29/11/2013, giorno 649
Italia, India ovvero le caste vergognose !
Dopo la giornata di ieri appare chiaro e limpido come l' acqua di un ruscello di montagna il senso delle veline e dell' improvvisa cascata di notizie riportate dai media, su tutte le Tv nazionali è stato dato risalto alla notizia immessa nel circuito mediatico dal quotidiano indiano "Hindustan Times " secondo cui la NIA, ovvero l' agenzia incaricata dalla Corte Suprema di indagare sui fatti contestati ai Fucilieri di Marina, avrebbe chiuso le indagini rimettendo al giudice incaricato di processare i nostri Militari un fascicolo che prevede l' incriminazione tramite il "SUA ACT " ovvero leggi speciali anti pirateria ( ironia della sorte ) essendo il crimine contro la sicurezza della navigazione avendo causato la morte di due pescatori, da parte Italiana le solite dichiarazioni sibilline sia del M.A.E. Bonino che dell' inviato speciale De Mistura, da parte Indiana invece le secche smentite, cosa significa questo ?
Semplice, si vuole condizionare l' opinione pubblica, facendo una semplice operazione di terrore mediatico, uno spauracchio agitato sotto al naso di pena capitale che ha fatto infiammare la rete dei sostenitori dell' innocenza e della sovranità nazionale, per poi accusarli processarli e condannarli con pene lievi rispetto all' entità dell' accusa, in modo tale da accontentare tutti nei due paesi, in india facendo vedere ai nazionalisti come si trattano gli europei colonialisti, in Italia facendo vedere come l' operato dei ministeri e dei diplomatici sia riuscito ad evitare conseguenze gravi per i due Fucilieri di Marina.
Forse questo è una conseguenza della manifestazione di solidarietà ai Fucilieri svoltasi sabato scorso 23/11 che ha visto partecipare tantissimi cittadini delusi dai nostri governanti ?
Forse questa è una mossa indiana in reazione all' opinione pubblica esasperata da questi schiaffi continui in faccia in dispregio ad ogni principio del diritto internazionale e della sovranità nazionale venduta dal governo Monti in cambio di relazioni commerciali ?
Anche Fausto Biloslavo dalle colonne de " Il Giornale " ne parla oggi :
E in Italia esplode l'opposizione a Letta: "Interrompere i rapporti con New Delhi"
La Russa chiede l'uscita dalle missioni internazionali. Proposto il boicottaggio delle imprese con interessi indiani
La Russa chiede l'uscita dalle missioni internazionali. Proposto il boicottaggio delle imprese con interessi indiani
Sul caso marò l'opposizione al governo Letta si scatena. Ed in rete i fan dei fucilieri di Marina trattenuti a Delhi propongono il boicottaggio delle aziende italiane che hanno interessi in India.
Fratelli d'Italia annuncia una mozione in Parlamento per «interrompere i rapporti diplomatici con l'India». Ignazio La Russa propone una «rappresaglia» ancora più incisiva. «Se i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre non torneranno a casa entro Natale, l'Italia esca dalle missioni internazionali» chiede l'ex ministro della Difesa.
Il senatore di Forza Italia Enrico Pianetta bolla «Monti di codardia e incapacità per aver consentito il ritorno in India dei due marò, come pure di inadempienza la nostra magistratura che aveva il diritto ed il dovere di giudicarli» evitando il rientro a Delhi.
La Lega Nord chiede al Governo di riferire urgentemente in aula. Massimo Bitonci, capogruppo del Carroccio in Senato, lancia un invito provocatorio al premier: «Se Letta ha davvero le palle d'acciaio lo dimostri andando personalmente in India a riprendersi i nostri due marò».
Sui blog che seguono da oltre 600 giorni la vicenda monta la rabbia. «Vergogna», in maiuscolo e punti esclamativi, scrive l'ex generale Fernando Termentini. Altri rivolgono pepati appelli al Quirinale o scrivono post di fuoco sulla pagina Facebook del ministro degli Esteri, Emma Bonino.
I marò non verranno mandati al patibolo, ma le anticipazioni sulla pena capitale possono far immaginare quanto dure e senza appello siano le accuse contenute nell'inchiesta dall'antiterrorismo indiano. Renato Pittari, su un blog pro marò, coglie il vero problema:«Il comportamento "investigativo" della NIA ( ) non ha fatto altro che avvalorare le tesi costruite a tavolino, anche maldestramente, dei loro precursori», gli inquirenti del Kerala che hanno sbattuto Latorre e Girone in galera per tre mesi.
