica e senza che i governi di ‘cartone’ Monti e Letta abbiano fatto nulla per difendere la dignità nazionale. Quello perpetrato ai danni dell’Italia è un oltraggio continuo che non possiamo più accettare. Fratelli d’Italia presenterà una mozione parlamentare per impegnare l’Esecutivo a fare quello che un governo serio avrebbe dovuto fare da tempo e che noi chiediamo fin dal primo giorno. Uno: interrompere i rapporti diplomatici con l’India. Due: sottoporre la questione in sede Nato. Tre: pretendere un pronunciamento da parte dell’Unione europea. Qualora l’Alleanza Atlantica e la Ue decidessero di non prendere una posizione chiara a favore della nostra Nazione, l’Italia dovrebbe arrivare anche a ritirare i propri militari dalle missioni internazionali di pace e a congelare il proprio contributo economico alle spese di funzionamento dell’Ue. Per fare questo servirebbe solo un briciolo di dignità da parte del governo Letta, senza dover ricorrere a fantomatiche ‘balls of steel’ delle quali il mondo non ha finora avuto alcuna evidenza».
È quanto dichiarano i fondatori di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa.
fonte : https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale?hc_location=timeline
di : Fernando Termentini
fonte : https://www.facebook.com/groups/337996802910475/
fonte : https://www.facebook.com/groups/337996802910475/
si ringrazia Silvano Dell' Acqua per la foto
fonte : https://www.facebook.com/groups/maroitaliani/
ed ecco come il M.A.E. Bonino risolve i commenti del Gen Termentini.... cancellandoli !!!
di seguito lo stesso post tratto dalla pagina Facebook della stessa Bonino, prima e dopo la censura bulgara :
Prima della censura
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