Mario Portanova si chiede: «Cosa dobbiamo fare? Assediare la Farnesina?».
Secondo Antonio Milella il mondo della rete che segue la vicenda conta mezzo milione di utenti. «Inizieremo ad informarli sulle aziende che hanno interessi commerciali in India e sui politici che vogliono effettivamente riportare a casa i nostri uomini - scrive Milella -. Per le aziende chiederemo di boicottare i loro prodotti, per i politici di non dare il voto... a mali estremi... estremi rimedi ».
Il senatore di Forza Italia Enrico Pianetta bolla «Monti di codardia e incapacità per aver consentito il ritorno in India dei due marò, come pure di inadempienza la nostra magistratura che aveva il diritto ed il dovere di giudicarli» evitando il rientro a Delhi.
La Lega Nord chiede al Governo di riferire urgentemente in aula. Massimo Bitonci, capogruppo del Carroccio in Senato, lancia un invito provocatorio al premier: «Se Letta ha davvero le palle d'acciaio lo dimostri andando personalmente in India a riprendersi i nostri due marò».
Sui blog che seguono da oltre 600 giorni la vicenda monta la rabbia. «Vergogna», in maiuscolo e punti esclamativi, scrive l'ex generale Fernando Termentini. Altri rivolgono pepati appelli al Quirinale o scrivono post di fuoco sulla pagina Facebook del ministro degli Esteri, Emma Bonino.
I marò non verranno mandati al patibolo, ma le anticipazioni sulla pena capitale possono far immaginare quanto dure e senza appello siano le accuse contenute nell'inchiesta dall'antiterrorismo indiano. Renato Pittari, su un blog pro marò, coglie il vero problema:«Il comportamento "investigativo" della NIA ( ) non ha fatto altro che avvalorare le tesi costruite a tavolino, anche maldestramente, dei loro precursori», gli inquirenti del Kerala che hanno sbattuto Latorre e Girone in galera per tre mesi.
Mario Portanova si chiede: «Cosa dobbiamo fare? Assediare la Farnesina?».
Secondo Antonio Milella il mondo della rete che segue la vicenda conta mezzo milione di utenti. «Inizieremo ad informarli sulle aziende che hanno interessi commerciali in India e sui politici che vogliono effettivamente riportare a casa i nostri uomini - scrive Milella -. Per le aziende chiederemo di boicottare i loro prodotti, per i politici di non dare il voto... a mali estremi... estremi rimedi ».
fonte : http://www.ilgiornale.it/news/esteri/e-italia-esplode-lopposizione-letta-interrompere-i-rapporti-971851.html
Interessante leggere le dichiarazioni di Toni Capuozzo al riguardo, il giornalista che con le sue puntate di " Mezzi Toni " ha sempre portato sulla TV le " ragioni dell' innocenza " un lavoro svolto da Luigi Di Stefano e Stefano Tronconi, i quali hanno fornito prove a iosa riguardo le intenzioni di una corrotta classe politica indiana, oltre alle evidenti non prove in mano agli investigatori indiani.
Ecco cosa Capuozzo scrive sulla sua pagina Facebook :
Il bazar dell'ingiustizia. Marò, pena di morte, smentite. Sapete che cosa ne penso ? Che sia stata un'imbeccata degli inquirenti indiani, utile a tutti gli eroi negativi di questa storia. Davanti allo spettro della condanna capitale, una pena simbolica sarà considerata generosa, per parte indiana. E la classe politica italiana potrà dire: ce l'abbiamo fatta, scampato pericolo. Ovvero: come prenderci in giro, e barattare l'innocenza di due italiani per bene.
fonte : https://www.facebook.com/pages/Toni-Capuozzo/41372465810?hc_location=timeline
In tempi non sospetti ( 15 Luglio ) Stefano Tronconi scriveva questo riguardo alla "vergogna di due paesi " di cui proponiamo un estratto :
Questo documento vuole essere un contributo alla ricerca ed alla divulgazione della verità e può pertanto essere utilizzato sia come articolo da pubblicare sia come testo base da essere liberamente usato, modificato e ripubblicato da giornalisti o comuni cittadini di qualsiasi paese senza necessità di riconoscimento di alcun diritto a chi lo ha originariamente scritto
Documento realizzato il 15 Luglio 2013
di Stefano Tronconi
Sono trascorsi 17 mesi dal giorno del presunto incidente.
Erano all'incirca le 4 del pomeriggio del 15 Febbraio 2012 quando la nave italiana Enrica Lexie, in navigazione in acque internazionali al largo della costa dello stato indiano del Kerala, venne attaccata da una barca pirata. I marò italiani imbarcati sul mercantile a protezione dello stesso, come più volte da loro raccontato, respinsero l'attacco sparando colpi di avvertimento in acqua ed in aria finchè la barca pirata rinunciò all'attacco andandosene senza che vi fossero feriti né dall'una, né dall'altra parte.
In una cittadina non lontana lungo la costa del Kerala lo stesso giorno alle 11.20 della sera un peschereccio indiano tornò a riva in tutta fretta con i corpi di due pescatori uccisi, secondo la versione del proprietario del peschereccio, da colpi sparati da una nave sconosciuta.
La Guardia Costiera Indiana e la polizia locale con grande velocità dichiararono che i due incidenti erano collegati e la storia di due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, responsabili della morte di due pescatori indiani erroneamente scambiati per pirati conquistò le prime pagine dei giornali di tutto il mondo.
Con forza continuiamo a ribadire l' innocenza di due uomini caduti nella rete di politici senza scrupoli e di interessi economici immensi, non lo diciamo per partito preso o per qualche rigurgito di militarismo sfrenato, non siamo certo il generale americano portato sulle scene dal " dottor stranamore " che rappresenta il militarismo ossessivo ed insano, incarnazione della distruzione globale, siamo semplicemente cittadini che non accettano ingiustizie, siamo cittadini che stanno dalla parte di due famiglie provate da questa scabrosa vicenda, siamo cittadini solidali con due padri di famiglia, siamo cittadini che pensano a proteggere le famiglie stritolate dagli ingranaggi della real politik e del business sfrenato.
riproponiamo per l' ennesima volta quanto affermato e sicuramente più vicino alla realtà di quello che fino ad oggi i media ci hanno dato in pasto, la ricostruzione di Luigi Di Stefano, frutto di un certosino lavoro di ricostruzione ed analisi e la testimonianza di un ufficiale imbarcato sulla Enrica Lexie all' epoca dei fatti che dice chiaramente che l' imbarcazione coinvolta nei fatti non era quella delle presunte vittime, ed inoltre a bordo della stessa non vi furono vittime ne feriti, ed addirittura non fu nemmeno bersaglio di colpi, a chi credere ora alla vergogna di due caste politiche o a periti e documenti inediti ? ai posteri l' ardua sentenza !
*** AGGIORNAMENTO DOCUMENTO DI SINTESI ***
(release 290713)
Caso Marò – Alla luce delle nuove evidenze emerse nelle ultime settimane, ho aggiornato e integrato le slide raccolte nel file PDF che contiene l’esposizione sintetica dei risultati di questi mesi di lavoro diffusa lo scorso 30 giugno.
La nuova release del documento (55 slide) illustra e ripercorre l'intera vicenda evidenziandone incongruenze e zone d'ombra.
(release 290713)
Caso Marò – Alla luce delle nuove evidenze emerse nelle ultime settimane, ho aggiornato e integrato le slide raccolte nel file PDF che contiene l’esposizione sintetica dei risultati di questi mesi di lavoro diffusa lo scorso 30 giugno.
La nuova release del documento (55 slide) illustra e ripercorre l'intera vicenda evidenziandone incongruenze e zone d'ombra.
per approfondimenti:
Enrica Lexie: Analisi Tecnica
http://www.seeninside.net/piracy
di Luigi Di Stefano
Enrica Lexie: Analisi Tecnica
http://www.seeninside.net/piracy
di Luigi Di Stefano
fonte : https://www.facebook.com/Enrica.Lexie.maro.Latorre.Girone?ref=ts&fref=ts
Ci sentiamo di dire questo ai signori politici Italiani, ed alle caste indiane :
La Vera Italia non lascia nessuno indietro.
Noi Andiamo Avanti alla ricerca di Verità Giustizia e Libertà per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
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